La tribù delle rocce

Ponte a Pola 30/05-02/06/2009


Per questioni di spazio non mi stanno le foto che trovate QUI!Domenica mattina mi ritrovo alle 6.45 sotto da me con Roby, che verrà via in macchina con noi per questo ponte del 2 giugno. Duilio e famiglia con Papo sono già partiti ieri. Abbiamo appuntamento con Lorenzo e gli altri alle 8.00 davanti alla stazione dei treni a Trieste. Siamo in perfetto orario. Arriviamo a Trieste e ci troviamo con Lorenzo e Sara, Ciano e sua moglie e Luca, un allievo di Lorenzo. Partiamo facendo la statale in Slovenia per evitare di pagare il bollino. Ma siamo veloci e arriviamo in Croazia in poco tempo. Ci fermiamo per una pausa tecnica ed arriviamo a Pola in meno di tre ore. Scendiamo al Diving dove Sabine ci porterà agli alloggi. Siccome Duilio si è sistemato a casa di Vladimir, noi saremo alla Pensione Sport. Splendido posto con una  camera/appartamento grandissima e con un terrazzone enorme e vista meravigliosa. Sistemiamo la roba e torniamo giù al Diving. Lorenzo, Roby e Papo faranno immersioni da riva per provare procedure speleo (Roby e Papo stanno facendo un corso di Speleosub con Lorenzo) Siccome il mare è incazzato non si può uscire in barca. Andiamo a mangiare al ristorantino sopra al diving e dopo l’ottimo pranzo Luca, Ciano e moglie tornano a ripartire (l’indomani lavorano) e noi ci rilassiamo e godiamo la giornata in tranquillità!!! La sera organizziamo un’ottima spaghettata nell’appartamento di Duilio e chiacchieriamo e ridiamo fino a tardi. Come d’accordo con Rudy e Sabine dico a tutti che l’appuntamento è per le 9 al diving per andare ad immergersi sul Baron Gautsch, lo splendido piroscafo, perla di tutti i relitti dell’alto adriatico.
La sua triste storia che ormai conosco a memoria e tutte le persone che vi hanno perso la vita rendono il suo destino simile a quello della ben più famosa Titanic. L’una squarciata da un Iceberg, l’altra colpita e squarciata da una mina amica. Tutti questi pensieri mi fanno bisognare l’immersione. Spero di trovare visibilità migliore dell’ultima volta.La mattina io, Roby e Papo ci svegliamo, facciamo colazione e siamo pronti per l’appuntamento. Gianfranco si è appena svegliato e dice che non ce la fa ad essere al diving per le 9. Andiamo verso l’appartamento di Duilio ma non c’è segno di vita... Neanche Lorenzo e Sara danno qualche segno. Cavolo da 7 persone che dovevamo essere siamo solo in tre. Arriviamo al Diving e mi sto scusando con Sabine per il disguido, e mentre lei riesce a contattare altri tre sub (Joachim, un ragazzo austriaco, Andrea e Cinzia, una coppia di Verona) arrivano anche Lorenzo e Sara, ma la mia felicità dura poco perché Lorenzo dice che deve continuare il corso con Roby e Papo che, quindi, rinunciano all’immersione. Sono incazzato per la figura che ho fatto con i titolari del Diving ma Sabine mi assicura che non ci sono problemi e che scenderemo in 4 (come l’ultima volta) Io farò copia con il bravissimo Joachim che ha già fatto diverse immersioni sul Baron e la coppia di Verona ci seguirà. Partiamo un po’ più tardi ma siamo fortunati perché sul posto non c’è neanche una barca! Fantastico. Scendiamo. L’acqua è blu e limpida. Arriviamo sul ponte di prua e ci dividiamo. Io e Joachim entreremo nel secondo ponte e nella sala da pranzo mentre Andrea e Cinzia percorreranno i ponti all’esterno. I pavimenti di legno sono ormai consumati però sono tappezzati di vita. Riesco a fotografare numerosi nudibranchi (Flabellina rosa) e scorfani. Tra le paratie si rifugiano anche grossi saraghi che incrociamo nell’ampia sala da pranzo e vicino alla cabina. Arrivati di nuovo a prua sull’enorme albero maestro adagiato sul ponte di comando si rifugia un enorme Grongo che, intimidito e disturbato dal mio flash si rintana nella sua profondità. Arrivati all’ormeggio fisso scorgiamo un enorme scorfano rosso che se ne sta pacificamente appoggiato al fondo lontano da ogni rifugio, sicuro della sua grossa mole. Qualche scatto e poi iniziamo la lenta risalita. Passo a respirare dalla mia bombola di fase caricata a Nitrox 40% ed inizio la decompressione. Mi fermo 1 minuto a 11 mt. ed un altro a 7 mt.. Altri 5 minuti poi li trascorro alla tappa dei -5. Colgo l’occasione per fare qualche scatto ai miei compagni d’avventura. Emergo soddisfatto ed un po’ meno arrabbiato. Arriviamo al Diving e Lorenzo sta