La tribù delle rocce

Immersioni sotto i ghiacci


Siamo partiti da Udine alle 20.00 per il Trentino per partecipare al 24° stage organizzato dall'A.N.I.S. di immersioni sotto i ghiacci che si terrà sabato e domenica nell'incantevole cornice del lago ghiacciato di Lavarone.Sono convinto di arrivare tardissimo (non prima di mezzanotte) visto che per tutta la strada siamo stati sommersi da diluvi più o meno torrenziali e, in montagna a bassa quota, sono previste nevicate, invece le strade sono pulitissime e nonostante qualche cantiere aperto in autostrada, il traffico è scorrevolissimo ed impieghiamo solamente 2 ore e 40. Quest'anno sono venuto con la famiglia. Ci sistemiamo in albergo (Hotel Al Lago) e la mattina do
po affronterò la prima immersione. Dopo lo stage (io non partecipo visto che l'ho fatto l'anno scorso) alle 10.00 ci si ritrova tutti al lago nel tendone allestito per l'ANIS dalla protezione civile di Bergamo.
Il mio numero d'entrata è 102 ma siccome c'è un altro sub da solo slitto alla posizione nr. 25 (per fortuna!) Scendiamo dalla buca nr. 03 preparata dai Sommozzatori della Polizia Municipale di Milano (nelle altre ci sono i Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia e dei carabinieri di Trieste).
Sono tranquillo ed oggi proverò la Muta stagna EXP e le pinne TECH FIN che Luca della Dive System mi ha dato da provare. Scendo in acqua e appena sotto la superficie respiro dal mio erogatore.Scendo sul fondo e provo la valvola di scarico della muta che rispetto alla mia scarica molto velocemente! Sono pesante e domani toglierò due chili! Tiene davvero caldo e non è per nulla ingombrante nonostante il neoprene sia un po' più rigido rispetto alla mia. Le pinne sono negative ed hanno un'ottima spinta. Indossarle è stato semplicissimo grazie al mollettone in acciaio che chiude la scarpetta! Dopo c.a. 6 minuti mi richiamano alla superficie con i due strattoni convenuti. Peccato avrei continuato ad ammirare la volta. Grazie alle ghettine antineve che indosso sulla muta fuori dall'acqua non ho nessuna difficoltà a muovermi sulla neve e sul ghiaccio. Ottima prova. Pranziamo all’albergo in compagnia di tutto lo staff organizzativo e dei nostri “angeli custodi” che ci hanno fatto da assistenza nelle tre buche.
Il pomeriggio io e mio figlio ci facciamo una meritata pennichella e poi andiamo a giocare nella neve!Facciamo il giro del lago con lo slittino. Dopo un’ottima cena saliamo in camera a dormire. La discesa in bob prevista non si farà per le pessime condizioni atmosferiche (Nevica che Dio la manda!). La sveglia suona alle 7.30, scosto le tende e ammiriamo la bufera di neve che si sta abbattendo sul lago. Alle 8 scendiamo a fare colazione e alle 9 si va giù per la seconda immersione. Indosso la muta fuori dall'albergo ed assemblo il gruppo fuori dalla mia macchina così non perderò tempo alla tenda. 'Sta volta scenderò in acqua fra i primi ed insieme a me c'è un ragazzo di Viterbo. Andiamo di nuovo alla buca nr. 3 (la più distante) ma con meno gente. Prima di noi ci sono due sub che hanno qualche problemino. Uno ha la valvola di carico del GAV bloccata e appena entra in acqua (nonostante la stagna rinuncia per il troppo freddo. Anche l'altro sta meno del tempo previsto. Noi scendiamo dopo le solite raccomandazioni del simpaticissimo Comandante dei Sommozzatori della Polizia Locale di Milano. Questa volta non scendo sul fondo e mi tengo un po' più alto ed osservo gli effetti dell'aria sulla volta, poi risalgo a c.a. -5 mt. e continuo il mio giretto e dopo tre minuti ritorniamo verso il foro d'uscita scivolando appena sotto la superficie ghiacciata. Passo il Gav, giberna e pinne ai sommozzatori di assistenza e salgo. Indosso le ghettine antineve ma una delle due scivola e (essendo in gomma elastica) salta ovviamente nella buca, mi rigetto in acqua e la sfioro col mio guanto, ma non riesco ad afferrarla e la vedo scivolare sul fondo. ormai sono svestito e senza imbracatura e non posso andare a prenderla. Purtroppo nessuno dei sub che sono venuti dopo di me l'ha trovata (o forse non l'ha nemmeno cercata!). Pazienza. Peccato perchè senza quella scivolavo molto di più e essendoci anche molta più neve fresca per nulla compatta il ritorno dalla buca è stato a dir poco faticoso. Senza alcun problema anche quest'immersione. Pranziamo all'albergo in compagnia di tutto lo staff organizzativo dell'ANIS, dei Sommozzatori della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Polizia Locale  e altri personaggi di spicco della subacquea.
Mio figlio riceve un attestato di partecipazione da Stefano Makula (Pluriprimatista mondiale di apnea) e dal suo fedele assistente di profondità e caro amico Pino Biagio che aveva praticamente adottato come nipotino mio figlio facendolo giocare ad ogni pasto! Dopo pranzo ripartiamo per Udine, fortunatamente le strade si sono liberate e non devo neanche usare le catene. Passiamo anche per l'appena inaugurato Passante di Mestre che finalmente risolverà i noti problemi di viabilità in quel tratto di autostrada! Ottimo week-end