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Guarda e passa

Hic et nunc...nella condizione "senza forma". Prosit.

 

 

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Into dust.

Post n°86 pubblicato il 14 Settembre 2016 da googlearth2

 

Respira.

Crea una fessura a quel sospiro e liberalo ora.

Butta fuori l'aria ed inspira.

Apri tutte le tue finestre e stai là in mezzo, ad occhi chiusi, tra le correnti.

Respira e Aspetta.

Tieni i piedi ben saldi a terra se puoi...

Fai danzare la mente, i pensieri.

Non perdere di vista i tuoi bisogni.

Ascoltati.

Non lasciarti solo tentare dai sogni fatti di aria al condizionale.

Guarda dentro ai tuoi vuoti.

(Sof)fermati su quello che c'è.

E...respira nuovamente.

Mischiati all'aria e da soffio fievole diventa vento.

Poi...

...solo quando (te) la senti....

segui la direzione.


 

 
 
 
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"In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto." (CGJ)

 

Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l'aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l'hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara. E bellissima, nel suo genere.(A.B.)

 

 

- Magari non era affatto la donna della sua vita. Probabilmente era solo una stupidella viziata e vagamente frigida, lo sa?- disse.

- No, non lo era - disse l'uomo. Poi disse che era sicuramente la donna della sua vita.

- E perchè?

- Perchè era cattiva. Era matta, cattiva, e tutta sbagliata. Era vera, se capisce cosa voglio dire. Era una strada piena di curve assurde, e correva in aperta campagna, senza preoccuparsi mai di tornare. Senza nemmeno sapere bene dove stava andando.

Fece una piccola pausa.

- Era una di quelle strade su cui ci si ammazza. -

 

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Quando si ama qualcuno, si ha sempre il tempo per quella persona. E se quella non viene da noi, allora noi l’aspettiamo. In questo modo, aspettare diventa tanto imperativo quanto respirare. Ma a respirare impariamo proprio aspettando. L’attesa ci insegna a convivere con l’assenza, e noi finiamo per affezionarci a un sogno come se fosse vero. Allora, la vita si trasforma in una stazione ed è il vento ad annunciarci l’arrivo del treno, prima ancora del colpo d’occhio. L’amore nell’attesa ci insegna a vedere il futuro, a desiderarlo, a organizzare ogni cosa affinché sia possibile. E’ forse per questo che ho già imparato ad aspettare, rimettendo alla vita tutto quello che non so, o non posso scegliere. Perché è più facile aspettare che desistere. E’ più facile desiderare che dimenticare. E’ più facile sognare che darsi per vinti. E, per chi vive sognando, è molto più facile vivere. (M.R.P.)

 

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“Non c’è uomo […] che differisca più da un altro che da sé stesso nel corso del tempo”

 

La mia mente sentii fendersi come se il mio cervello si fosse spaccato.

Cercai di ricongiungere i due orli ma non riuscivo a farli combaciare.

Il pensiero anteriore al successivo tentavo in ogni modo di allacciare ma la sequenza era un groviglio muto, gomitoli sul pavimento sparsi.

(n.937 E.D.)

 

"La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L'ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco." A. B.

 

"La gente pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene. Beh, si sbaglia. La cosa peggiore è perdere sé stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno, dimenticarsi che anche noi siamo importanti. Per cambiare ci vuole coraggio…per buttare giù certezze e ricostruirne, cancellare abitudini e reinventarne ci vuole forza...ma quando inizi a guardarti allo specchio senza riconoscerti, forse il cambiamento è l'unica via d'uscita degna di considerazione. "

 
 

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