Come lo giudicherà la storia?

Post n°103 pubblicato il 15 Maggio 2007 da HENRY_VIII

immagineSenza dubbio i posteri guarderanno a Tony Blair con più benevolenza di quanto facciano oggi i cittadini britannici, scrive l'Economist.

Poche persone verseranno anche una sola lacrima quando, il 27 giugno, Tony Blair lascerà il suo incarico da premier dopo dieci anni al governo. Secondo i sondaggi, Blair è al minimo della sua popolarità. Quando, lo scorso 3 maggio, ci sono state le elezioni in Gran Bretagna, gli elettori hanno colto l'occasione per sottolineare il loro malcontento premiando tutti i partiti fuorché il Labour, quello del primo ministro.

Tra i laburisti c'è chi avrebbe preferito che Blair fosse andato via prima per evitare un tracollo che implica una rimonta difficile. Delle due l'una: o Blair ha promesso troppo e concluso poco, o i britannici sono degli ingrati. La realtà come al solito è più complicata.

Dal 1997, quando Blair è salito al potere, a oggi la situazione in Gran Bretagna è migliorata sotto molti punti di vista. Basti pensare alla crescita economica costante in questi anni. Quelli economici sono dati certi, misurabili. Quello che invece non si può misurare è il modo in cui Blair ha aiutato la Gran Bretagna a diventare un posto più cosmopolita e più tollerante.

Ora nel paese ci sono le unioni civili per omosessuali, leggi che tutelano i diritti umani, l'autogoverno per Scozia e Galles, progressi politici in Irlanda del Nord, meno differenze di classe. L'immigrazione in aumento, soprattutto proveniente dall'Europa orientale, non ha creato grossi traumi. Abbracciando la globalizzazione Londra è diventata una delle metropoli più dinamiche del mondo.

Certo si possono fare tante osservazioni, e analisi anche negative, sulla condotta del governo Blair, ma questo settimanale non si pente affatto di averlo appoggiato in questi anni.

E allora perché l'era di Blair ha lasciato l'amaro in bocca ai britannici? La risposta è una sola e consiste in una parola: Iraq. Gli errori politici compiuti da Blair e la cattiva gestione della questione irachena non gli hanno permesso di essere il grande premier che avrebbe potuto essere. Una cosa è certa: in futuro Mr. Blair e il suo operato saranno rivalutati e il bilancio del suo governo sarà migliore di quanto non è adesso.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Bargnani non bastaToronto chiude a gara-6

Post n°102 pubblicato il 05 Maggio 2007 da HENRY_VIII

NEW YORK, 5 maggio 2007 - Il cuore, lo spirito di sacrificio, il coraggio e un ottimo Andrea Bargnani non bastano ai Raptors che nonostante giochino una partita convincente non riescono a superare i Nets, cedono in gara-6 98-97 e chiudono così la loro stagione alla Continental Arena. Toronto arriva alla sfida decisiva nella serie nelle condizioni peggiori. Un problema alla schiena limita TJ Ford mentre Jose Calderon ha una caviglia malconcia. Se fosse una partita di regular season entrambi rimarrebbero al palo, ma nei playoff bisogna stingere i denti. Lo spagnolo non ha esplosività, ma il suo coraggio è davvero commovente, Ford riesce, invece, a dare solo 15’ a coach Mitchell, ma in quel quarto d’ora fa cose eccellenti (19 punti con 7/10 dal campo).
Che peccato per il nostro campione!!!!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

FRANCIA: DUE SONDAGGI ASSEGNANO VITTORIA A SARKOZY

Post n°101 pubblicato il 05 Maggio 2007 da HENRY_VIII

Parigi, 5 mag. (Adnkronos/Dpa) - Due diversi sondaggi assegnano la vittoria alle presidenziali francesi a Nicolas Sarkozy. L'ex ministro degli Interni guadagnerebbe domani il 55 per cento dei voti, lasciando a Segolene Royal solo il 45 per cento delle preferenze, secondo i risultati analoghi delle ricerche condotte da Ipsos/Dell e dall'istituto BVA pubblicati oggi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Cipro:

Post n°100 pubblicato il 05 Maggio 2007 da HENRY_VIII

vietato il vibratore telecomandato "Interferisce con le frequenze militari"

