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Un discorso di unità, fi... »

Inaspettate novità, potenzialmente già possibili

Post n°1 pubblicato il 01 Gennaio 2015 da GreenLyrics
 

Poter Costruir-si Insieme. Convinti di Essere Parte di un Progetto Comune.

E soprattutto di stare facendo la cosa giusta, dandosi appuntamento con la democrazia.

Oggi di società e comunità si sente parlare molto, e si avverte che nel prossimo c'è il seme di un'idea di cambiamento e di solidarietà. Sia dal punto di vista individuale che pubblico.

Potrebbe essere che il "segreto" per iniziare a parlarne di meno, sia prima l'individuazione e lo sviluppo delle competenze personali? Da osservatori interessati che siamo ora (e spesso timorosi di esporsi) si potrebbe fare "quel" fondamentale passo in avanti nella società.

Di certo le testimonianze pubbliche che si possa fare la differenza in numerosi contesti che appaiono entità statiche e immutabili, e che forse fanno quasi paura ad essere avvicinate, non mancano sui giornali e sui social media che leggiamo nei nostri minuti liberi. Ma c'è sempre un senso di distanza di sicurezza che poniamo fra la nostra mente e la notizia letta.

Quasi a pensarne la parziale verosimiglianza con una realtà difficile, ruvida, incurante.

Si legge e si parla spesso di forme di solidarietà verso il prossimo e la propria comunità di appartenenza, l'impiego di lavoro e/o sociale, l'educazione, la cultura, i trasporti pubblici e le politiche per l'infanzia e lo sport adotattate nella propria città e/o nel proprio quartiere. Tutto sembra essere oggetto di interesse e di "dialettica" con il collega di lavoro o con l'amico del momento, il punto è in che modo questi temi, che riteniamo essere così importanti, incidono il nostro cuore e la nostra mente.

Se ne può parlare e si può fare qualcosa, ma qual'è lo spirito con cui si compiono le scelte?

Se la propria mente è confusa, o quantomeno appannata da anni di delusioni e di mancate speranze di cambiamento, serve una forza esterna che sappia creare una nuova "cornice" per il proprio quadro di riferimento sociale. Per poi potervi agire in modo consono e proficuo.

Conoscere la storia degli esseri umani, e del loro spazio di vita e di conflitti quotidiani, aiuta molto. Da sola non è sufficente, ma l'importante è saperla usare con acuto senso critico. Anche per assicurare l'opera di politiche sociali indispensabili per i cittadini definiti più fragili.

Prossimità e partecipazione, nelle realtà e nei numerosi contesti che si intersecano con la politica e la collettività, richiedono il nostro impegno critico. Dobbiamo farci delle domande che vadano ad indagare il perchè alcuni avvenimenti accadono nella maniera in cui li vediamo - molto spesso attoniti, senza alcuna meraviglia. Nel profondo la forza del giudizio deve farsi avanti e dirci: «Attenzione, qui c'è qualcosa che non va. Aspetta un momento!»

Prendere e permettersi di avere un attimo, necessario per "avviare" la propria riflessione sugli eventi non è semplice. Lo riconosco, ci sono ancora pochi atti in vita così difficili.

Ma non per questo, si deve accantonare il piacere inisto nella sfida di "recuperare" il Sè.

Dobbiamo pensare che ciò che appare statico sia comunque anche in movimento; non ce lo dice solo il Tao. Ora il nostro occhio può "allenarsi" a coglierne le diverse inquadrature di ciò che vediamo scorrere (indistintamente) di fronte a noi. Ogni scena ha una propria genesi.

L'auspicio è di fare quindi sempre un passo indietro, non gettarsi automaticamente nella collera e in definizioni sempliciste, solo perchè è la cosa che sembra più immediata da fare.

La scelta di essere diversi per l'anno nuovo che sta per metterci tutti alla prova, rispettando la diversità, per fare poi la differenza, non è esente da "effetti collaterali" fisici e psichici.

Stare nel presente è un buon passo per inizare, per  avvertire che il nostro corpo ha delle reazioni fluide, inconsce, emotive, che porteranno spesso e volentieri a turbamenti iniziali.

Questi ultimi, e non solo, con un pò di fortuna e perseveranza potranno "evolvere" in una maggiore "distensio animi" e "veritas interiore", ma non serve leggere S. Agistino per dirlo.

Siamo solo noi i garanti e i fautori della nostra individualità; ma è solo grazie al prossimo.

 

LH

 

 

 

 

 
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