La tribù delle rocce

Post N° 207


Immersioni a Sistiana - 26/07/2008Ci troviamo sotto casa mia con Checco (il mio Aiuto Istruttore) e Stefano alle 8.00. Fulvia mi scrive che per motivi personali non potrà essere dei nostri purtroppo. Facciamo una colazioncina nel bar sotto casa mia (io berrò solo un caffè visto che la mattina ho avuto qualche problemino di stomaco!) e poi ci dirigiamo verso il casello di Udine Sud dove ci dobbiamo incontrare con i miei due allievi Giovanni e suo figlio Jimmy. Arriviamo a Sistiana in perfetto orario e  scarichiamo la roba. Dispongo il mio “bel” telone verde (4x3) dove appoggeremo tutta l’attrezzatura. Ripasso montaggio attrezzatura ed esecuzione da parte degli allievi. (io lo faccio con Jimmy e Checco con Giovanni). Osservo anche Checco mentre spiega il montaggio del gruppo. Davvero bravo. Sono contento di averlo con me! Sistemata l’attrezzatura effettueremo prima un’immersione di osservazione io, Checco e Stefano poi, finita l’immersione, Stefano presterà il suo gruppo agli allievi che, uno alla volta scenderanno in acqua con me e Checco per fare gli esercizi e la loro seconda immersioncina.Entriamo in acqua (è davvero calda), purtroppo la visibilità non è delle migliori e Stefano non è molto felice!
Ma appena sotto veniamo avvolti prima da un fitto banco di Salpe seguite a breve distanza da un incredibile e numeroso gruppo di Orate enormi (Mai viste in quella quantità qui a Sistiana). Peccato per la scarsa visibilità che non mi consente buoni scatti. 
Proseguiamo verso destra in direzione della Falesia. Subito incontriamo un bel Cavalluccio (che fotografo per Domi hihihihi). Passato il condotto (c’è rintanato il solito Gronghetto) decidiamo di girarci e proseguire poi verso sinistra in direzione del porticciolo dove la franata di sassi  sicuramente ci darà una condizione di visibilità leggermente migliore (ormai è un percorso più che collaudato che potrei fare ad occhi chiusi conoscendo ogni tana ed anfratto nella roccia).
Stefano mi fa notare una bella seppia che alla nostra vista scende verso il fondo torbido. Io la seguo e riesco a rubargli uno scatto!
Tornando indietro canto felice nel mio erogatore e Scorgo una minuscola Bavosa fare capolino dalla conchiglia vuota di un canestrelli incastonata tra le spugne. Ormai quella è diventata l’inespugnabile casetta del simpatico blennidi che entra ed esce esibendo i suoi cornini.  Poco dopo Stefano preoccupato mi fa cenno che Checco non si sente tanto bene. Mi giro e Checco mi fa cenno di avere un po’ di formicolii al braccio sinistro. Stefano, che è un po’ ipocondriaco, aveva già sospettato un infarto, in realtà il sottomuta di Checco era un po’ strettino e già fuori dall’acqua mi aveva detto di aver fastidio da quel lato. Per sicurezza risaliamo lentamente verso il punto di entrata dove ci attendono già pronti Giovanni e Jimmy. Checco mi dice di star bene e ha solo un piccolo fastidio e che aveva voluto mettere alla prova il suo compagno! Stefano si toglie il gruppo e lo passa a Jimmy per effettuare gli esercizi previsti. Mentre Checco scende sul fondo sagolato alla Boa, alla ricerca di un punto piatto nella sabbia dove effettuare gi esercizi faccio indossare a Jimmy il gruppo Ara con le tecniche che gli ho insegnato e gli faccio un piccolo ripasso della sequenza che faremo sul fondo. Attendo i due strattoni di Checco ad indicarmi che ha trovato il punto giusto e scendiamo a stretto contatto con la sagola della Boa. Arriviamo sul fondo dove ci attende Checco (siamo a -7 mt.) Ci inginocchiamo l’uno di fronte all’altro e incomincio illustrando il primo esercizio. Mi allago la maschera ed effettuo lentamente lo svuotamento. Guardo in faccia Jimmy e gli faccio cenno di OK e lo invito a ripetere l’esercizio. Jimmy è bravissimo ed oltre il mio Ok e quello di Checco si merita anche una bella stretta di mano.Secondo esercizio: Cambio erogatore. Anche questo lo eseguo prima io e Jimmy ripete alla perfezione. Terzo ed ultimo esercizio, prove d’assetto. Mi distendo sul fondo con le braccia tese ed inspirando mi sollevo dal fondo con il busto ed espirando scendo. Altro segno di Ok per la perfetta esecuzione dell’esercizio da parte di Jimmy e terza stretta di mano per lui. Ogni tanto dalla superficie fa capolino suo padre Giovanni, che, da ottimo apneista che è, viene ad osservare orgoglioso le prodezze di suo figlio! Facciamo un giretto in immersione per vedere come se la cava con l’assetto e poi risaliamo per effettuare il cambio con Giovanni. Ripetiamo la stessa sequenza di esercizi che anche Giò esegue perfettamente. Dopo gli esercizi facciamo anche con lui un bel giretto e, essendo lui in primis pescatore subacqueo, appena vede un grazoporo in tana, non resiste dalla tentazione di infilarci la mano dentro per prenderlo. Non si accorge però che sull’esterno della tana si protendono i tentacoli di un bel anemone che rimangono incollati al suo guanto. Ovviamente il primo suo gesto è quello di portare la mano verso la maschera, lo fermo in tempo evitandogli le dolorose ustioni che quei tentacolini gli avrebbero lasciato una volta riemerso.  Usciamo dall’acqua e gli allievi smontano correttamente l’attrezzatura. Ci cambiamo e, appena asciutti partiamo per l’ormai collaudato ristorantino, dove, mentre ci riempiremo lo stomaco con dell’ottimo pesce. Checco, su mia richiesta, effettuerà un preciso Debriefing a cui seguiranno le ottime impressioni degli allievi. ùSiamo tutti molto contenti ed appagati per quello che il mare anche ‘sta volta ci ha voluto regalare.Mentre mangiamo arriva anche Marco (Il Grande Boh), ma non si ferma perché sta andando anche lui a fare gli stessi esercizi con i suoi allievi. E’ venuto a salutarmi e, nell’occasione, gli do i suoi brevetti tecnici di Nitrox Deco Diver e Light Trimix Diver che aspettavamo con ansia da un bel po’! LE FOTO