NICOSIA (Cipro) - Fate la guerra, non fate l'amore. O, almeno, fatelo nei modi più tradizionali possibili. Il vecchio adagio figlio della rivoluzione sessuale e pacifista anni '60 viene rovesciato proprio nella terra che, secondo la mitologia greca, ha visto nascere la dea dell'amore Afrodite: l'isola di Cipro. Dove le autorità locali hanno messo fuori legge un nuovo modello di vibratore. Motivo? Il telecomando senza fili che lo aziona, che ha un raggio di azione di sei metri, ed è per questo accusato di essere "una minaccia alla sicurezza nazionale". Le onde radio che emette, insomma, interferirebbero con i sistemi militari.
Questo articolo preso dalla Repubblica, mi ha fatto veramente ridere, a cosa si arriverà per la sicurezza nazionale?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Ucraina: un centro commerciale sul cimitero dei caduti italiani

Post n°99 pubblicato il 26 Marzo 2007 da HENRY_VIII

Un centro commerciale di tre piani sta sorgendo lì dove si trova un piccolo cimitero che ospita i resti di soldati italiani morti nella seconda guerra mondiale. La denuncia viene dal presidente del Centro per la storia, la solidarietà e i diritti umani di Luhansk (Lugansk), in Ucraina sudorientale, Yuriy Yenchenko, che ha chiesto l'interruzione dei lavori. «Chiediamo la fine immediata dei lavori illegali nel terreno di un cimitero chiuso per soldati italiani uccisi nella seconda guerra mondiale», ha detto Yenchenko, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax. Yenchenko ha comunicato di aver presentato una denuncia al procuratore regionale e al comitato esecutivo cittadino, in seguito alla quale c'è stata una pausa nella costruzione dell'edificio. Sul cimitero dovrebbe sorgere un centro commerciale di tre piani. «Al momento la situazione è finita quasi in rissa. Non mi è stato permesso di entrare (nel cimitero). Ho scavato, tirando fuori delle ossa, per spiegare ai rappresentanti di Spetstekhnika quanto sia blasfemo tutto ciò e ho tentato di scoprire cosa intendano farne (con quei resti) , visto che non c'è ancora neanche una catalogazione». Attualmente i lavori sono fermi, ha spiegato Yenchenko all'Interfax, e i resti sono stati già esumati nei 100 metri quadrati del piccolo cimitero. «E' scioccante che tutto questo sia stato fatto senza alcun coordinamento con la commissione cimiteriale di Luhansk, che dice di non saper nulla e di non poter far nulla», denuncia Yenchenko.
Già negli anni '70, spiega il funzionario, c'era il progetto di costruire sul cimitero un palazzo di dieci piani. Furono le autorità italiane che riuscirono a fermare tutto con una nota di protesta. «Se non si fermeranno - afferma ancora Yenchenko - la comunità internazionale verrà a saperlo. Oggi l'Italia non sa nulla di quest'abuso».


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

 Il nuovo sindaco di Beverly Hills sarà un iraniano.

Post n°98 pubblicato il 19 Marzo 2007 da HENRY_VIII

Come riferisce USA TODAY, il 6 marzo nella cittadina californiana si sono svolte le elezioni amministrative. L'uomo d'affari Jimmy Delshad, emigrato dall'Iran quando aveva 19 anni, è stato rieletto al consiglio comunale. Dal momento che la carica di sindaco viene attribuita al consigliere più anziano, Delshad, che ha 66 anni, è in cima alla lista. "La comunità persiana in America ha avuto molto successo negli affari, ma non in politica", ha dichiarato Delshad. "La mia elezione dimostra che che gli Stati Uniti non ce l'hanno con gli iraniani anche se le relazioni tra i governi di Teheran e Washington non sono delle migliori".

Delshad era tra i candidati endorsati dal BEVERLY HILLS COURIER.

Sulle elezioni comunali torna anche il LOS ANGELES DAILY NEWS. “La scheda elettorale sembrava il menù di un ristorante persiano tradotto in inglese", ha commentato un'abitante di Beverly Hills. Non è stata l'unica: molti si sono lamentati con il comune per la scheda bilingue. Tuttavia, sottolinea il quotidiano, le autorità cittadine hanno dovuto tradurre la scheda in un'altra lingua perché lo vuole la legge. il 20 per cento della popolazione di Beverly Hills è infatti d'origine iraniana. La comunità è così folta perché alla fine degli anni settanta, dopo la caduta dello Scià, molti iraniani sono emigrati negli Usa. "Molte case di Beverly Hills assomigliano ormai a dei palazzi persiani, per la disperazione di molti abitanti della zona".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Cipro, nuovo varco nel muro di Nicosial'ultima capitale al mondo divisa in due

Post n°97 pubblicato il 09 Marzo 2007 da HENRY_VIII

NICOSIA -"Lo stiamo tirando giù. Tiriamo giù il muro". I greco-ciprioti hanno iniziato a smantellare il muro che spaccava in due Nicosia, l'ultima capitale al mondo ancora divisa. Christolous Pashardis, portavoce del governo cipriota, spiega: "I lavori di demolizione finiranno all'alba". Le ruspe in realtà creeranno un nuovo varco nel muro che taglia Ledra Street, una delle ultime testimonianze del lungo conflitto con i turchi-ciprioti, che ha segnato l'isola per oltre trent'anni. Un valico dal grande valore simbolico, visto che la via taglia in due la linea del cessate-il-fuoco. La zona è stata transennata, mentre le ruspe e le squadre di demolizione entravano in azione.

