Contenitore utilizzabile anche per le tartarughe

Post n°17 pubblicato il 29 Luglio 2008 da giulia.turtle
 

Ho trovato sul web questo contenitore dell'IKEA (SAMLA), disponibile in varie misure e grandezze che ora vi riporto:

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  • 79x57x42 ( 130 litri )

Il più grande costa 12,95 €.

Questo tipo di contenitore è dotato di 4 rotelline regolabili per rendere più facile il trasporto ed è trasparente, così da poterne vedere il contenuto.

Lo potete trovare nelle varie misure sul sito www.ikea.it e comprarlo direttamente dal sito internet.

Andando su questo link ( http://www.ikea.com/it/it/ikny_map/ikny_splash.html ) potrete trovare il negozio ikea più vicino per poterlo acquistare.

 
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Primo nido di tartarughe Caretta Caretta in Calabria

Post n°15 pubblicato il 27 Luglio 2008 da giulia.turtle
 
Tag: News

FONTE : La Stampa

È la Calabria la regione prescelta dalle tartarughe marine: il 70% delle deposizioni di «Caretta caretta» avviene infatti lungo le coste calabresi. Lo rende noto il Wwf.
«Comincia il periodo di nidificazioni nel Mediterraneo per la Caretta caretta: dopo Grecia, Siria, Libano e Israele - si legge in una nota dell’associazione ambientalista - anche l’Italia dà il benvenuto ai primi nidi delle tartarughe marine quest’anno. È accaduto lungo le coste della Calabria, una regione ricca di spiagge adatte alla nidificazione ma anche tra le più aggredite dal cemento. Risale alla settimana scorsa il primo rinvenimento di un nido di tartarughe Caretta caretta. Il 14 giugno, sul lungomare di San Sostene (in provincia di Catanzaro) alle prime luci dell’alba, un residente del luogo si è accorto della presenza sulla spiaggia di una tartaruga in deposizione e ne ha filmato le ultime fasi.
Del fatto sono stati informati la Guardia Costiera e il Wwf Calabria, che ha immediatamente avvertito i ricercatori del Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria, da anni impegnati nel più importante progetto di ricerca e conservazione sui siti di nidificazione della tartaruga marina in corso in Italia. Valutata la condizione di estremo rischio del sito di deposizione, gli esperti dell’Università hanno deciso, con l’appoggio della Guardia Costiera e d’accordo con il sindaco di S. Sostene, di traslocare il nido in un sito limitrofo che garantisse le migliori condizioni di idoneità ambientale e di sicurezza per le uova. Per queste ragioni, la sua localizzazione esatta non è stata per ora resa pubblica.
Lo sarà però al momento della schiusa (tra 45 e 70 giorni dopo la deposizione), così che tutti gli interessati possano assistere alla nascita delle piccole tartarughe e condividere con i ricercatori dell’Università e con il Wwf il »magico« evento.
La scoperta del nido è stata l’occasione per il Wwf Italia e l’Università di Calabria di presentare la loro collaborazione per il progetto TartaCare, un programma di ricerca sulla distribuzione e sullo status della tartaruga Caretta caretta lungo le coste ioniche, in collaborazione con le Università di Tor Vergata, di Firenze e di Pisa, e con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Il progetto vede coinvolto il Wwf Italia e la sezione regionale dell’Associazione nell’assicurare azioni costanti di conservazione e di sensibilizzazione in un’area che si è rivelata la più importante per la nidificazione della Caretta caretta in Italia, e che va pertanto tutelata.
«La costa ionica della Calabria, inclusa nel tratto costiero da Capo dell’Armi a Capo Bruzzano, ospita il maggior numero di nidi della specie marina in Italia - afferma Antonio Mingozzi, docente del Dipartimento di Ecologia dell’Università di Calabria - negli ultimi 5 anni ben 60 nidi su 86, il 70% dei nidi italiani sono situati in questo tratto costiero, che il Wwf e all’Università di Calabria si impegnano a monitorare e a salvaguardare».
Il programma, attivato nel 2000 dal Dipartimento di Ecologia dell’Università di Calabria, si avvale del contributo del Ministero dell’Ambiente, e dal 2003 ad oggi ha potuto seguire la nascita di 3650 tartarughe.

