Lunedì 7 Novembre 2005
IL SECOLO XIX
Si chiama "Sapp", che sta per Sindacato autonomo di polizia privata. È il nuovo organismo nazionale (legato al Sinalco, sindacato autonomo lavoratori e consumatori) fondato per tutelare e migliorare le condizioni di lavoro delle guardie giurate. Una "nascita" tutta genovese, dovuta all'impegno di un dipendente di un istituto di vigilanza del capoluogo ligure, Guglielmo Bonanno, autore di petizioni in materia e iniziative per porre attenzione sulla legge, non certo recente, che regola il settore: un regio decreto del 1931. Genova è stata peraltro teatro, l'estate scorsa, di un tragico episodio che ha aperto un vivo dibattito sulle precarie condizioni di sicurezza nelle quali spesso si trovano ad operare i poliziotti privati. Il 3 agosto, Adolfo Ferrara, maresciallo maggiore della Sicurpol Nk, 36 anni, è stato ucciso da un colpo di pistola esploso da un rapinatore solitario che tentava di assaltare il furgone portavalori sul quale la vittima stava risalendo, dopo aver prelevato, in piazza Sant'Agnese, l'incasso di un negozio.
Proprio da piazza Sant'Agnese, un mese dopo la tragedia, Guglielmo Bonanno è partito a piedi per arrivare fino a Roma, dove aveva fissato un incontro col ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu (grazie anche all'interessamento del sottosegretario Alberto Gagliardi) e consegnargli la petizione per modificare la legge sugli istituti di vigilanza del '31.
Una raccolta di firme, oltre 2.000, consegnate anche alla segreteria della Presidenza del consiglio dei ministri, in piazza del Tritone, e nelle mani di Romano Prodi, che la guardia giurata Bonanno ha incontrato in piazza Navona a Roma.
Il "Sapp Sinalco"è nato ufficialmente durante un incontro che Bonanno ha avuto con Adamo Bonazzi, segretario nazionale dell'Usae, Unione sindacati autonomi europei, ed avrà, grazie alla sinergia con l'Usae, una sede in ogni provincia italiana. In poche settimane di vita ha già raccolto oltre 250 iscrizioni da parte di dipendenti di istituti di vigilanza di Genova, Milano, Bologna e Roma. Intanto l'avvocato Stefano Sambugaro, difensore della vedova di Adolfo Ferrara, Antonella Lofiego, sta portando avanti l'iter giudiziario per chiedere un risarcimento del danno morale (tra 300 e 500 mila euro) patito dalla donna a causa della perdita del marito. Il legale genovese annuncia che ha chiesto alla Sicurpol Nk copia della polizza che copre i dipendenti dell'istituto per verificare se tale assicurazione si estenda anche al danno morale. La donna, da questo mese, comincerà comunque a percepire una pensione erogata dall'Inps come superstite del lavoratore deceduto.
Simone Schiaffino
07/11/2005
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