Il muro era stato costruito lungo la linea verde, un'area demilitarizzata presidiata dalle Nazioni unite, che divide la parte nord della città, che è turca, dai greci del sud. L'invasione turca del 1974, scatenata da un colpo di stato di orientamento filo-greco, aveva portato all'occupazione del 36 per cento dell'isola. Tagliando letteralmente in due metà la capitale.

Ma i tempi cambiano, e anche le due Cipro si sono riavvicinate. La chiamano la "rivoluzione di velluto", perché non ha fatto rumore. Dal 2003 le autorità turco-cipriote hanno allentato le restrizioni sulle visite e hanno fatto aprire cinque valichi tra il nord e il sud di Cipro. Quello di Ledra sarà il sesto. A gennaio scorso, furono proprio i turco-ciprioti a smantellare il contestato camminatoio sopraelevato a Ledra Street, al centro di una disputa con i greco-ciprioti per l'apertura di un nuovo valico a Nicosia.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Wall Street

Post n°96 pubblicato il 03 Marzo 2007 da HENRY_VIII

immagineLe lezioni che si possono imparare da una settimana di alti e bassi nei mercati finanziari.

La caduta dell'8,8 per cento della borsa di Shanghai lo scorso 27 febbraio ha dato uno scossone ai mercati finanziari di tutto il mondo, non ultimo quello americano che ha vissuto la sua giornata peggiore da marzo del 2003. Gli investitori che comprano e vendono giocando su più tavoli questa settimana hanno ricordato quanto può essere rischioso questo tipo di attività.

Il crollo di Shanghai è stato giustificato in un primo tempo con le voci di un'imminente tassazione degli scambi azionari da parte del governo di Pechino, una mossa che sarebbe stata decisa per contrastare le speculazioni di borsa. Ma poi è arrivata la smentita. I mercati azionari si sono ripresi per un giorno per registrare nuovi ribassi il giorno successivo. Gli esperti cominciano a chiedersi cosa ci sia dietro quest'altalena.

Forse il ribasso del mercato cinese è servito soprattutto a rammentare ai mercati il fattore rischio negli scambi azionari e la volatilità di questo tipo di operazioni. Ma il punto di partenza del ragionamento sull'andamento dell'economia globale è la situazione finanziaria statunitense che ha registrato un certo rallentamento nei mesi scorsi, soprattutto nel mercato immobiliare.

Quanto deve preoccuparsi il resto del mondo dell'andamento dell'economia americana? Abbastanza, e sarebbe stupido pensare che il suo rallentare non avrà ripercussioni sugli altri mercati. Ma l'economia procede a cicli, con ritorni periodici, e questa forse è una delle lezioni di cui far tesoro dopo questa tumultuosa settimana.

The Economist, 2 mar 2007

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Ban Ki-moon  " segretario delle Nazioni "

Post n°95 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da HENRY_VIII

Paradiso
"Sulla pena capitale la decisione spetta a ogni singolo stato". La prima dichiarazione di Ban Ki-moon, che poi ha fatto marcia indietro, non è stata particolarmente coraggiosa. D'altra parte il nuovo segretario delle Nazioni Unite si è adeguato ai leader di mezzo mondo, che commentando l'impiccagione di Saddam Hussein sono stati assai timidi. Ma quando si parla della pena di morte non esistono mezze misure. Ban Ki-moon è solo all'inizio del suo mandato, e sono ancora molte le sfide che aspettano il nuovo capo della diplomazia mondiale, descritto come timido, goffo, impacciato, ma anche gran lavoratore e capace di sorprendere tutti. C'è da augurarsi che riesca a cancellare la pessima impressione iniziale. Come ricorda l'Economist citando un ex segretario generale, "le Nazioni Unite non sono state create per portare l'umanità in paradiso, ma per salvarla dall'inferno". immagineimmagineimmagineimmagine

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Natale

Post n°94 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da HENRY_VIII

Buon Natale a tutti... e' da diverso tempo che non scrivo più nel mio blog.

immagine  il lavoro mi ha preso completamente....ma volevo cmq mandarvi gli auguri di Natale e sopratutto quelli per un buon 2007

