Creato da Settima_Corda il 17/08/2011

.. chitarra racconta

Voce di una chitarra smarrita

 

 

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1968 Gennaio: Parigi

Post n°8 pubblicato il 01 Settembre 2011 da Settima_Corda

Apre gli occhi dopo un sonno non sonno codice d'ingresso per stati mentali non meglio definiti.
Mi e' sufficiente guardarlo un attimo per percepirne lo stato d'animo.
Nel trascorrere di dodici ore ci si era lasciati alle spalle un migliaio di chilometri e altrettanti paesaggi mentali stantii del passato prossimo che la distanza aiutava a relegare nella sezione ricordi.
La coppia nel frattempo si era alternata alla guida.
Lei ora conduceva lentamente la coupe' lungo il Quai de la Gare sulla rive gouche in direzione centre ville.

 


 

 

 

 

 

 Alla vista di una boulangerie aperta posteggia.
Siamo a fine corsa. Sara' una probabilita' pressoche' remota quella di rivedere coloro che ti hanno "tirato su" e con i quali hai trascorso una notte illuminata dai fari puntati sull'asfalto bagnato lungo l'autostrada dal confine fino alla Ville Lumiere.
E questa sensazione la vedo negli occhi del mio suonatore come nei loro.
Attimi di silenzio sono preludio ad un nuovo abbraccio tra anime che tacitamente si sono intese, come accadde solo la mezzanotte prima con il doganiere dal volto umano.
Direzione Sorbonne.



Nei pressi di un'Universita' e' facile trovare l'ambiente giusto per il tipo di informazioni che cercava e questa regola vale in ogni parte del mondo.
La cultura crea interrogativi che muovono i pensieri.
Per risolvere questi interrogativi i pensieri creano movimento e questi ti tratteggia sul volto un segno inconfondibile e nell'anima un linguaggio universalmente comprensibile per chi indossa la medesima meta.
Un nome risuona piu' evidente sebbene ovattato dall'imbottitura della mia custodia: Montmartre, Place du Tertre.

Metro', direzione Montmartre

 

Scalinata di Montmartre

Place du Tertre

  

 
"Su queste scale.
In questa piccola piazza, alta nel cielo di Parigi.
Ti sentoVincent
Nella speranza isterica di abbracciare la vita"

Questo il pensiero intenso del mio suonatore
nel respirare il profumo dei colori  ad olio

Molti anni dopo avremmo dedicato a lui
"Il ponte di Arles"

 

 

Questo mondo non aveva senso per uno bello come te





 Vincent, loro non ti ascoltavano,
ancora non ascoltano,
forse non ascolteranno mai.

 

 

Il pomeriggio si consumo' tra il fascino dell'arte e la nostalgia di ieri.
La realta'riprese a farsi sentire dallo stomaco.
Seduto in fondo alla piazza apri'lo zaino ma non trovo' cibo in mezzo agli spartiti.
Se ne era dimenticato di nuovo?
No, semplicemente non sapeva che sarebbe finito a Parigi, avrebbe dovuto passare la notte da Izolda ma sappiamo come andarono le cose nella cascina.
Fu in quel frangente che feci il mio esordio in terra di Francia.

 Io, Settima Corda, nel '68

Lascio' il bagaglio da un pittore e dopo pochi passi si fermo' al dehor del Cabaret della Boheme pieno di parigini e turisti che cenavano.
Apri' la mia custodia, mi accordo' e nella nostra intesa collaudata spiattellammo il nostro repertorio da folksinger dylaniano.
 

Erano tempi diversi da quelli odierni e nel giro di un'ora tirammo su denaro sufficiente per la cena e forse anche per una camera in affitto.
La sua razionalita' organizzativa sembrava entrare in funzione solo nei momenti assolutamente necessari, nel resto del tempo non capii mai bene dove stesse vagando col pensiero, in quale cielo volando.
Dico questo perche' lo sentii bisbigliare "...se prima mangio poi non so se ho sufficienti soldi per la stanza, quindi pri. ma devo affittare la stanza e poi con quel che resta mangiainre e bere ovviamente"

Cosi facemmo. La stanza veva un letto in condizioni sufficienti per dormire, in un angolo un lavandino scrostato ed uno spioncino che si apriva sul retro della piazza.
Lo credo che costasse poco...lui si mise ugualmente a mercanteggiare sul prezzo. Alla fine del tira molla di natura economica pero' rimanevano piu'franchi del previsto, tanto da permettersi un menu a prezzo fisso ma tra i piu' cari ed abbondanti.

La sera accende altri mondi oltre i lampioni gialli di Parigi.
La sera ed il vino spezzano con naturalezza le deboli catene delle convenzioni.
La sera, il vino e l'arte sono i migliori passaporti illegali per tempi che incidono la vita.

Era poco piu' di un ragazzo ed il primo dell'anno fini' con due giovani pittori che lo accompagnarono, meglio sarebbe dire lo portarono, nella suite con lo spioncino.

In effeti quando dormi, profondamente per di piu', non ti accorgi se sotto hai un Luigi XVI o una brandina.

 

 
 
 
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