|
Se vuoi essere avvisato sui nuovi articoli del blog clicca qui e verrai inserito nella mailing list di Hunkapi
Area personale
Tag
Menu
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
« Survival elegge i 'terr... | Veto di Bush sulla legge... » |
L'estrazione di carbone e di uranio distrugge le basi vitali dei popoli indigeni Tratto da: http://www.gfbv.it/
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) richiama l'attenzione per l'8 dicembre 2007 sulle giornate di azione a favore del clima nel mondo insieme alle altre 80 organizzazioni membri di Alleanza Clima. I popoli indigeni sono in tutto il mondo le vittime maggiormente esposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Per loro le questioni sul tavolo alla conferenza delle Nazioni Unite sul Clima di Bali riguardano la loro stessa esistenza. L'APM nell'ambito di Alleanza clima critica i nuovi progetti di miniere di carbone che ancora tanti governi in tema di politica energetica hanno all'ordine del giorno. La politica energetica basata sul carbone ha un impatto devastante proprio sui popoli indigeni. L'incremento di emissioni di anidride carbonica non provoca solamente un peggioramento dei cambiamenti climatici. I popoli indigeni temono anche che aumenti la corsa all'estrazione di carbone sui propri territori, con tutte le conseguenze negative legate all'estrazione.
La ricerca di fonti energetiche alternative ha portato anche a un rinnovato interesse per l'estrazione di uranio. Questo è quanto documentato dall'APM in occasione di queste giornate di azione a favore del clima e della conferenza per il clima di Bali con un dossier dal titolo "L'energia atomica non è un'alternativa. Il ciclo dell'uranio pesa sui popoli indigeni". L'uso dell'energia nucleare porta alla scomparsa dei popoli indigeni con la distruzione delle loro basi vitali. Molti di loro sono rimesti vittime dell'uranio da quando è partita l'estrazione su scala industriale. Circa il 70% dei giacimenti mondiali di uranio si trova sul territori di popoli indigeni come gli indiani e gli Inuit di Canada e USA, gli Adivasi in India, gli Aborigeni in Australia e i Tuareg in Niger. Sul loro territorio viene anche smaltito materiale radioattivo di scarto. Sul territorio dei Western Shoshone in Nevada negli Stati Uniti, così come presso gli Aborigeni a Maralinga in Australia e sull'Atollo di Moruroa nell'Oceano Pacifico sono anche state testate armi nucleari.
Spesso gli stessi abitanti indigeni vengono utilizzati come mano d'opera per le miniere. Ma gli standard sulla sicurezza nella fase estrattiva, così come anche nella gestione delle scorie sono a dir poco catastrofici. Aria, terra e falde acquifere vengono pesantemente inquinate, divenendo spesso radioattive. Molti lavoratori delle miniere e abitanti delle zone interessate contraggono varie forme di tumori. Il tasso di malformazioni fetali è altissimo. In Niger la causa del conflitto tra il governo centrale e i Tuareg è proprio la gestione delle miniere di uranio. Negli Stati Uniti la ricerca di nuovi spazi da utilizzare per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi e i combustibili esausti da anni vede un confronto legale tra i Western Shoshone e lo Stato, in quanto la zona individuata si trova proprio sulla Yucca Mountain, montagna sacra e territorio tradizionale dei Western Shoshone. Il circolo vizioso dell'uranio che ha già portato tanta sofferenza e distruzione per questi popoli, semplice non deve ricominciare. Per questo l'APM plaude alle scelte politiche dei governi europei che vanno nella direzione di un disinvestimento dall'energia atomica. In questo senso ci auguriamo che anche l'Italia possa restare anche in futuro fuori dal circolo della morte dell'uranio.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/HUNKAPIitaly/trackback.php?msg=4012347
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:04
Inviato da: P308
il 21/02/2008 alle 12:27
Inviato da: Anonimo
il 08/02/2008 alle 08:40
Inviato da: hunkapi_genova
il 31/01/2008 alle 00:58
Inviato da: Anonimo
il 30/01/2008 alle 21:59