La tribù delle rocce

Post N° 133


tratto dal Corriere della SeraLa tratta degli squaliNuovi studi allarmano sulla sopravvivenza del pescecane: tra i 26 e i 76 milioni di esemplari vengono uccisi ogni anno nel mondoMIAMI (Stati Uniti) - Sebbene non abbia una gran buona reputazione e riscuota poche simpatie, già da qualche anno si afferma che anche il famigerato pescecane ha bisogno di protezione, o almeno di maggiore rispetto: secondo l'ultima ricerca, appena portata a termine dal Pew Institute for Ocean Science di Miami, la cifra più realistica sull'ammontare di esemplari uccisi ogni anno oscilla fra i 26 e i 76 milioni. La differenza con i dati riportati dalla Fao (United Nations Food and Agriculture Organization) è notevole: maggiore di circa quattro volte. Così, pur avendo vinto la lotta per la sopravvivenza per milioni di anni – gli squali, infatti, hanno assistito persino all'estinzione dei dinosauri – sembra che contro l'uomo non dispongano di armi. PESCA SELVAGGIA - Le difficoltà di calcolo che portano alla discordanza di dati fra le ricerche sono per lo più dovute all'impossibilità di stimare esattamente il mercato illegale o occulto che smercia la carne e i derivati del pescecane. Dalla cartilagine, che alcune tradizioni vogliono portatrice di lunga vita e di salute, alle pinne, ingrediente di alcune zuppe molto diffuse soprattutto in Cina ma anche in tutta l'Asia, numerosi sono i suoi possibili usi. Ma la pesca è selvaggia: spesso i pescatori prelevano ciò di cui necessitano e rigettano in acqua le carcasse delle loro prede, e naturalmente non etichettano le parti conservate, il che rende un'impresa faticosa o impossibile quella di risalire alla specie di appartenenza. Senza contare lo spreco: l'animale ucciso a volte è usato in una percentuale minuscola, fra l'1 e il 5 per cento. LA RICERCA - Ellen Pikitch, direttrice del Pew Institute for Ocean Science e co-autrice della ricerca, ha pensato assieme ad altri colleghi di analizzare a fondo cosa accade a Hong Kong e Taiwan, realizzando così la prima ricerca indipendente sull'argomento. Armati di studi sul Dna e di modelli matematici, i ricercatori sono giunti a stimare che il numero di uccisioni di alcune razze di squali (ad esempio lo squalo blu, o Prionace Glauca) potrebbe essere insostenibile dalla specie, e quindi tale da metterne a rischio la sopravvivenza. Tanto più che il consumo della carne - pur non essendo considerata molto pregiata - e l’uso dei derivati dell'animale stanno diventando sempre più comuni in tutto il mondo.Serena Patierno02 ottobre 2006Ho letto questo articolo appena uscito ed è una triste realtà, ma ieri ho constatato quanto la stupidità e la mancanza di conoscenza da parte dell'uomo abbia parecchio contribuito a questo negli anni passati. Un conoscente di famiglia con la mia stessa passione per gli squali mi ha imprestato due suoi vecchi libri su questi meravigliosi animali.Confrontando le immagini di allora con quelle che appaiono su libri che trattano gli stessi argomenti ora sono rimasto a dir poco sconcertato. le foto su uno dei libri (datato 1978) riportavano foto di squali pescati, morti o uccisi con i loro aguzini sorridenti e felici davanti alla loro preda e riortavano anche i tipi di squali la cui carne poteva essere mangiata! Solamente due foto di questi pesci che nuotavano nel loro ambiente naturale, a differenza degli attuali dove si riesce a percepire il loro modo di vita. Ma quello che mi ha sconcertato ancor di più è stato un pezzo verso la fine del libro che dopo aver elencato alcuni utili consigli per i naufraghi nelle acque infestate di squali assasini citava testualmente:"Infine, per diminuire il pericolo rappresentato dagli squali, quale mezzo migliore che ridurne il numero? Per far ciò non vi è nulla di meglio che pescarli su vasta scala a scopo commerciale"  ma tale scopo non era possibile per tutte le specie perchè la loro carne non era pregiata e quindi non rimaneva che vendere le loro mascelle ai turisti e le loro pinne ai mercati orientali e lo "scarto" ributtarlo a mare. Alcune carni potevano essere vendute per tonno o pesce spada! INCREDIBILE, per fortuna la cultura ora è un po' diversa e si cerca di studiare i loro comportamenti anzichè considerarli come merce disponibile per l'unico essere degno di tale nome L'UOMO.