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Un blog creato da GiuseppeLivioL2 il 31/08/2014

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Post n°13 pubblicato il 29 Gennaio 2015 da GiuseppeLivioL2

 



   
che vuol dire esattamente che Gesù è il salvatore, UNICO ! , dell'uomo e del mondo ?
che vuol dire che Gesù salva l'uomo?
che vuol dire, per l'uomo, essere salvato?
e salvato da cosa?
perchè l'uomo deve essere salvato?
e perchè ha bisogno di Gesù?
non può salvarsi da solo, senza Dio, senza Gesù?
   
come Gesù salva l'uomo?  ovviamente solo se l'uomo accetta di essere salvato da Gesù

   
perchè il cristiano, il vero cristiano, è una persona gioiosa, lieta, felice, serena, in pace, tranquilla, piena di gioia di vivere, di voglia di vivere, di entusiasmo, di amore vero per la vita, per il Creatore, Dio, per sè stesso, per tutte le altre persone, per il mondo, per tutto il creato e per tutte le creature di Dio?
   

perchè è impossibile per l'uomo fare a meno di Gesù e della Chiesa ?

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Marina il 20/02/15 alle 04:44 via WEB
Statura, anche questo particolare era stato previsto dall’attento regista dell’Is, nel girare quel video sulla riva del mare. Mentre carnefici e vittime camminano verso il luogo dell’esecuzione infatti è evidente come i boia siano stati scelti fra uomini molto alti, e come bassi, accanto a loro, appaiano i prigionieri. Quasi a evocare tacitamente l’idea che i terroristi siano “grandi”, e le vittime solo “piccoli” uomini; dentro a un mondo sconvolto, giacché non è il nostro Mediterraneo solare, quella spiaggia livida su cui si frangono onde arrossate dal sangue. Ogni dettaglio, quindi, era stato previsto dagli assassini per evocare un mondo “altro”, in cui dominano i boia intabarrati di nero, a cancellarne perfino le umane sembianze. Ma quell’ultimo labiale non lo avevano previsto, e non sono riusciti a censurarlo. Ostinato come il «no» di Asia Bibi all’abiura, fermo come il «no» di Meriam Ibrahim, in Sudan, quando era in prigione, in catene, con un figlio in grembo, e la prospettiva della impiccagione davanti a sé. Noi cristiani del mondo finora in pace fatichiamo a capire. Ci paiono giganti quelli che muoiono, come ha detto il Papa dei ventuno copti, da martiri. Eppure se guardiamo le facce di quegli stessi prigionieri nel giorno della cattura, in fila, i tratti mediterranei che li fanno non così diversi da molti ragazzi nel nostro Sud, ci paiono uomini come noi, con gli occhi sbarrati di paura. E allora che cosa determina, nell’ultima ora, quella irriducibile fedeltà a Cristo? Una grazia, forse, e insieme il riconoscere, con assoluta evidenza, nell’ultimo istante, il nome in cui, perfino nella morte, nulla è perduto: famiglia, figli, madri e padri e amori, non annientati ma ritrovati e salvati. Pronunciano davanti alla morte quel nome come un irriducibile «no» al nulla, in cui i boia credono di averli cancellati.
 
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