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I Go Slow

Vivere camminare e muoversi all'insegna del movimento lento

 

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LO SPETTACOLO DELLA NATURA itinerario in 5 giorni per scoprire la provincia di Cuneo

Post n°4 pubblicato il 05 Giugno 2009 da seal09

itinerario proposto da Cuneo Holidays e che ho trovato di grande fascino, un invito a scoprire una destinazione turistica poco nota


1° Giorno - LE SORGENTI DEL PO E IL CASTELLO DELLA MANTA
L’escursione di oggi permette di ammirare la valle del Po, l'interessante castello della Manta e, soprattutto, il magnifico spettacolo naturale del Monviso (3841 m), la montagna più alta ed imponente delle vallate cuneesi.

La prima tappa in valle Po é Revello, dove é possibile visitare la Cappella Marchionale - all’interno dell’attuale edificio comunale, un tempo residenza dei Marchesi di Saluzzo – con affreschi del primo cinquecento, e l’imponente Collegiata, chiesa gotica ricca di dipinti del sei e del settecento.

Oltrepassata Paesana, la strada si fa più ripida e avanza nella gola del Po fino a Crissolo (1100 m), già colonia romana, in seguito importante centro dei traffici commerciali del Marchesi di Saluzzo con la vicina Francia, e oggi animata località turistica invernale ed estiva, collocata in una bella conca ai piedi del Monviso. Salendo ancora si raggiunge Pian della Regina, zona di alpeggi a 1745 m, e Pian del Re (2020 m), dove tra due grandi massi si trova la sorgente del Po.

Scendendo verso il fondovalle e superata la cittadina di Saluzzo, si consiglia la visita del massiccio Castello della Manta, legato alla storia dei Marchesi di Saluzzo e noto per gli affreschi della Sala Baronale che con i nove prodi e le nove eroine e con la mitica fontana della giovinezza rappresentano le aspirazioni di un raffinato mondo laico e cortese, ricco di ideali e di speranze.

2° Giorno - IL PARCO DELLE ALPI MARITTIME
Partenza per Valdieri in valle Gesso, sede del Parco Naturale Alpi Marittimee delle Palazzine di caccia dei Savoia, e proseguimento fino alle Terme di Valdieri, importante complesso termale per la cura di reumatismi e trattamenti dermatologici, già conosciuto in epoca romana e caro ai Savoia. Qui si trova la Casa della Bela Rosin, moglie morganatica di Vittorio Emanuele, con preziosi intagli in legno, ed il Giardino Botanico Valderia, piccolo compendio di tutte le specie arboree presenti nel parco.

Iniziano da qui le numerose escursioni nel Parco delle Alpi Marittime (fino alle cime del Monte Matto, dei Gelas e dell'Argentera con i suoi 3297 m.), uno dei parchi naturali più vasti d'Italia, abitato da camosci, stambecchi, marmotte, ermellini, aquile, gipeti, poiane e molte altre specie di animali alpini. Ecco un esempio: una passeggiata di circa 2,5 ore lungo comode strade militari porta all'altopiano del Valasco dove c'è la vecchia casa di caccia dei Savoia e, ammirando lungo il percorso la magnifica flora con boschi di faggi, castagni, abeti bianchi, larici, rododendri e saxifraga, arriviamo infine ai bellissimi laghi di Valscura e al rifugio Questa a 2400 m.

Coloro che non desiderassero effettuare la passeggiata in montagna potranno rilassarsi ai bordi della piscina termale o usufruire delle cure.

3° Giorno - SANCTO LUCIO DI COMBOSCURO: LE TRADIZIONI PROVENZALI
Si scoprono oggi le bellezze della valle Grana, nota anche per lo studio e la divulgazione della cultura provenzale.

Dopo la cittadina di Caraglio – da notare la chiesa di S. Giovanni in cima alla collina, l’antica via del centro, il Filatoio Rosso (andando verso Dronero, struttura protoindustriale di setificio del seicento, futuro Museo e Centro Studi dedicato alla lavorazione della seta) - si imbocca la strada che porta nella suggestiva e breve valle.

Passato il verde paese di Valgrana, deviando in una valletta laterale, si giunge a Sancto Lucio de Coumboscuro, culla delle tradizioni provenzali, dove si visita il museo etnografico ricco di testimonianze sulla cultura e la civiltà delle valli occitane cuneesi.

Si prosegue per Monterosso, Pradleves e Campomolino, sede del comune di Castelmagno. Salendo ancora tra splendidi paesaggi con ricchi pascoli (qui si produce l'ottimo e rinomato formaggio DOP Castelmagno) arriviamo infine a quota 1761 m dove sorge solitario il Santuario di San Magno, meta ogni estate di numerosi visitatori, attratti dalla devozione, dalla bellezza dei suoi tesori artistici (una cappella del quattrocento ed una del primo cinquecento), dalla maestosità del Santuario e del paesaggio che lo circonda.

In val Grana è presente a Valgrana un’azienda di prodotti agricoli biologici, consigliabile per l’acquisto di prodotti trasformati come succhi, marmellate, conserve, miele. Per chi apprezza i liquori a base di erbe invece può fare acquisti di genepy, arquebuse, liquore di mirtilli e di lamponi a Monterosso.

4° Giorno – IL PARCO NATURALE ALTA VALLE PESIO E L'OASI DI CRAVA-MOROZZO
Si sale nella valle Pesio per visitare, a quota 900 m., ai piedi del Parco Naturale dell'Alta Valle Pesio, in posizione silenziosa e suggestiva, la Certosa di Pesio edificata nel 1173 dai seguaci di San Brunone.

Dalla Certosa inizia il Parco Alta valle Pesio: una carrozzabile permette di proseguire fino al Pian delle Gorre, dove un rifugio escursionistico gestito offre ospitalità ai visitatori. Da qui iniziano le svariate passeggiate all’interno del parco, tra cui quella verso il Pis del Pes, la cascata da cui sgorgano le sorgenti del torrente Pesio.

Per chi non ha intenzione di risalire la valle, riscendendo verso il fondovalle, Chiusa Pesio é un grazioso paese di montagna, Peveragno é noto per essere il paese della produzione di fragole e piccoli frutti; continuando attraverso Pianfei e Morozzo, si raggiunge l’Oasi di Crava e Morozzo, la più importante del Piemonte, paradiso degli ornitologi: aironi cinerini, i rarissimi aironi rossi e le quasi scomparse morette, folaghe, anatre ed altri uccelli nidificano o migrano e sono visibili dai casotti di osservazione, di cui uno subacqueo.



5° Giorno – LE GROTTE DI BOSSEA E LA VAL CORSAGLIA
Si parte per il Monregalese per visitare in alta val Corsaglia le splendide Grotte di Bossea, aperte al pubblico dal lontano 1874, dall’estensione di circa 2,8 Km , con imponenti ambienti e cavità e con un torrente interno che va a formare diversi laghetti.

Alla testata di valle la piccola borgata Fontane ci offre un grazioso piccolo Museo Etnografico del gruppo “E Kyè”, attivo nel preservare la parlata occitana caratteristica di questa valle; percorsi lungo i sentieri oltre Fontane portano a boschi di castagno, borgate alpine, forni comunitari.

Ridiscendendo dalla valle é possibile deviare in Val Maudagna, dove, da Frabosa Soprana, partono altri percorsi verso la cima del Monte Moro (1739 m.) o verso il rifugio Balma (m. 1883), di grande interesse naturalistico.

 
 
 
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