La tribù delle rocce

Post N° 89


Udine, 6 maggio Il 6 maggio del 1976 alle ore 21.06 la terra tremo' in Friuli distruggendo o lesionando in 77 comuni 40 mila abitazioni, mietendo quasi mille vittime e lasciando in lacrime e a mani vuote 100 mila persone con un'economia che era andata in ginocchio. La scossa piu' forte che terrorizzo' tutto il Nord-Est raggiunse la magnitudo di 6.4. Oggi, a trent'anni di distanza, l'"Orcolat" - nomignolo popolare con il quale si chiama il terremoto - non fa piu' paura. Ma c'e' il dovere di piangere i morti e di ricordare e anche il dovere di trarre da quella tragedia la grande lezione che ha dato, il seme che ha posto per fare dell'Italia un Paese migliore.I miei ricordi di bambino sono molto confusi, ricordo il rombo e la terra che tremava. Mio Padre mi prese in braccio e corse gių per le scale, seguito da mia madre che urlava. Dall'alto venivano gių calcinaccie polvere. La notte passata in strada chiuo in macchina con mia mamma e la sua vecchia zia. Per strada tanta gente, ed il mio ricordo č di Luca un bambino pių grande di me che all'epoca aveva 5 anni  (Io ne avevo tre) che correva con la bici con le rotelle in strada! Questo č quello che mi č rimasto impresso nella mente, crescendo poi con gli anni quel ricordo č stato alimentato con testimonianze, racconti e foto, di interi paesi distrutti e, con determinazione, ricostruiti! Quanti dolori, che oggi ad una manifestazione rivedevo negli occhi gonfi e lucidi di mia madre! Lei che ogni volta che la terra vibra si terrorizza e va in agitazione. L'articolo dell'epoca.Oggi il mio pensiero č rivolto anche ai nostri soldati periti in Medio Oriente!