 
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Erbe Spontanee

Post n°14 pubblicato il 22 Luglio 2008 da giulia.turtle
 

5 regole da seguire quando si raccolgono erbe spontanee:          (nella foto: TARASSACO)

  • Non raccogliete erbe sui bordi delle strade o in parchi frequentati da cani o altri animali
  • Non raccogliete niente che non conoscete
  • Non lasciate l'erba raccolta in sacchi di plastica e non tenetela ammucchiata: arrivati a casa distribuite l'erba che non viene consumata subito su fogli di giornale o pannelli di legno, meglio ancora lasciatela seccare al sole. In ogni caso smuovetela frequentemente.
  • Non raccogliete piante malate o ammuffite
  • Raccogliete in prevalenza graminacee e in percentulai minori vari tipi delle altre specie commestibili e alternate sempre l'erba fresca con la verdura e il fieno, soprattutto se i vostri animali non sono abituate a questo tipo di alimentazione naturale.

Elenco erbe spontanee commestibili:    

                                                                                                             

 
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Tutto sulla Trachemys Scripta Elegans (preso da blog.libero.it/TaRtA )

Post n°12 pubblicato il 20 Luglio 2008 da giulia.turtle
 

La tartarugha dalle orecchie rosse

Autrice: Marta Avanzi, Med. Vet.                          

Preso da: blog.libero.it/TaRtA
Pubblicato su:
http://www.aaeweb.net

Aspetti positivi

  • Robusta
  • Si adatta bene alla cattività
  • Si adatta bene a vivere in un laghetto all’aperto tutto l’anno
  • Ha un costo contenuto
 

Aspetti negativi

  • Da adulta è aggressiva e raggiunge una taglia discreta, che richiede molto spazio
  • Costo elevato per un terracquario ben attrezzato
  • E’ longeva, richiede un impegno a lungo termine per il suo mantenimento
  • Può essere portatrice di salmonellosi
  • Come tutti gli animali, non è adatta ai bambini molto piccoli
 

Errori principali della gestione

  • Alimentazione con soli gamberetti
  • Mancanza di una fonte di raggi UVB (lampada UVB o luce solare)
  • Mancanza di una zona asciutta nell’acquario
  • Mancanza di una zona per deporre le uova a disposizione delle femmine adulte
 
Classe: Reptilia (Rettili)
Sottoclasse: Anapsida
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Superfamiglia: Testudinoidea
Famiglia: Emydidae
Sottofamiglia: Emydinae
Genere: Trachemys (7 specie)
Specie: scripta (12 sottospecie)
Sottospecie: elegans

 La classificazione di T. scripta è ancora piuttosto confusa e controversa, e spesso varia secondo gli autori. Anche il numero di sottospecie riconosciute è variabile e arriva fino a 19. Trachemys scripta è stata originariamente classificata come Testudo, e in seguito come Chrysemys o Pseudemys. 

 
Legislazione
T. s. elegans attualmente è in Allegato B del Regolamento CE n° 338/97 del 09.12.1996. In pratica significa che è vietata la sua importazione nei paesi dell'Unione Europea, ma i soggetti importati prima dell’entrata in vigore della legge sono di libera detenzione. Ciò non perchè sia in pericolo di estinzione, ma perché gli innumerevoli soggetti che da anni vengono in modo incosciente "liberati" nei fiumi e nei laghi costituiscono una vera minaccia per la flora e la fauna locale, in particolare per gli anfibi e per la tartaruga palustre europea, Emys orbicularis.
Essendo in Allegato B, chi ha nascite di queste tartarughe è tenuto alla compilazione del Registro di detenzione (Decreto ministeriale del 22.02.01), ma solo se intende cederle. In ogni caso è necessario denunciare le nascite al Corpo Forestale dello Stato.

Descrizione
Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm (le femmine raggiungono le taglie maggiori). Il carapace e il piastrone sono uniti lungo i margini e non presentano cerniere. Il carapace ha una forma ovale ed ha una superficie liscia e leggermente convessa, mentre il piastrone è piatto sia nei maschi che nelle femmine. Il colore del carapace è verde nei giovani, e diventa progressivamente più scuro mano a mano l’animale invecchia, fino a diventare in certi soggetti marrone scuro o quasi nero. Il piastrone è giallo con macchie o disegni neri. La cute è per lo più verde con strisce gialle, ma dietro il timpano è presente una caratteristica macchia rossa, che rende questa sottospecie inconfondibile, ma che può ridursi o scomparire negli adulti.

