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Claude Monet, "The Grand Canal, Venice"
Il tempo che abbiamo quotidianamente a nostra disposizione è elastico: le passioni che sentiamo lo espandono, quelle che ispiriamo lo contraggono; e l'abitudine riempie quello che rimane. (Marcel Proust)
Claude Monet
Botticelli
La primavera
la danza
Pensieri
Leda e il cigno
Frugolo
Il fanciullo.
Frugolo dal visino paffuto,
sgambettando rincorri la palla,
i colombi e le bianche farfalle.
I tuoi occhietti smeraldo,
allegri e vivaci, son sempre sgranati
per accogliere il mondo
aldilà del tuo piccolo cosmo.
Gridolini di gioia si legan, nell’aere,
al cinguettio degli uccelli sui rami.
E’ musica che diviene poesia,
carezza gli orecchi,
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e l'amore è la sola risposta
alla solitudine e alla grande povertà.
In alcuni paesi non c'è fame di pane,
la gente soffre invece di terribile solitudine,
terribile disperazione, terribile odio,
perché si sente indesiderata,
derelitta e senza speranza.
ha dimenticato come si fa a sorridere.
ha dimenticato la bellezza del tocco umano.
ha dimenticato cos'è l'amore degli uomini.
Ha bisogno di qualcuno che
la capisca e la rispetti.
Gioia del sogno,
che mai uguagliò
nessuna gioia reale!
- E che triste gioia
quotidiana questa
a cui ci adattiamo, dimenticando
l'altra, l'altra, l'altra;
che sa; ogni giorno, di non essere più che
vano seme del fiore del sogno! -
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Favole
LA FAVOLA DI UNA PICCOLA LACRIMA
Da una bimba e un pianto nacque lei
piena di paure e ingenuità
chiara e trasparente dai suoi occhi si affacciò
e da quelle ciglia sottili piano piano scese giù.
Attraversò quel viso
dai lineamenti dolci
pulito di bambina
e per il mondo sola sola s’incamminò.
Ma era troppo ingenua
non conosceva il male
e la sua vita era già in pericolo.
E passarono in fretta gli anni
e anche le stagioni
venne presto l’inverno
portando con sé la pioggia.
Tante grandi gocce
cadevano giù dal cielo
tutte insieme,
erano prepotenti
si spingevano tra loro
si bisticciavano.
La dolce lacrima ben presto
si trovò sommersa
cercò di ribellarsi
ma era troppo buona
e non aveva la forza.
Così per non morire
pensò di tornare
dentro quegli occhi
dov’era nata.
Sola e stanca
cercò quella bambina
la cercò dovunque
e la trovò alla fine.
Ma era ormai cresciuta
non era più bambina
il suo viso era truccato
non si ricordò di lei
e la cacciò via con forza.
Così la povera lacrima
restò proprio sola
in balìa di tutti
senza alcuna difesa.
Vagava per il mondo
ignorata da chiunque
sembrava invisibile
trasparente proprio come una lacrima.
E venne il sole
e con la sua luce
forte forte la illuminò.
Ma era ormai vecchia
allo stremo delle forze
e lentamente
si sciolse da sola.
Finisce così
la sua insignificante vita, la sua insignificante storia
e nel silenzio, la gocciolina muore.
Così è il mio destino
la storia di quella piccola lacrima
è uguale alla mia.
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Sì, lo so, non è che il mio amore questa luce d'oro che danza sulle foglie, queste pigre nuvole che navigano in cielo, questo vento che passa, accarezzando la mia fronte con la sua freschezza. La luce del mattino mi ha inondato la vista: è questo il tuo messaggio al mio cuore. Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei, il mio cuore tocca i tuoi piedi.
Tomas Tranströmer
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