Haiku e Zenpagine di diario, riflessioni, poesie, haiku, zen |
IMPORTANTE
COMUNICATO
Buoni amici e lettori, per motivi tecnici legati a difficoltà intermittenti di aggiornamento (vedi post del 12 luglio 2017 e a nuove vesti espositive, prive tra l'altro di pubblicità imposta, questo blog viene affiancato da un altro blog, ora in formazione, ma già visibile e operante al seguente indirizzo:
claudiobedussi.blog
Il presente sito e il presente blog, anche se aggiornati finché ciò sarà possibile, e ogni volta che sarà possibile con gli stessi post del blog di cui sopra, rimarranno visibili (fino a che l'host lo riterrà) essenzialmente come memoria storica, dalla nascita (2000) fino a oggi.
Haikuzen, 20/07/2017
TAG
L'EREMO DELLE STAGIONI
Maggio
fermo lo sfalcio
chino su dolci rosse
ciliegie a terra
Agosto
lama taglia erba
erba consuma lama ehi
piccolo grillo ehi
Ottobre
radenti in volo
fumiganti vapori
corrono il valico
Gennaio
fratel leprotto
attraversa il campo
bianco di neve
CLAUDIO BEDUSSI
Nuova edizione in commercio
www.appuntidiviaggio.it
mondadoristore.it
ibs.it
Hoepli.it
lafeltrinelli.it
Eremo d'inverno
stanze quotidiane da una
casa di passo
Ed. Appunti di viaggio-La parola
Roma, 2016
€ 22
(2013 - 2016)
pag.194
Stanze quotidiane da una casa di passo e dialogo col mondo nell'età che tramonta dell'autore.
Eremo di mezzo
lettere agli esseri sulla via dell'esistenza
(1980-2013)
pag.104
Edizioni Sotterranee
€ 10
Giovane eremo
materiali da un'altra età
(1969-1980)
pag.116
Edizioni Sotterranee
€ 10
Il diario interiore di un giovane tra i monti dell'Alto Garda. Un percorso di liberazione, intimo e sofferto, ancorché poetico in una valle disabitata e protettiva nelle retrovie delle alte terre che si affacciano sul Garda.
LA FOLLIA DELL'ONDA
Claudio Bedussi
La follia dell'onda
13 passi nell'arte e nell'uomo
2012
pag.160
Edizioni Sotterranee
€ 12
Nella lunga peregrinazione alla ricerca di ciò che non abbiamo mai perduto davvero, ma solo scordato nelle nostre profondità, beati saranno quelli per i quali le cose "sorgeranno a ferirli", e per i quali nessuna inamovibile struttura compensativa, nessuna corazza difensiva, nessun sistema di poveri surrogati saranno così assoluti da sostituire quel ritorno a casa.
OX
Claudio Bedussi
Ox
2012
pag. 98
Edizioni Sotterranee
€ 9
Venite anime ferite,voi fianchi delusi
ospiti di stanze in penombra, occhi
in inverno.
*
Ah,Cristiano
che le città sono in fiamme
e la sera non le placa. Le periferie
buie mormorano sinistre.
*
Ho visto oceani, Cristiano e onde
blu Morgana, che il Garda sogna
d'inverno solo tra Campione e Riva,
quando anche la roccia che incombe
respira, e frastagliata sembra vivere
più dell'acqua immobile.
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Post n°355 pubblicato il 29 Marzo 2017 da haikuzen
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Post n°354 pubblicato il 21 Marzo 2017 da haikuzen
"Mangiare la punta di una banana e poi correre a mangiare l'altra punta"
non è il modo più veloce di mangiare una banana
ma il modo più sicuro per non mangiarla.
Partire da un punto e considerare significativo solo il punto d'arrivo
significa non vivere affatto.
Che sia camminando o su di un jet
l'eterna meraviglia di ogni attimo è perduta. |
Post n°353 pubblicato il 13 Marzo 2017 da haikuzen
Non c'è niente da fare, ogni volta che alla domanda: "Cos'è lo zen?" gli rispondi: - lo zen è il tuo respiro -
ti dicono: "Ah, vabbé ma io non sono zen".
Ma il tuo respiro sì.
"Il mio respiro non è zen, il mio respiro è il mio respiro".
Appunto.
Se il tuo respiro fosse zen non sarebbe zen.
Invece è un semplice respiro (nemmeno tuo) perciò è zen.
*
Il mio spirito universale ribolle quando viene usata la parola "zen" come uno stigma per isolarlo in una casella.
Infatti lo zen è un altro nome per dire: no caselle.
Si pronuncia zen, o magari pinco pallino ma è solo il suono della tua voce
il tuo comune respiro senza aggiunta alcuna.
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Post n°352 pubblicato il 05 Marzo 2017 da haikuzen
Ogni volta che scordi che l'attimo presente è tutto il solo spazio-tempo dove il respiro avviene
(ed è tutto anche se vi stai coltivando la memoria o progettando il futuro)
lo riduci a mero strumento per un chimerico altrove che stai creando per raggiungere.
Ma quando la meta sarà raggiunta sarà comunque un presente da vivere e da non ridurre a tempo strumentale per un altro altrove.
Nel frattempo non avrai vissuto lo splendore di ogni passo, dell'eterno qui e ora.
Ovvero avrai vissuto ogni passo come un ostacolo, impaziente perché dalla meta ti separa.
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Post n°351 pubblicato il 25 Febbraio 2017 da haikuzen
"I ricordi hanno una forma. Un computer oggi è in grado di riconoscerla. E cancellarla.
Il primo esperimento, ovviamente, è stato fatto a fin di bene, per eliminare un ricordo traumatico e superare una paura. Ma il termine "neurohacking" usato dalla stessa rivista che ha pubblicato lo studio (Nature Human Behaviour) la dice lunga sulle potenzialità di questo metodo, che consiste nel "riscrivere" un ricordo, trasformandolo da negativo in positivo, senza che l'individuo nemmeno se ne accorga. Nei laboratori, in passato, la memoria umana era stata manipolata in vari modi. Con l'inserimento di ricordi artificiali (uno stimolo sonoro, all'università della California nel 2013). O con farmaci come il Propranolol, che blocca la formazione delle connessioni fra i neuroni ed è testato da anni sui veterani di guerra. Ma è la prima volta, oggi all'università di Cambridge in Gran Bretagna, che un ricordo viene cancellato senza che il soggetto dell'esperimento ne sia conscio. «Senza rendersene conto» e «con i partecipanti del tutto ignari del contenuto e dello scopo della procedura» sono frasi che gli autori ripetono spesso, nel descrivere il loro test, che ha coinvolto 17 volontari..." (da La Repubblica, Elena Dusi, 23 novembre 2016 - pag.19 - sez. Scienze)
Articolo interessante per molti versi, vediamoli:
1 - Il primo e più importante è che il cervello è sempre più manipolabile dalla scienza e dalle tecniche che ne derivano con tutti i problemi bioetici, di libertà e asservimento che ne conseguono e che perciò vanno affrontati prima che sia troppo tardi.
2 - I ricordi negativi possono essere cancellati. Quindi anche quelli positivi, "volendo". Già, ma secondo il volere di chi?
3 - La cancellazione può avvenire anche senza che il soggetto lo sappia. Torniamo, quindi, al punto 2.
4 - Il ricordo sembrerebbe essere o annidarsi (differenza non da poco) in un "giro di atomi Interessati". E il ricordo attivato, manifestare la forma di una corrente elettrica rilevabile agli strumenti.
4.1 Vedere articolo sull'intelligenza artificiale (La Repubblica, "Il mio gemello androide - Sta nascendo una nuova specie e non ha senso avere paura", 22/11/2016, pag.23) dove il ricercatore giapponese mette in luce la differenza culturale tra occidente e oriente, timoroso il primo, aperto il secondo, sul fatto che l'intelligenza artificiale possa essere e/o diventare qualitativamente (emotivamente, esistenzialmente, ecc.) alla pari di quella umana (quindi, ovviamente, anche la vita animale. N.d.A). Già vi fa capolino il campo di energia, l'energia tout court, come matrice di vita comune della vita umana e artificiale. L'argomento merita di essere ripreso a parte, perché tocca temi di capitale importanza, quali: e la persona in cosa consiste? l'io dov'è? e la coscienza cos'è? Una semplice corrente d'energia? E queste domande? Un koan che implode/esplode in risveglio?
5 - Sulla dinamica con la quale il ricordo s'attiva le cose si fanno ancora più interessanti:
5.1 Il ricordo si attiva alla presenza dello stimolo associato, nella fattispecie la tale griglia colorata ( in questo caso appare essere conscio, come conscia apparirebbe la sua cancellazione).
5.2 I ricercatori poi si limitano a dire che "inspiegabilmente, qua e là, la corrente elettrica legata al ricordo appare", anche senza la presenza della tale griglia colorata, ma a me sembra che la spiegazione sia che il ricordo s'attivi anche a livello inconscio, al solo apparire di griglie colorate. Come a dire che il cervello si mette in preallarme, alla sola possibilità che tra le griglie colorate ci possa essere "quella griglia colorata".
5.2.1 In tal caso, potremmo avere che anche il solo apparire del tal colore, non associato alla griglia, o viceversa una semplice assomiglianza a una griglia, oppure qualche altra analogia di "forme", potrebbe scatenare la corrente inconscia associata al ricordo negativo. Soprattutto se il ricordo negativo ( o positivo) rappresenta un'esperienza intensa.
5.2.2 Verrebbe confermata, ai punti 5.2 e 5.2.1 un'attività elettrica, cerebrale, INCONSCIA, molto articolata, composita, multipla, intersecante, di reazioni a stimoli sensoriali fondata su esperienze precedenti, positive o negative, che determina emozioni e comportamenti successivi. Qui si apre una prateria per la psicanalisi, il linguaggio dei sogni e la riflessione sui significati che ciò comporta. Ma anche molte conferme per lo Zen e il Buddhismo in genere, non come religione, ma come osservazione del funzionamento della mente.
5.2.3 Tanto per dire, il "qui e ora" dello Zen e di tutte le pratiche di consapevolezza e di presenza mentale, nell'ottica sopra descritta, non sarebbero altro (e scusate se è poco) che pratiche di libertà e di liberazione da questa intensa attività inconscia che si scatena al presente, ma ci incatena alle gioie e alle paure del nostro passato, (oserei dire anche alle proiezioni del nostro futuro), senza che noi ce ne rendiamo conto, imbrigliando il presente stesso in una rete di asservimento psicologico, emotivo, letteralmente a livello di pulsazioni elettriche, per usare il linguaggio della tecnica. Pratiche di consapevolezza, quindi, che allargano l'area della coscienza e rendono liberi.
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Post n°350 pubblicato il 16 Febbraio 2017 da haikuzen
Dovessi spiegare cos'è la cerimonia del tè direi che consiste nel prepararlo e nel berlo.
Null'altro.
- Ma è quello che fanno tutti - dice.
"Non proprio" rispondo, "pochi sono dentro gesti così meticolosi e lenti
da essere senza tempo".
Pochi preparano davvero il the e lo bevono per ciò che è, il sapore che ha senza renderlo altro con la mistura dei pensieri, il tormento e lo zucchero delle proprie illusioni.
Pochi sono davvero lì dove sono, con i taciti compagni,
dove l'universo è la forma di mani e di tazze
di un movimento che giunge alla bocca senza che nessun millimetro del tragitto venga svilito, né ridotto solo a povero servitore di una destinazione.
Come se ogni frammento del movimento non fosse esso stesso universo!
Ma non dubitate, ché
- se la situazione lo richiedesse - la lentezza si muterebbe in scatto nella luce di un lampo!
Senza io né tempo.
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Post n°349 pubblicato il 07 Febbraio 2017 da haikuzen
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Post n°348 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da haikuzen
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Post n°346 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da haikuzen
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Post n°345 pubblicato il 16 Gennaio 2017 da haikuzen
La condizione naturale della mente (una non condizione in verità) non si raggiunge e non si persegue.
È sempre presente.
È il soggetto che inseguendola come un oggetto della mente non la vede.
Né può vederla in alcun altro modo perché sarebbe ancora oggettivarla:
una scissione illusoria, una proiezione un idolo della mente.
Se il soggetto non vede ("corpo e mente abbandonati") è la condizione naturale stessa a vedersi
nella parola e nel silenzio nell'immobilità e nel movimento soggetto e oggetti tutti distinti e compresi.
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Post n°344 pubblicato il 09 Gennaio 2017 da haikuzen
Quanti gesti per realizzare un soppalco coordinati e conseguenti
finalizzati al risultato.
Quanto pensare, che rovello!
A un certo punto la scoperta:
(una riscoperta, a dire il vero)
in ogni istante un piccolo miracolo
la differenza tra la calma, pure veloce, anche precisa, non ostruita e la tensione irrisolta l'energia impedita
(...ma nessun rifiuto è possibile: se volete la calma, dimenticatela e respirate la tensione)
ogni momento completo in sé ogni gesto è universo.
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Post n°343 pubblicato il 29 Dicembre 2016 da haikuzen
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Post n°342 pubblicato il 20 Dicembre 2016 da haikuzen
la morte del 'nemico' non ci riguardi. Come se stesse fuori di noi, come se la vita che circola nel 'nemico' fosse altra dalla nostra, e quella ferita, quella morte non ci possa e non ci debba toccare. Questa è precisamente l'illusione sulla quale si fonda il terrorismo, l'azione violenta, la giustificazione della guerra." |
Post n°341 pubblicato il 09 Dicembre 2016 da haikuzen
"Ama il prossimo tuo come te stesso" è perfetto.
Però perfetta non è la credenza che lo vive come solo imperativo etico
perché va a infrangersi contro l'esperienza quotidiana
di un io separato che ringhia all'altro da sé
e non coglie il motivo di considerarlo come se stesso né ancor meno di amarlo,
al contrario sviluppando il rifiuto a farlo.
Quindi:
- Ama il prossimo tuo come te stesso -
che è perfetto, richiede l'interpretazione perfetta: - perché è te stesso -
perché è espressione della stessa Realtà che esprime te
perché non è te, ma non è altro da te
perché è altro da te ma sei ancora tu
e non amarlo è non amarsi affatto.
E questo, permettetemi, o si fa esperienza o è solo parola illusoria. |
Post n°340 pubblicato il 30 Novembre 2016 da haikuzen
"Stringi stringi", dice il tuo messaggio a cosa si riduce
A una notizia cattiva e una buona, rispondo.
Quella cattiva recita il Bardo e dice che la nostra breve vita è avvolta nel sonno.
Quella buona è che in ogni istante tutti ci possiamo svegliare.
"Però non tutti si risvegliano" dice
Nessuno mai si risveglia, rispondo
perché, a onor del vero, è la Realtà nella sua forma umana a svegliarsi in sé.
Ma c'è chi ti manda un vaffanculo alla sola idea, continuo
e chi comincia a respirare ascoltarsi e vedere.
Più avanti userò la parola amore.