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Nobel per la pace a Muhammad Yunus

Post n°93 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da HENRY_VIII

 
L'economista originario del Bangladesh è l'inventore del microcredito, che finanza i diseredati del sud-est asiatico
OSLO
- Il premio Nobel per la pace 2006 è stato assegnato all'economista Muhammad Yunus e alla sua Grameen Bank, da lui fondata in Bangladesh, paese di cui è originario. Yunus, nato nel 1940 e laureato in Economia, già docente a Boulder (Colorado) e alla Vanderbilt University di Nashville (Tennessee), è l'inventore del sistema del microcredito, basato su prestiti senza garanzie ai poveri per aiutarli a creare piccole attività.
LA BANCA DEI POVERI - La Grameen Bank , ovvero "banca del villaggio", è stata creata nel 1983: oggi ha 1.084 filiali e vi lavorano 12.500 persone. I clienti in 37mila villaggi sono 2 milioni e 100mila, per il 94 per cento donne. E il sistema funziona: viene restituiti il 98 per cento dei prestiti contratti dagli uomini e il 94% di quelli concessi a donne.
LE MOTIVAZIONI - «Attraverso culture e civiltà, Yunus e la Grameen Bank hanno dimostrato che anche i più poveri fra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio sviluppo»: è quanto si legge nelle motivazioni, scritto dalla giuria di cinque membri che ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2006 a Mohammad Yunus del Bangladesh e alla suo istituto di microcredito. «La pace duratura non può essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla povertà», si legge oltre nel testo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Ultimo dato dell'ISTAT sulla povertà 20061011

Post n°92 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da HENRY_VIII


Nel 2005 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni 585 mila, pari all’11,1% delle famiglie residenti in Italia. Si tratta complessivamente di 7 milioni 577 mila individui, il 13,1% dell’intera popolazione.
La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi.
La spesa media mensile per persona rappresenta la soglia di povertà per una famiglia di due componenti e corrisponde, nel 2005, a 936,58 euro al mese (+1,8% rispetto alla linea del 2004). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come povere. Per famiglie di ampiezza diversa il valore della linea si ottiene applicando una opportuna scala di equivalenza che tiene conto delle economie di scala realizzabili all’aumentare del numero di componenti (si veda il Glossario a pagina 9).
La soglia di povertà relativa è calcolata sulla base della spesa familiare rilevata dall’indagine annuale sui consumi (cfr. Statistica in breve “I consumi delle famiglie Anno 2005” del 28 luglio 2006). Quest’ultima viene condotta su un campione di circa 28 mila famiglie estratte casualmente in modo da rappresentare il totale della famiglie residenti in Italia. Per la valutazione delle stime è quindi opportuno tener conto dell’errore che si commette osservando solo una parte della popolazione (errore campionario), costruendo un intervallo di confidenza intorno alla stima puntuale ottenuta dal campione. Tali considerazioni sono fondamentali nella valutazione dei confronti spazio-temporali; limitate differenze tra le percentuali osservate possono non essere statisticamente significative in quanto attribuibili proprio alla natura campionaria dell’indagine.
Nel 2005 la stima dell’incidenza di povertà relativa (la percentuale di famiglie povere) è risultata pari all’11,1%. Il valore che si otterrebbe osservando l’intera popolazione è compreso, con una probabilità del 95%, tra 10,6% e 11,6%.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

Post n°91 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da HENRY_VIII

Negli Stati Uniti, il brevetto numero 5.996.568 corrisponde a un apparecchio per sparare hot dog contro la folla. Il brevetto numero 4.834.212 è stato concesso a un congegno in cui urlare senza dare fastidio alle persone intorno, per sfogare le emozioni represse. Il brevetto numero 2.272.154 è una scala per scacciare i ragni dalle vasche da bagno. Il numero 4.247.283 è un arnese che permette di usare una tromba come lanciafiamme mentre si sta suonando. Questo è esattamente il tipo di fantasiose innovazioni a cui ti suggerisco di lavorare, Bilancia. La tua inventiva è al massimo, e mai come ora c'è stato bisogno delle tue invenzioni.

PS:Quello che l'oroscopo ha consigliato alla Bilancia è stupendo, valevole dal 6 al 12 ottobre per cui volevo condividerlo e cercare una bilancia per una verifica del caso

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Tutta colpa del Nilo

Post n°90 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da HENRY_VIII

immaginePer gli Stati Uniti e l'Europa mandare una missione di peacekeeping in Darfur è una necessità d'ordine umanitario.

