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Massacro di Wounded Knee

Post n°116 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da hunkapi.genova
 

Il Massacro di Wounded Knee è il nome con cui è passato alla storia un eccidio di Sioux da parte dell'esercito degli Stati Uniti d'America commesso il 29 dicembre 1890.
In quella data alcune centinaia di Sioux Teton, seguaci del predicatore Wovoca e praticanti la danza degli spiriti (Ghost Dance) fuggirono dalla riserva di Pine Ridge (in South Dakota) per raccogliersi intorno al moribondo capo Big Foot.
Essi credevano che ballando la Ghost Dance sarebbero stati immuni dai proiettili dei bianchi e che presto sarebbero tornati i tempi del bisonte.
Intercettati dalle truppe del settimo reggimento cavalleggeri furono condotti in un'accampamento presso il Wounded Knee Creek. Durante l'operazione di disarmo dei nativi, a causa di uno sparo, pare, l'esercito, armato con le mitragliatrici Hotchkiss, aprì il fuoco sull'accampamento.
Durante la primavera successiva, quando le condizioni climatiche permisero all'esercito di tornare sul luogo a seppellire i morti in una fossa comune su cui venne poi eretto un monumento ad eterna memoria, se ne contarono 144, di cui 44 donne e 16 bambini.
Alcuni indiani furono portati via il giorno dopo, pietrificati, ed ammassati in una chiesetta ove (per gli addobbi natalizi) si poteva leggere la scritta:
"Pace agli uomini di buona volontà."
A Wounded Knee, sul cartello verde dove si può leggere la storia del Massacro, è riportata la scritta: Massacre of Wounded Knee.
Guardando attentamente si nota che la scritta Massacre è stata aggiunta sopra la vecchia scritta Battle in quanto all'inizio a questa strage venne dato il nome di battaglia di Wounded Knee e, spesso, viene tuttora riportata e ricordata come ultimo scontro armato tra nativi e Governo.

 
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