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Post n°339 pubblicato il 23 Novembre 2016 da haikuzen
... Lattario delizioso Lattario salmonicolor Chiodini Pinarelli Mazze di tamburo Porcini Verdoni Finferli Zucche Zucchini Mele Fragole Fragoline selvatiche Ciliegie Prugne Insalata quattro stagioni Insalata regina del ghiaccio Lattuga Indivia Valeriana Trevisano Porri Pomodori cuore di bue Pomodori san marzano Pomodorini Verze Radicchio Biete Cicoria Prezzemolo Fagioli Fagiolini Piselli Cetrioli Peperoni Peperoncini Basilico Erbe selvatiche Fucsie Legna Castagne Nocciole Asparagi selvatici Erba per compost Pali e travi castagno Sminuzzature per compost Terriccio organico Patate Rosmarino Santolina Santoreggia Timo Salvia Lavanda Elicriso Alloro Bacche di ginepro More Ribes Lamponi Uva spina Mirtili Pesche Fiori di campo Margherite Viole Primule Pervinche Gigli Cardi Tarassachi Sommacchi Fotinie Bucaneve Ellebori Ciclamini Gelsomini Ranuncoli Prunella vulgaris Salvia glutinosa Cicoria vera Carota selvatica Farfaraccio Altra salvia Eufrasia Crepis radicchiella Gallium Leontodon Agrimonia Achillea Farinello Bardana Iperico Geum pratense Latte di gallina Romice Artemisia vulgaris Amaranto Verbena Gallinsoga Centaurea Polmonaria Garofano montano Sperula Crescione Melissa Stregona Vetriola Fior di trifoglio Dente di cane Crochi Settembrini Todeschini Pieris Calendula Piante grasse Gerani Genzianelle Peonie Rose Rosa canina Biancospino Aria buona Vista Relax Pace Silenzio Parole Chiacchierate Meditazione Lavoro Sudore Fatica Riposo Casa Cantina Bagno Antibagno Ripostigli Fuoco Zendo Camera Cucina Odori Sapori Sorgente Legnaia Sentieri Viottoli Strade di montagna Carrarecce Tratturi Canaloni Bivi Trivi Quadrivi Scorciatoie Cime Valli Prati Boschi Radure Torrenti Fiumiciattoli Guadi Baite Sole Luna Luna piena Quarto di luna Falce di luna Luna crescente Luna calante Limpida luna Luna soffusa Luna vecchia Luna nuova Luna tra i rami Luna sul Garda Luna sulla cima della collina Stelle Costellazioni Vaghe stelle dell'Orsa Cassiopea Pleiadi Venere Mercurio Via Lattea - Firmamento puro sul buio della notte - Unica luce tra i monti e le valli la chiesetta di san rocco a moerna - Pioggia Nubifragio Neve Tormenta Vento Stravento Brezza Burrasca Grandine Nebbia Bruma Fortunale Carriola Trattore Automobili Fontane Rocce Pietre Dirupi Burroni Pendii Scoscendimenti Elicotteri Rotte aeree Aerei Pannelli fotovoltaici Uva americana Lumache Pesci di torrente che guizzano Gamberi di Fiume Rane Rospi Ghiri Bisce Vipere Mosche Zanzare Cavallette Formiche Scarabei Maggiolini Api Vespe Calabroni Talpe Topini Lucertole Scoiattoli Ramarri Grilli Cicale Pettirosso Tordo Picchio Cuculo Cesena Beccaccia Fagiano Lepre Pernice Lucciole Cinghiali Gatto selvatico Capriolo Volpe Cornacchia Gufo Barbagianni Civetta Allodola Passero Scricciolo Fringuello Peppola Merlo Falco Poiana Tasso Turisti Passanti Cacciatori Fungaioli Viandanti Bikers Escursionisti Contadini Boscaioli Forestale Meditatori Erboristi Entomologhi Studiosi Crossisti Motocrossisti Camporellisti Innamorati Vicini Curiosi Nostalgici Amici Operai linee elettriche Poeti Castagni Roverelle Querce Carpini neri Carpini bianchi Faggi Pini Bagolari Frassini Betulle Pioppi tremuli Viburni Rovi Sambuchi Aceri campestri Meli Ciliegi Pruni Cornioli Ginepri Abeti Noccioli Agrifogli Tassi Ortensie Glicine Acero rosso Acero giallo Fico Noce ...
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Post n°338 pubblicato il 20 Novembre 2016 da haikuzen
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Post n°337 pubblicato il 14 Novembre 2016 da haikuzen
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Post n°336 pubblicato il 04 Novembre 2016 da haikuzen
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Se lo zen si può staccare dalle dottrine buddhiste
e vivere come zen cristiano
si può anche staccare dalle dottrine cristiane
e vivere come zen del semplice essere umano.
E certo dall'essere umano non si può separare.
E tuttavia
il cuore zen del semplice essere umano, il cuore dello zen buddhista e il cuore dello zen cristiano:
lo stesso cuore. |
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Inviato da: haikuzen
il 31/12/2016 alle 04:28
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 17:03
Inviato da: francescozanini
il 02/12/2016 alle 21:43
Inviato da: fondazioneacquarius
il 29/11/2016 alle 11:25