"Ma il governo del Cairo, che è forse quello con l'influenza maggiore su Khartoum, continua a opporsi sia alle sanzioni contro il Sudan sia ai tentativi di costringere il presidente Omar el Bashir ad accettare i caschi blu dell'Onu. Perché?", si chiede il giornalista del Christian Science Monitor Dan Murphy, che ricorda che fino al 1956 il Sudan era governato da Gran Bretagna ed Egitto e per le nazioni arabe rientra tuttora nella sfera d'influenza egiziana.

"La risposta è il Nilo. Le acque di questo fiume sono la linfa vitale del paese. Ottanta milioni di egiziani vivono in comunità disseminate lungo le sue rive. Senza il Nilo non si sarebbe sviluppata l'antica civiltà che ha costruito le piramidi, né l'Egitto di oggi sarebbe potuto diventare uno dei maggiori centri culturali del mondo arabo".

"Se si considera il suo ruolo centrale nella vita del paese, risulta chiaro cosa vuole il governo del Cairo dal suo vicino: un regime alleato e stabile che non minacci di deviare o bloccare le acque del fiume. 'L'Egitto vuole che il Sudan resti un paese unito perché non potrebbe sostenere una situazione diversa sia dal punto di vista economico sia da quello politico', dichiara Helmy Sharawi, a capo del Centro per gli studi africani e arabi del Cairo. 'Anche se il rischio di una secessione è lontano, la presenza dei caschi blu dell'Onu potrebbe indebolire il già fragile regime di Khartoum'"

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Politkovskaya, il silenzio di Putin

Post n°89 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da HENRY_VIII

La giornalista russa stava lavorando a un servizio sulle torture in Cecenia
Mosca è sotto choc, gli Stati Uniti: "Bisogna fare giustizia"

MOSCA - La Russia è sotto choc, il Cremlino continua a tacere e gli Stati Uniti - "profondamente rattristati" - chiedono l'apertura di un'inchiesta che faccia chiarezza sull' assassinio della giornalista Anna Politkovskaya. ll giorno dopo il tragico fatto di sangue, il silenzio del Cremlino appare assordante. Nessuna parola sulla morte della cronista, da sempre voce critica della presidenza di Vladimir Putin e oppositrice della guerra in Cecenia.

La redazione del bisettimanale Novaia Gazeta, per cui lavorava la Politkovskaya, ha comunque lanciato una pesantissima ipotesi: "Non sappiamo chi l'ha uccisa e perchè". Ma il periodico collega l'assassinio al premier ceceno Ramsan Kadirov.

Nel sito del bisettimanale, oggi interamente dedicato alla morte di Anna, si legge: "possiamo avanzare due ipotesi: una vendetta di Kadirov per quello che lei aveva scritto e continuava a scrivere su di lui, o l'azione di chi voleva addossare al premier ceceno l'omicidio per impedirgli di arrivare alla presidenza della Cecenia".

Kadirov, uomo forte della piccola repubblica caucasica finora sostenuto dal Cremlino, era stato più volte bersagliato da Politkovskaia per i metodi violenti coi quali il suo esercito di pretoriani - veri e propri 'squadroni della morte' stando alla stessa Anna e ad altri commentatori - si assicurava l'obbedienza popolare.

Secondo indiscrezioni riprese anche dalla Federazione internazionale per i diritti umani, anche l'ultimo articolo della giornalista, che doveva uscire domani e trattava della pratica della tortura in Cecenia, chiamava direttamente in causa Kadirov.


"La giornalista - ha dichiarato il capo redattore aggiunto Vitaly Yaroskevski - stava preparando un articolo sulla tortura in Cecenia che avrebbe dovuto essere pubblicato lunedì".

Il redattore capo Dimitri Muratov ha riferito che l'articolo doveva essere corredato "da fotografie molto importanti". La rivista non aveva ancora ricevuto l'articolo, ma dispone di alcune note della Politkovskaya e intende pubblicarle, ha precisato Muratov.
Il dipartimento di Stato americano, dal canto suo, chiede un'approfondita inchiesta. E sul sito www.state.gov ha piazzato un comunicato che ricorda i dodici giornalisti uccisi negli ultimi sei anni nell'ex impero comunista; tra essi, il cittadino statunitense Paul Klebnikov: "L'intimidazione e l'assassinio di giornalisti sono un oltraggio ai mezzi d'informazione liberi e indipendenti e ai valori della democrazia". Gli Stati Uniti invitano il Cremlino ad avviare "immediatamente" un'indagine "completa" su autori e mandanti dell'omicidio.
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

I miei Blog preferiti

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

driver64smaltorossoVLitha84slippery.zonemaggiedeiconsortiilprimocapoandrea.983gianniguidafranco460
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom