La tribù delle rocce

Post N° 178


Sabato 15.03.2008 - Sistiana  Io e Marco ci troviamo alle 10.20 all’autogrill di Duino (TS) per il caffé e per recarci a fare un’immersioncina di prova attrezzature a Sistiana!Il cielo è coperto, però non piove ed il mare è una “tavola” non c’è nemmeno una piccola increspatura ed anche la visibilità sembra buona. Mentre ci prepariamo ci viene a salutare Fabio con il suo piccolino di 9 mesi. Oltre a noi ci sono solamente altri due sub ed entriamo in acqua quasi contemporaneamente. Mentre scendo mi accorgo che l’elastico porta erogatore mi si è impigliato nell’attrezzatura e non mi accorgo dove sprofonda. Appena sul fondo mi accorgo che il comando del corrugato del jacket non funziona bene ed immette un filo d’aria in continuo nel gav facendolo gonfiare lentamente così divento positivo e tendo a risalire. Faccio due prove dopo di ché stacco la frusta e uso solo la stagna. Faccio un cenno a Marco che pure sembra avere qualche problema di assetto.
Dopo qualche scatto, ovvero una manciata di minuti Marco non lo vedo più come al solito e mi faccio l’immersione solo e soletto, rassegnato ormai ad avere come compagno solo me stesso. Ma Marco lo conosco e so che è una abitudine la sua. Ma siamo a Sistiana e sono abbastanza tranquillo. So che non gli succederà nulla e continuo l’immersione, dopo averlo aspettato immobile per un po’ (la boa segnasub c’è l’ho io e quindi penso che se lui risale la vede mi può raggiungere!!!). Grazie alla bassa temperatura e alla assenza di corrente l’acqua è limpida e c’è un brulicare di vita!
Cavallucci in quantità neanche si fossero dati appuntamento per una convention!!! E poi nudibranchi, paguri, spirografi ed anemoni come in un giardino. Dopo una mezz’oretta decido di emergere e lo stesso fa marco tant’è che ci ritroviamo in superficie. Gli dico che come al solito è stato un vero piacere fare un’immersione con lui e lui mi dice che ha avuto qualche problemino. Il problemino è un allagamento dello scafandro della sua Canon, appena revisionato dalla Nimar per un’infiltrazione!!! Per fortuna la macchina non ne ha risentito perché l’acqua all’interno era stata assorbita in parte dai numerosi sacchetti di “silcagel” e comunque il livello non superava quello della staffa!!! Sono dispiaciuto per lui, io sarei esploso in imprecazioni ed improperi, Marco invece non fa una piega!!! Va beh.  Dopo esserci cambiati e paghi comunque di aver immerso le nostre membra nel nostro elemento andiamo a mangiarci un boccone in un ristorante li vicino. Terminato il pranzo ci diamo appuntamento per il giorno dopo a Lignano anche se le previsioni non sono favorevoli. La sera Ricky mi chiama e mi conferma l’uscita così avverto Marco e Renato, che ci raggiungerà da Padova, che l’immersione si farà!!!LE FOTO   
Domenica 16.03.2008 - Lignano Sabbiadoro (UD)  L’appuntamento è alle 8.30 all’ingresso di Lignano con Marco e Renato per poi andare, dopo un buon caffé, a Marina 1 al diving di Ricky/Mister blu che ci porterà fuori per un tuffo sul “sasso Peressutti”, una conformazione rocciosa che s’innalza per un paio di metri dal fondo con numerose spaccature ed anfratti molto ricco di vita. Il tempo non è dei migliori e sotto il cielo plumbeo io, mia moglie ed il mio squaletto partiamo alla volta di Lignano. Per strada incontriamo anche una leggera pioggerellina e nebbia. Incrociando le dita ci ritroviamo all’appuntamento. Insieme a Renato c’è anche Silvia che farà compagnia a mia moglie e al piccolo Ale. Arriva in anticipo incredibilmente anche Marco e ce ne andiamo a fare una piccola colazione prima di andare all’appuntamento da Ricky. Arriviamo in darsena puntualissimi, insieme a noi c’è un gruppo di ragazzi che viene da Quarto d’Altino (VE) tra cui una “vecchia” amica nonché prima istruttrice di Marco, Luisa, titolare del diving Aquolina alle Isole Tremiti. Lo scirocco non promette nulla di buono ma siamo fortunati e riusciamo a raggiungere il punto stabilito senza patire troppo l’onda lunga. Ci tuffiamo, il gruppo di Luisa e Luca (sono in 5) vanno a sinistra ed io, Renato e Marco andiamo dalla parte opposta. Per solidarietà a Marco non mi porto la mia umile digitale e subito me ne pento amaramente perché dopo un po’ di torture del Boh, abbiamo giocato a “ping pong” con un bel polpo che con i suoi spruzzi d’inchiostro andava a sbattere contro i palmi delle mani mie e di Marco. Fino a quando l’ho spinto verso la roccia dove si è finalmente acquietato. Da un grosso anfratto Renato vede il massiccio corpo di un grossissimo grongo che sfilando ci mostra la sua testa da guerriero privata in uno scontro di un occhio. Un rispettoso saluto e proseguiamo incrociando numerosi scorfani e grancevole e blennidi d’ogni tipo. Un piccolo astice si rifugia velocemente all’interno di una cavità e non riesco a farlo vedere agli altri. Ci sorvola un numeroso branco di musdee bianche (Phycis phycis) che se ne stà tranquillo sul cappello della secca per tutta la durata dell’immersione. Sulla sommità del sasso c’è un ancora con parte della cima abbandonata, Luca ci lega lo spooler e lancia il pedagno in superficie per poterla recuperare dopo. Marco mi fa cenno che sente freddino e si dirige all’ancora per risalire, io e Renato facciamo ancora un giretto e ritroviamo gli altri. Comincio a cercare l’ancora ma non la trovo più vicino ai riferimenti che avevo preso (un vecchio copertone e uno sperone del sasso con direzione di bussola) probabilmente era cambiata la corrente e si era un po’girato il gommone. Fatto sta che anche gli altri non la trovano e decidono di risalire lungo l’esile sagolino dello spooler di Luca e così facciamo tutti. Purtroppo non tutti fanno come me che lo lascio scorrere libero tra le mie dita (solo per averne un contatto visivo e qualcuno si appende. Verso i sei metri vedo la cima dell’ancora e mi avvio nella direzione facendo cenno a Renato, ma lui ha qualche problemino e non riesce a mantenere la quota e salta un paio di minuti di sosta di sicurezza. Nulla di grave per fortuna. Purtroppo i troppi strattoni hanno tranciato anche il sagolino dello spooler di Luca che ormai giace insieme all’ancora sul sasso Peressutti e attenderà il prossimo tuffo per essere ripescato da qualche anima pia. Renato in gommone soffre per l’onda lunga e vomita un po’ e si spaventa pensando di essere incappato in qualche incidente di MDD. Luca per tranquillizzarlo, una volta cambiati, gli fa respirare un po’ d’ossigeno puro per 5 minuti. E’ tranquillo e non accusa alcun sintomo che faccia sospettare la benché minima forma di embolia. La sua era solo un po’ di agitazione visto che l’immersione l’aveva fatta in curva di sicurezza e la risalita comunque era stata lenta. Infatti, dopo il pranzo fatto tutti insieme alla pizzeria Grancevola a Lignano Pineta, Renato ad onor del suo nome sembra davvero “rinato” e ci godiamo una bella passeggiata con uno squarcio di sole prima dell’arrivo del temporale che ci fa terminare la gita domenicale. Ottima giornata e ottima compagnia che spero di aver occasione di rivedere presto. Grazie alla simpatia di Luca, Luisa e compagni, Renato e Silvia, Paola e mio figlio abbiamo trascorso una splendida giornata. Renato sta bene anche a distanza di qualche ora e mi ha promesso che comunque per le prossime 48 ore mi terrà aggiornato del suo stato di salute.  Arrivederci alla prossima…