La tribù delle rocce

Post N° 149


Il mio week-endSabato 20.01.2007 immersione a Sistiana (TS)                                   
Il mio amico Renato di Padova, viene a trovarci per questo week-end e arriva da noi giusto per ora di pranzo. Un leggero pasto e carichiamo la macchina con l’attrezzatura.Come da programma, oggi pomeriggio, per bagnare la muta e finire l'aria nelle nostre bombole, andremo a Sistiana. Arriviamo con calma verso le 15.30 c.a. e con la stessa calma ci prepariamo. Non c'è nessun sub, il mare è piatto e c'è il sole. Non mi sono portato via la macchina fotografica pensando di trovare poca visibilità ma mi devo ricredere e mangiare le mani, perchè c'è una visibilità eccezionale (quasi incredibile per Sistiana). Non c'è neanche sospensione ed il fondale è un brulicare di vita (paguri, granchi ragno e canestrelli che saltano al mio passaggio). Abbiamo giocato con diversi cavallucci marini e pesci ago (ormai un abitudine incontrarli qui!). A fine immersione siamo un po' positivi e ci portiamo a spasso un paio di "macigni" per riuscire a contrastare la spinta di galleggiamento data dalle bombole ormai vuote. Terminata l’aria riemergiamo.Come rodaggio del salso per Renato è andata benone, domani ci attende Kostrena e visto che lui è abituato alla pesata in acqua dolce (domenica scorsa era nel laghetto artificiale vicino a casa sua) ha voluto provare l'assetto. La sera lo portiamo a cena in posto dove al posto dei piatti ti portano una pietra ollare rovente sulla quale cucini la carne, la verdura ed il formaggio che ti portano in un vassoio a parte con tre salsine. Dopo l’ottima cena rientriamo a casa e, dopo aver visto le foto scattate l’altra settimana in Croazia, andiamo a dormire pregustandoci i fondali che ci attendono l’indomani.  Domenica 21.01.07 immersione a Kostrena (Fiume - Croazia) Alle 8.30 partiamo da Udine Io, Renato, mia moglie e mio figlio per andare a Kostrena (Croazia), il tempo non è dei migliori ma almeno non piove. La strada è lunghissima, dovuto anche dal fatto che hanno fatto le strade nuove e ci sono un sacco di deviazioni che ti fanno sbagliare strada. Per fortuna mio figlio ha dormito per tutto il viaggio. Arriviamo verso le 11.20 c.a., e mentre il mio squaletto corre a destra e sinistra euforico alla vista del mare (cuacqua la chiama lui!) io e Renato ci prepariamo. Decidiamo di fare una tranquilla immersione alla profondità massima di 30 mt per poi risalire dolcemente lungo la parete soffermandoci per una "deep stop" a -15 e poi trascorrere la sosta di sicurezza sul pianoro. Dopo i saluti a mio figlio che ci faceva ciao con la manina scendiamo. Il mare è quasi calmo e ci sono altri sub in acqua, infatti c'è un po' di sospensione. Arrivati al salto sulla parete non riesco a compensare dall'orecchio sinistro e  ci impiego abbondanti 7 minuti per sbloccarlo. Mi ero quasi rassegnato a rimanere a 10 mt. quando, dopo tutti i miei risciacqui e espirazioni nasali e mute imprecazioni sommerse, ho sentito ristabilirsi la giusta pressione all'interno del mio orecchio. Ottimo.
Ho affrontato, però, la parete con il dubbio che poi in risalita avrei dovuto penare un po', per cui ho espirato tutto il tempo solamente dal naso favorendo lo "spurgo" di "tappi " che impedivano la circolazione dell'aria all'interno dei seni. In risalita non ho avuto alcun problema e mi sono goduto appieno delle meraviglie che come sempre il mare mi regala.
Meno vita del solito, ma qualche piacevole incontro l'abbiamo fatto, dall'alto ho notato un bell'astice ma era troppo affollato di altri sub l'ingresso di casa sua per potergli fare uno scatto, in compenso al "piano superiore" da un piccolissimo anfratto faceva capolino una Galatea (la parete è popolatissima di questo simpatico e colorato crostaceo). Quindi mi accontento di uno scatto fugace e proseguiamo. Negli anfratti molti scorfanetti, ma i loro "genitori" più grandi non li abbiamo visti, chissà dov'erano spariti???
Molte belle stelle marine e le solite margherite di mare che rendono la parete un verticale prato fiorito. Arrivati sul pianoro a 5 metri ci godiamo la tappa di sicurezza in assoluto relax giocando ad alzare i sassi e come sempre le donzelle corrono ad accaparrarsi qualche boccone di quello che lasciamo scoperto levando le pietre.
Ormai per me è un rituale che compio da quando ero bambino e sembra che questi graziosi pesciolini lo sappiano e non si spaventano dai miei movimenti al punto da "brucare" anche le mie mani ed in pochi secondi mi ritrovo avvolto in una nuvola di "belle donzelle". Usciamo affamati  dopo c.a. 45 minuti e andiamo a mangiare una gustosa pizza nel ristorantino a fianco al Diving. Per Renato era la prima volta che veniva qui (anzi la seconda ma non ci siamo immersi per via del mare impietoso che ci mostrava tutta la sua forza e rabbia con onde altissime!) ed è rimasto molto soddisfatto. Affrontare tutta quella strada per un’immersione? Ne è valsa sicuramente la pena, e, appagati dalle meraviglie viste, rientriamo in Italia pronti ad affrontare un altra settimana lavorativa che ci separerà dal nostro blu.