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« Papà vola!Messaggio #27 »

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da deadlock999

Trasforma i giorni in piccoli oggetti con cui puoi giocare
tenendoli in mano. Trasformali per esempio in biglie, gialle, verdi, rosse e
blu. Per una settimana riesci a mantenere l’ordine. Lunedì è blu, martedì è
verde, mercoledì è viola… Se provi a riunire tutta la scorta di un mese, perdi
ben presto il controllo. Dov’è finita la diciottesima? La ventiseiesima era blu
o rossa? Un anno basta per ricoprire l’intero pavimento della cucina. Il 25 giugno
sotto il frigorifero, il 4 giugno sotto il termosifone, il 14 febbraio da
qualche parte sotto i fornelli.
Non puoi spostarti nel locale senza far muovere le biglie.
Un giorno urta contro l’altro, come molecole di pensiero nella memoria.
Trecentosessantacinque biglie stanno rotolando nella stanza. Il 13 novembre rotola
lentamente sul pavimento della cucina verso il tavolo e colpisce la vigilia di
Natale che si mette in moto verso il giorno di Pasqua.
Hai un trilocale e moltiplichi le trecentosessantacinque
biglie dell’anno per settanta o ottanta. Il 6 maggio 1973 rimbalza dall’entrata
e rotola in soggiorno dove colpisce il 23 luglio 1972, il 24 luglio 1999, il 4
gennaio 2000 e il 13 maggio 2005, il prima di fermarsi in pace accanto al 24
luglio 2007 sotto il televisore.
Ti rigiri nell’abbondanza e ti sembra di essere ricco. Poi
bussano alla porta. Con cautela attraversi il pavimento, spingi da parte
qualche centinaio di biglie davanti allo zerbino e apri a una giovane donna. In
mancanza di rose rosse le dai subito una manciata di biglie; ma la donna vuole
giocarci, con quelle che le dai, e prima che ci pensi, ne hai perse quattromila.
Poi bussano di nuovo, e arriva un bambino: a lui dai qualche migliaio di
biglie. Il giorno dopo ha con sé un fratello, che esige lo stesso trattamento
del fratello. E ora, solo ora vedi che la tua scorta ha iniziato a diminuire,
si sta assottigliando, sul pavimento. Non sono più accatastate le une sulle
altre negli angoli come ai bei vecchi tempi.
Poi alla porta c’è un uomo, che ti mostra un foglio dove c’è
scritto che gli devi dodicimilacinquecento biglie. In fretta e furia ti metti
sul pavimento e conti il numero esatto di biglie ed estingui il subito il
debito. Vuoi sapere cos’è tuo, vuoi sapere cos’hai a cui attaccarti, ma a quel
punto ne sono rimaste poche. Adesso devi cercare, devi correre da una stanza
all’altra per trovarne una.
Chiudi la porta e ti ritiri. Quel che ti è rimasto vuoi
tenerlo per te.

 
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