La tribù delle rocce

Molch


Immersione a Sistiana – Relitto del Molch – 11.01.2009 Alle 10.00 mi trovo con Daniele all’Autogrill di Duino (TS). Dopo anni che diciamo di fare un’immersione insieme, finalmente ci riusciamo. Il tempo non è dei migliori, ma è l’ideale per immergersi (Pochi sub, poca gente e poco traffico!!!). Dopo un caffè ci dirigiamo verso la baia di Sistiana. Scarichiamo ed assembliamo con molta calma le nostre attrezzature. Visto che la profondità sarà ridotta e di tempo ed aria ne abbiamo, decidiamo di andare alla ricerca del Molch. 
Il Molch, o salamandra in tedesco, (il vero nome era: "Torpedoversuchsantalt" (TVA) "d'Eckerförde" o Sommergibile Tascabile Thomas II) era un minisommergibile monoposto costruito nei Cantieri Deschi AG di Brema, capace di immergersi nel limite dei 40 metri, composto essenzialmente da un tubo in metallo lungo 10 metri e di 1,80 di diametro, spinto da un motore elettrico di siluro.
A poppa vi era il posto di guida sormontato da una piccola torretta che aveva due finestre ed era coperta da una cupola in plexiglass, (che faceva anche da portello d’entrata), più un lungo periscopio per l'osservazione in immersione. Sotto, erano agganciati a speciali staffe, due siluri. Con buona autonomia ma bassa velocità, questo mezzo poteva colpire navi alla fonda e nei porti ma non quelle in rapido movimento. oteva viaggiare a due sole velocità e la marcia indietro non era prevista. Il primo prototipo fu sperimentato nell'Eckernförde il 12 Giugno 1944 ed in seguito furono realizzati un totale di 383 Molch (fino al gennaio 1945). (Vedi qui)
Visto che ho boa e macchina fotografica e che l’ultima volta che mi ci sono immerso risale a quasi 10 anni fa, chiedo a Daniele di fare da guida, così sarò concentrato solo nelle foto. Scendiamo, Daniele ha un ottimo senso dell’orientamento e non dobbiamo faticare molto per trovarlo, infatti, dopo un paio di giri intorno ad una zona “familiare” ecco apparire la sagoma scura del corpo del sommergibilino". 
Arriviamo da poppa dove ammiriamo la coda ancora in ottime condizioni, proseguendo sul lato destro, in corrispondenza del cupolino, sotto lo scafo ha scavato la sua tana un bel grongo che però non ci da tanta confidenza e preferisce nascondersi dentro.
La torretta è ancora discretamente conservata, ma la struttura sui fianchi risulta molto danneggiata con numerose falle.
La vita marina l’ha ormai completamente colonizzato ed in ogni punto si scorgono diverse forme di vita.Dopo una lunga perlustrazione decidiamo di ritornare verso riva.
Nel tragitto non scorgo nessun cavalluccio (di solito numerosi in questo tratto di mare) ma, in compenso tantissimi nudibranchi (Dendrodoris Limbata), granchi ragno, uno dei quali l’ho sorpreso mentre pasteggiava tranquillamente con una medusa “Polmone di Mare” (rhizostoma pulmo) ormai passata a miglior vita.
Arrivati al punto da dove eravamo partiti, decidiamo di fare ancora un piccolo giretto per vedere se troviamo qualcosina d’interessante. Allo scoccare del cinquantesimo minuto decidiamo di emergere, appagati dell’ottima immersione. Daniele è stato per me un vero piacere. Grazie e alla prossima...LE FOTO