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QUESTIONI LINGUISTICHE

Post n°217 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da giannipardo
 

QUESTIONI LINGUISTICHE
"È uno di quelli che va al mare oppure egli è uno di quelli che vanno al mare?" chiede luca. Innanzi tutto, è sicuro che bisogna dire "che vanno". Più difficile è spiegare il perché di questo errore, oggi commesso da milioni e milioni di italiani, anche ai più alti livelli. La frase principale è: "egli è uno di quelli"; ed ecco il problema: la relativa che segue si riferisce a lui o a quelli? Se si riferisse a lui, la frase diverrebbe "egli è uno di quelli che va" e non si capirebbe più che cosa fanno "quelli". Dal momento che "quelli" ci sono, è ovvio che si intende dire: "egli è uno del gruppo di coloro che vanno (e non certo va) al mare". Questo errore inammissibile si spiega col fatto che il parlante intende talmente riferirsi al soggetto da dimenticare di aver accennato ad altri. La sua frase ideale sarebbe stata: "Come molti altri, egli va al mare". Ma non c'è speranza, questo errore sembra inestirpabile. Forse passerà nella lingua come il francese "avoir l'air", avere l'aria, che viene usato anche con l'aggettivo al femminile mentre "air" è maschile. Come se in italiano dicessimo "egli ha l'aria stupido". I francesi hanno finito con l'usare "avoir l'air" come "sembler", sembrare.
Tempo da lupi e tempo da cani. Per i cani, si tratta di uno degli infiniti riferimenti sprezzanti a questi amici dell'uomo. Per i lupi si può invece dire che il riferimento è più preciso. Di solito i lupi evitano l'uomo ma, in momenti di particolare freddo, sono disposti ad avvicinarsi all'abitato per procurarsi il cibo: da questo - credo - l'espressione "tempo da lupi". "Un tempo tale che non ci stupiremmo di veder apparire dei lupi nell'abitato.

La “lenzuolata domenica di Scalfari”, come si usa chiamarla, oggi si segnala per l’uso di una lingua italiana sorprendente. Nel secondo paragrafo usa la parola “malformità”. Si conoscevano le malformazioni, ma le malformità sono una new entry. Forse presto, dopo le informazioni avremo le informità e dopo le rottamazioni le rottamità.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
Chi vuol essere sicuro che il suo commento mi giunga, oltre ad inserirlo nel blog, me lo spedisca al superiore indirizzo e-mail. Poiché su questo blog non ricevo un numero sufficiente di commenti, e forse non ho molti lettori, conto di chiuderlo a fine gennaio. Chi fosse ancora interessato ai miei scritti, apra da oggi www.pardo.ilcannocchiale.it.

28 dicembre 2008

 
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