ancora facendo lezione e continuerà anche nel pomeriggio con le immersioni nella baia antistante. Sono arrivati anche Duilio e Gianfranco con le rispettive famiglie, che mi promettono che verranno fuori in barca con me nel pomeriggio. Consumiamo il pranzo al Diving a base di pane, Burek (Una specie di focaccia fatta con strati sottili di pasta, farcita con formaggio simile alla ricotta), pasteta (un paté a base di fegato che come gusto assomiglia molto allo spuntì), affettati e frutta che Sara e Paola hanno comprato. Alle 15.00 carichiamo tutto e partiamo per la secca di Stoja. Una bella sella tra due promontori dove ho fatto in passato diverse ottime immersioni e grandi incontri. Siamo solo noi tre. Guido io il gruppo. Scrutiamo ogni anfratto da cui sbucano oltre a grancevole e Galatee anche numerosi grossi astici. Il nostro modo per segnalarli è la mano a forchetta (W le linguine!!!). Continuando l’esplorazione delle numerose cavità intorno ai 26 mt., pronto ad immortalare altri grossi crostacei, scorgo uno strano occhio che dalla semioscurità di una grottina mi osserva. All’inizio penso ad un grosso polpo, ma l’occhio presenta una pupilla a fessura simile a quella di un gatto. Appena i miei occhi si sono adattati alla poca luce, mi accorgo che si tratta dell’occhio di un gattuccio appunto. Questo piccolo squalo è raro da avvistare (frequenti invece sono gli avvistamenti delle sue uova che depone di solito attaccandole a gorgonie o sporgenze sicure) Cerco di scattare qualche foto decente, ma la posizione non è delle migliori e dentro la cavità c’è troppa sospensione. Ma anche Duilio e Gianfranco lo vedono. E’ tempo di risalire (io sono già fuori curva). Scorgiamo ancora qualche astice e scattiamo qualche foto con bottiglie di vetro ormai completamente ricoperte da esseri incrostanti. Cambio bombola ed inizio la lenta risalita percorrendo a ritroso la parete. Rivedo i riferimenti che avevo preso all’andata e riporto tutti esattamente sotto la barca a -5 mt.. Finita la deco risaliamo soddisfatti. Arriviamo al Diving e risciacquiamo le attrezzature. Papo e Roby sono ancora in acqua ad esercitarsi. Io gioco con mio figlio che si diverte a tirare le pietre in acqua. Aspettiamo che riemergano gli speleo e prenotiamo l’uscita per l’indomani. Ci saremo tutti 'sta volta, arriverà anche Luca dall’Italia per terminare il corso Nitrox con Lorenzo che scenderà insieme a Papo con il Rebreather. Andiamo a cena al Grill del nostro albergo dove mangeremo ottimi piatti tipici Croati con finale di Palacinke della casa! La mattina l’appuntamento è al Diving alle 9.30. Soffia un po’ di bora che ci fa preoccupare. Ma l’uscita si fa! Splende anche il sole. Carichiamo tutto e partiamo alla volta di Frasker, una bella parete verticale che costeggia un promontorio scendendo a picco a 30 mt. Degradando poi più dolcemente verso i 40. La parete è piena di grotte ed anfratti. Io e Roby scendiamo per primi seguiti da Duilio e Gianfranco, con più calma scenderanno Lorenzo e Papo con lo Space 40 e Luca in Nitrox. Percorriamo la parete alla sua base dove trascorriamo quasi tutto il tempo di fondo. Poi ripercorriamo la parete a ritroso tra i 15 e i 20 mt. Tanto pesce (castagnole, mensole e saraghi) diversi scorfanotti e grancevole. Non arriviamo purtroppo alla grotta che da -25 sale fino a 12. Al rientro vediamo passare in direzione opposta gli altri. Qualche scatto e poi ci ritroveremo tutti sotto la barca. Bell’immersione. Rientriamo alla base con la veloce Miracolix, la barca del Diving. Lorenzo, Sara e Luca decidono di rientrare subito dopo il pranzo consumato a diving, mentre noi, insieme agli altri, vista la bella giornata, decidiamo di dedicarci a qualche bagno di sole e relax alla spiaggia per ripartire con tutta calma in serata. Partiamo poco prima di cena dopo aver salutato Rudi, Sabine e Vladimir e ci dirigiamo verso Rovino dove ceneremo al “Ranch”.  Dopo un’ottima e lunga cena ripartiamo alla volta dell’Italia. Gli altri prenderanno l’autostrada Slovena visto che hanno il bollino. Io, invece sarò costretto a percorrere la strada normale, ma, alla fine, guadagnerò tempo visto che una volta in Italia, in autostrada supero il furgone di Gianfranco. Abbiamo trascorso un ottimo ponte che mi ha fatto ritrovare un po’ di relax. Adesso sono pronto a riaffrontare gli impegni lavorativi. Grazie a tutti LE FOTO QUI