About a Girl

Sulla scia di Carrie e della sua colonna sul N.Y.Observer, come al solito mi lascio influenzare:-)...

Cosa rimane dopo un paio di anni che ci si è lasciati?
Dapprima a "botta calda", si è talmente ancora invischiati nei sentimenti che il distacco non lo si avverte in senso totale, secondo me. Tutto è ancora troppo vivo, i contrasti, se è per quelli che ci si lascia, il dolore di abbandonarsi, un senso di lutto...
...poi passa un lasso di tempo sufficientemente lungo e di colpo, magari come me l'altro gg in coda per un incidente sotto la pioggia, realizzi che tra due persone che si sono scambiate " la pelle, le anime , le ossa"...poi cala un silenzio assordante.
FINE. Non si sa più niente.
Ciascuno vive la sua vita lontano. Vive le esperienze che costituiscono gg dopo gg la vita, senza più nessuno scambio, nessuna comunicazione.
Si diventa estranei totali.
Ti accorgi che dalla memoria si vanno cancellando sempre più dettagli, che poco prima erano parte di te. Delle forme che erano stampate in fondo alle tue cornee e bastava chiudere gli occhi...oggi nn te le ricordi più.
Questo è dopo due anni, diciamo...e dopo 5,dopo 10? l'altro magari si è sposato, magari ha dei bimbi...ha una vita di cui tu nn c'entri più assolutamente niente.
Nello "spazio-tempo" siete stati una parentesi.
Di cui nn rimane più niente di reale. Rimane solo una scia. Rimane solo un fioco legame dentro di noi. Una fioca luce di candela, che sta a te e solo a te cercare di alimentare, e se nn la nutri, rimane, di nuovo, solo un buio siderale, una distanza terrificamente nera come tra due pianeti nella galassia, che per un pò hanno orbitato vicini e poi si perdono per sempre in diverse traiettorie.
Io lo metabolizzo peggio dei miei 2 ex questa cosa... anzi , credo proprio che io sia nata senza l'enzima preposto a questa funzione digestiva.
Loro ce li vedo molto più naturalizzati.
E'una debolezza femminile? come a voler garantire un senso biologico di continuità? ha dell'antropologico? o si tratta solo da imparare a masticare il dolore?
Masticare il dolore e non farsi lacerare la fobra cardiaca, fare come l'acqua, che si adatta, e poi scorre via.

Seconda cosa: la lontananza.
Il mio migliore amico è " emigrato". Ha trovato lavoro a Milano.
Da quando è su, ne sento terribilemente la mancanza.
Più di quando era a Fano. Terribilmente.
E mi accorgo di quanto i legami autentici, come quello tra di noi, siano l'unica cosa vera che ti può scaldare.
La lontananza paradossalmente avvicina.
Ti fa capire, per contrasto, quanto davvero ti sia caro qualcuno. Qualcuno di cui nn puoi godere ogni gg. Qualcuno che nn incroci casualmente uscendo al bar.
Ma qualcuno per cui faresti i Km per abbracciarlo e per sentire la sua voce o le sue vicende dal vero, e non su un pannello in chat.
Lui è uno dei membri della mia famiglia di "elezione".
Quando si troverà la ragazza e inizierà a trascurarmi sarò triste. E mi sentirò sola e tapina.
Penso a quando posso averlo trascurato io per una ragione analoga e mi butterei nel fuoco.
Non c'è niente al mondo che conti più di qualcuno a cui vuoi bene davvero.