Giochi di Guerra

Resoconto partita Memoir 44 del 15 Dicembre 2010

Ho pensato  Bene di Offrire e condividere con gli amici appassionati, un'approfondita analisi degli avvenimenti accaduti nella partita al Boardgame Memoir 44  nel nostro incontro del 15 Dicembre 2010 

Insomma si è andati in Polonia...

Trasferiamoci subito nel teatro di guerra..

Andiamo nel lontano 1 Settembre 1939 !

La Germania sta  per invadere la Polonia, la battaglia comincia..

Le truppe Tedesche non si fanno intimorire dal freddo e cominciano l’attacco in pieno inverno!

 Una battaglia, che si rivelerà diversa dal solito vista la particolarità del luogo e delle forze in campo, inizia con i tedeschi che cominciano a dispiegare  le loro forze nel loro settore destro.

Le forze polacche non hanno nessuna intenzione di farsi intimidire dal Furer e passano subito all’attacco, con un attacco in forze della cavalleria.  

Al principio del conflitto a fuoco una cavalleria abilmente manovrata sembrava avere una certa efficacia, ma l’aggiustamento del tiro da parte dei corazzati tedeschi, portava alla decimazione delle molte truppe a cavallo, mentre altre si allontanavano rapidamente anche più del necessario.

L’armata tedesca prende così coscienza della sua forza e avanza in forze verso il nemico finendo le restanti truppe a cavallo, mentre le sue truppe specializzate raggiungono la stazione, dove rimarranno costrette ad impegnarsi in un violento scontro a fuoco prima di mettere fuori combattimento un’armata di fanteria polacca molto ben trincerata all’interno dei locali della stazione.

A questo punto le armate tedesche, pensando di avere la situazione in pugno, viste le irrilevanti perdite subite, decidono impavidamente di andare all’assalto delle poderose batterie di artiglieria polacche che si accingevano a far fuoco, ben arroccate in un buncher cementato.

Ma proprio ora, ecco che gli imprevisti della guerra vengono a farsi sentire anche questa volta. Improvvisamente dalla ferrovia, si ode un gran rumore! A gran velocità ecco sbucare un treno dalla ferrovia che sembra essere adibito tutt’altro che al trasporto di civili! 

Sotto lo stupore degli increduli tedeschi, e la fierezza dei loro avversari, ecco comparire un Treno Blindato con vagoni di artiglieria pesante che si accingono a far fuoco ! 

Le armate tedesche non riescono nemmeno ad opporre un minimo di fuoco di resistenza e le perdite sono devastanti! Tale è la confusione che molti cercano di trovare riparo alla stazione, ma non basta.

Altri invece decidono di sacrificarsi per disarmare almeno i cannoni nella postazione in cemento armato, ma vengono annientati.

Il comando centrale tedesco, preso atto della gravità della situazione, invia subito nel luogo due divisioni di panzer a supporto. Ma lo scontro a fuoco che ne segue non causa nessun danno alle artiglierie polacche, mentre la prima divisione di carri tedesca è perduta e la seconda non è in grado di proseguire il combattimento. Ma quest'ultima con l’ausilio di tecnici e meccanici specializzati, riesce a muoversi e ad allontanarsi dal fuoco nemico. 

A questo punto il comando tedesco mostra segni di insicurezza, e dalla parte polacca preoccupazione ed ansia  per la possibile invasione sale sempre di più. 

 Dopo la citata esitazione, il comando tedesco prende la decisione di venire avanti sul lato sinistro, con il generale stesso in prima linea a guidare l'attacco contro la fanteria avversaria appostata nelle vicinanze.

 Il comando polacco, comprendendo che quella sarà l’ultima occasione per far fuori il nucleo principale dell’esercito invasore, decide per un disperato contrattacco in forze, ordinando a tutti i soldati della zona di uscire dalle trincee.

I soldati ricevuti gli ordini, non esitano un attimo a gettarsi con il loro massimo ardore contro il nemico..

E' lo scontro decisivo.

 L’abilità nel far fuoco o la fortuna non si sà, porta l’arma tedesca a prevalere nello scontro, determinando la prima sconfitta polacca della seconda guerra.

 ..Fu una giornata di guerra, molto combattuta e incerta fino alla fine.

Pace ai caduti.

 Un saluto a tutti.

Pier Paolo