Senza dubbio i posteri guarderanno a Tony Blair con più benevolenza di quanto facciano oggi i cittadini britannici, scrive l'Economist.
Poche persone verseranno anche una sola lacrima quando, il 27 giugno, Tony Blair lascerà il suo incarico da premier dopo dieci anni al governo. Secondo i sondaggi, Blair è al minimo della sua popolarità. Quando, lo scorso 3 maggio, ci sono state le elezioni in Gran Bretagna, gli elettori hanno colto l'occasione per sottolineare il loro malcontento premiando tutti i partiti fuorché il Labour, quello del primo ministro.
Tra i laburisti c'è chi avrebbe preferito che Blair fosse andato via prima per evitare un tracollo che implica una rimonta difficile. Delle due l'una: o Blair ha promesso troppo e concluso poco, o i britannici sono degli ingrati. La realtà come al solito è più complicata.
Dal 1997, quando Blair è salito al potere, a oggi la situazione in Gran Bretagna è migliorata sotto molti punti di vista. Basti pensare alla crescita economica costante in questi anni. Quelli economici sono dati certi, misurabili. Quello che invece non si può misurare è il modo in cui Blair ha aiutato la Gran Bretagna a diventare un posto più cosmopolita e più tollerante.
Ora nel paese ci sono le unioni civili per omosessuali, leggi che tutelano i diritti umani, l'autogoverno per Scozia e Galles, progressi politici in Irlanda del Nord, meno differenze di classe. L'immigrazione in aumento, soprattutto proveniente dall'Europa orientale, non ha creato grossi traumi. Abbracciando la globalizzazione Londra è diventata una delle metropoli più dinamiche del mondo.
Certo si possono fare tante osservazioni, e analisi anche negative, sulla condotta del governo Blair, ma questo settimanale non si pente affatto di averlo appoggiato in questi anni.
E allora perché l'era di Blair ha lasciato l'amaro in bocca ai britannici? La risposta è una sola e consiste in una parola: Iraq. Gli errori politici compiuti da Blair e la cattiva gestione della questione irachena non gli hanno permesso di essere il grande premier che avrebbe potuto essere. Una cosa è certa: in futuro Mr. Blair e il suo operato saranno rivalutati e il bilancio del suo governo sarà migliore di quanto non è adesso.