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Libertà come a-létheia


La Libertà è A-létheia, in quanto essenza della verità che si mostra come un lasciar-essere libero e svelato dell'ente; esso è ciò che è e questo mantiene un profondo senso ontologico. Trovo interessante riportare un passo tratto dal testo Dell'essenza della verità del filosofo Martin Heidegger sull'importante questione del "lasciar essere"; ponte sull'attualità recente:«Abitualmente noi parliamo di lasciar-essere o lasciar stare quando, per esempio, ci asteniamo da un'impresa progettata."Noi lasciamo essere o noi lasciamo stare qualcosa" significa: non ce ne occupiamo più, non ci diamo più da fare per essa. Lasciar-essere qualcosa ha qui il significato negativo di desistere da qualcosa, di rinunciare a qualcosa, di trascinarla nella più completa indifferenza. Il senso, invece, che qui conferiamo all'espressione "lasciar essere l'ente" non si riferisce al tralasciare o all'indifferenza, ma al suo contrario. Lasciar-essere significa: affidarsi all'ente. Questo affidarsi all'ente non significa perdersi in esso, ma recedere davanti all'ente, in modo che questi si manifesti per ciò che è e come è».Saper mantenere una distanza dalle cose, e una capacità critica di libera accettazione degli eventi sembra cosa banale e semplice, per certi versi. Eppure accade a tutti noi di voler disporre delle cose in modo autarchico, forgiandole come "dovrebbero essere" e non come appaiono di per sè. Lasciare a loro la scelta e il diritto di essere liberamente ciò che da principio sono? difficile sia a dirsi che a farsi. La vita non permette errori o contrattempi. Tuttavia se a disporre delle cose, situazioni e relazioni è continuamente l'arbitrio umano si mette da parte, in un vincolo del "forse", la loro reale presenza e il loro naturale sviluppo.L'ideale prefissato limita la libertà, e la incardina ad un circolo vizioso di necessità richieste:«la libertà non è, come intende il senso comune, l'arbitrio imprevedibile che nella scelta si butta ora da un lato ora dall'altro, così come non lo è l'indipendenza di fare o non fare qualcosa. La libertà non è neppure la semplice disponibilità per una richiesta o una necessità. La libertà è prima di tutto ciò (prima della libertà "negativa" e di quella "positiva") nel concedersi allo svelamento dell'ente in quanto tale» (Cfr. M. Heidegger, Dell'essenza della verità).Molti di-mostrano l'incapacità a lasciar essere le cose per come sono. Essi cercano di imporre la propria personalità e fisicità sull'insieme di eventi che possono essere un punto di ancoraggio per le proprie ansie e insicurezze. In effetti, non rassicura pensare che il mondo possa ubbedire alla nostra volontà e ai propri desideri. Siamo figli di una generazione che non è libera perchè non si permette di essere - anche - insicura e fragile. La natura non si ascolta, e la libertà della manifestatività emotiva diventa un sinonimo di debolezza interiore.Si cerchi di dare alla libertà il suo spazio:-) Per ritrovare la compattezza nel - e del - mondo. LH