Creato da giovane_holden74 il 15/11/2006

Gnu Romantic

Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile

 

 

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UNO SU DUE

Post n°33 pubblicato il 15 Marzo 2007 da giovane_holden74

Al di là dei sentimenti l’emotività è difficile da gestire… ognuno di noi è cosciente del fatto di essere una persona fragile per una serie di cose.
E così molti si buttano in una storia d’amore e si coinvolgono in quello e non pensano a se stessi dedicandosi ad un altro. Altri per esempio lavorano 20 ore al giorno. Ognuno si butta in qualcosa per la distrazione perché serve per strutturare questa fragilità.
Ma ad un certo punto si è costretti a fermarsi, per cui rallentare vuol dire avere a che fare con la propria fragilità e quindi con la relazione con tutti gli altri.
Uno su due. Noi siamo una cosa, metti che volevi fare una cosa, però ad un certo punto per farti piacere da tuo padre da tua madre, dal tuo fidanzato hai cominciato ad essere un’altra cosa. Allora uno su due di voi deve morire o quello che sei tu veramente o quello che sei diventato per gli altri.

Un film che sblocca l’emotività… esci dal cinema e abbracci quello della cassa che ti ha strappato il biglietto.

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Commenti al Post:
uto80
uto80 il 16/03/07 alle 01:44 via WEB
..forse è quello che mi ci vuole in questo periodo..sono stato costretto a fermarmi e guardarmi dentro...e la cosa mi spaventa a morte... complimenti per il blog! sciaouz!
 
 
giovane_holden74
giovane_holden74 il 16/03/07 alle 11:55 via WEB
Io credo che quando si è "costretti" a fermarsi bisogna prendere questa sosta come un segnale del nostro corpo che ci dice:"Ehi bello, vedi che fra 5 km finisce la benzina"..sai come in autostrada che ci sono quegli inquietanti cartelli che avvisano la presenza di un distributore a tot km e poi un altro a 5000 miglia dopo?!?!?Beh io credo che fermarsi faccia bene, una sosta x fare il pieno, controllare la cartina, capire se siamo ancora interessati alla meta del viaggio,una pulitina al parabrezza e via...di solito, parlo x me, riparto sempre x una via diversa...la sosta non avviene mai x caso...NIENTE SUCCEDE X CASO ma io credo che siamo frutto di tante scelte, sempre diverse...io credo, pur non conoscendoti, ke hai dalla tua parte una bella dose di ironia(dalla visita al tuo blog)che ti farà andare avanti o svoltare alla prossima uscita dell'autostrada x una strada che magari nemmeno adesso conosci...e chissà...in bocca al lupo!!Complimenti x il blog!
 
   
uto80
uto80 il 16/03/07 alle 12:21 via WEB
..sappi che da questo momento sei assunto come mio psicologo personale!! sciaouz!
 
mari27_
mari27_ il 22/04/07 alle 18:16 via WEB
E' proprio vero, uno dei due deve morire, ed io in questo momento devo "uccidere". Il fatto è che di solito riesco a distinguere la parte di me che hanno voluto gli altri e quella che invece rappresenta me stessa nella più profonda essenza, ma a volte non ci riesco, tanto è ormai consolidata e ripetuta la convivenza tra le due "me". Cosa fare? Se procedo senza cognizione di causa rischio di far morire me stessa. Sono confusa, perchè non so fino a che punto ci sono io e fino a che punto c'è la parte di me che gli altri hanno voluto creare...
 
 
giovane_holden74
giovane_holden74 il 22/04/07 alle 19:34 via WEB
Io credo che non bisognerebbe mai "uccidere" una parte di noi perchè anche se quella parte la reputiamo sbagliata, ci appartiene comunque..è una delle sfumature della nostra anima, che abbiamo condiviso con gli altri e che gli altri hanno amato di noi..vero è che c'è il superamento di una fase nel momento in cui, come dici tu, non ci riconosciamo + nelle vesti che gli altri ci hanno cucito addosso...e allora, secondo me, bisognerebbe riporre quel vestito nell'armadio, uscire e comprarsi un vestito nuovo, ispirandosi alla voglia che abbiamo di inseguire stati d'animo diversi, obiettivi diversi, una felicità da realizzare provando a specchiarsi dentro se stessi piuttosto ke negli occhi o nello specchio degli altri...allora cucirsi addosso un nuovo vestito su quello vecchio, lasciando intravedere una parte della vecchia stoffa, secondo me sarebbe + bello piuttosto ke "uccidere"quella parte di noi..anche perkè poi questa parte riemergerebbe sempre portando a galla le vekkie contraddizioni...non è da tutti procedere in questo senso:capita sempre alle persone con una sensibilità d'animo + accentuata, quelle che gli altri considerano fragili ma che secondo me hanno la grandissima forza(come credo tu ce l'abbia) di rimettersi in discussione e ripartire sempre...perchè sentiamo di possedere un mondo interiore incontenibilmente variegato che dobbiamo necessariamente regalare agli altri! Un abbraccio
 
   
mari27_
mari27_ il 22/04/07 alle 21:00 via WEB
Grazie dei aver risposto...Quello che dici tu è condivisibile e corretto. In effetti, quando parlavo di "uccidere" intendevo riferirmi al "far soccombere"; hai ragione quando sostieni che la parte che gli altri ci hanno inculcato è sempre una parte di noi e che non deve nè, a mio parere, può essere eliminata del tutto, poichè riemergerebbe sempre a galla, prima o poi, tramite fattori più o meno scatentanti. Al momento la mia confusione è un'altra: non so esattamente dove finisce la parte di me che rappresenta veramente ME e dove inizia la parte di me, che così tanto odio a volte, che mi è stata più o meno "imposta" dagli altri (padre, madre, sorelle, e da ultimo ma non per importanza, fidanzato). Tutti mi hanno voluta in un certo modo, ed io, per accondiscendere e renderli felici, sono diventata in quel modo, ho fatto ciò che loro si aspettavano da me. Per es. mio padre voleva studiassi, ed io fin da bambina ce l'ho sempre messa tutta per avere i voti migliori e conseguire i migliori obiettivi, pensando ma soprattutto sperando che lui fosse fiero di me...ed alla fine non lo era mai abbastanza. Tutto ciò che so adesso è che sento dentro di me che qualcosa vuole esplodere, non so esattamente cosa. Solo che, a causa del carattere introverso che mi ritrovo, oltre che eccessivamente sensibile, non riesco a farlo venir fuori e sento spesso che anzichè esplodere, implode. Ed allora per me è la fine, mi sento vuota e stanca, come oggi. Ti confesso che oggi per me è una delle giornate in assoluto più brutte di tutto il 2007.
 
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