Comportamento nell’ambiente naturale
Trachemys scripta elegans è una tartaruga d’acqua dolce che origina dal sud degli Stati Uniti (valle del Mississippi), dall’Illinois al Golfo del Messico. Occupa un’ampia varietà di habitat, dai piccoli stagni ai fiumi; preferisce le zone d’acqua calma, ricche di vegetazione e con un fondo fangoso. E’ diurna.
Sebbene sia un’abilissima nuotatrice Trachemys s. elegans trascorre molto tempo ad esporsi al sole, da metà mattina a metà pomeriggio nei giorni di sole, e fino al tardo pomeriggio nei giorni nuvolosi. L’esposizione avviene su rocce o tronchi semisommersi o sulla spiaggia, ma anche galleggiando sull’acqua. Questo tipo di comportamento, tipico dei rettili, ha la funzione principale di permettere la termoregolazione, ossia il raggiungimento di una temperatura corporea ottimale. Inoltre ha lo scopo di premettere la sintesi di vitamina D3 e di far asciugare la cute, il che ostacola la crescita di alghe dannose e allontana i parassiti.
Raramente si avventura sulla terraferma, se non per deporre le uova o per cercare un nuovo corso d’acqua, in caso di necessità. E’ un animale piuttosto timido, e al minimo segno di pericolo si getta in acqua.
Le Trachemys s. elegans sono attive ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C; 41°C rappresentano la temperatura critica superiore. Quando la temperatura scende sotto i 10°C non possono più alimentarsi e vanno in letargo. In genere passano il letargo sott’acqua, nascoste tra il fango e i sedimenti, ma a volte si nascondono in tane di altri animali poste lungo la riva o in tronchi cavi. Durante i giorni invernali più caldi e soleggiati a volte escono ad esporsi al sole.

Alimentazione in natura
Le Trachemys sono onnivore e in natura si alimentano di pesci, rane, girini, vermi, lumache, insetti, larve, animali morti e piante acquatiche. Gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, infatti occupano le acque più basse, dove abbondano gli insetti. Man mano crescono si spostano verso acque più profonde, dove è meno facile trovare prede animali, e scelgono una dieta prevalentemente vegetariana.
Si alimentano in acqua fino alla profondità di 3 metri. L’attività alimentare è più intensa durante le prime ore del mattino. E’ stato osservato che nella ricerca del cibo i giovani passano sott’acqua tra 20 secondi e 5 minuti e gli adulti 5-6 minuti. Specialmente i giovani cacciano attivamente piccoli pesci, girini, rane e invertebrati, che vengono ingoiati interi se sufficientemente piccoli, oppure fatti a pezzi con il becco e le zampe.
Un altro tipo di strategia alimentare delle tartarughe dalle orecchie rosse consiste nella neustofagia, un processo di filtrazione simile a quello impiegato dalle balene. Le tartarughe nuotano sul pelo dell’acqua con la bocca aperta, in modo da ingerire con l’acqua delle particelle alimentari. In seguito chiudono la bocca ed espellono l’acqua attraverso le narici, e ingoiano il cibo rimasto nella bocca.

Riproduzione
Allo stato naturale i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2-5 anni di età, a una lunghezza del piastrone di 9-10 cm. Le femmine diventano sessualmente mature quando raggiungono una lunghezza di 15-19,5 cm (spesso nei rettili l’insorgenza della maturità sessuale dipende dalla taglia raggiunta, più che dall’età).
La stagione riproduttiva varia secondo la località geografica, ma generalmente va da marzo a luglio. Il maschio corteggia la femmina mettendosi davanti a lei e carezzandone la testa e il collo con le lunghe unghie degli arti anteriori; la copula vera e propria dura circa 15 minuti.
Quando è pronta a deporre le uova, dopo circa 4-6 settimane, la femmina cerca una zona adatta per scavare un nido, in genere un’area di terreno umido vicino all’acqua. Le uova vengono emesse a intervalli di 40 secondi. Al termine la femmina ricopre il nido con terriccio e detriti. Le uova sono ovoidali e hanno un guscio flessibile. Durante l’incubazione assorbono acqua, e diventano più grandi e più rigide.
In un anno vengono deposte fino a tre covate. Il numero di uova deposto per covata va da 4 a 23, a seconda delle dimensioni della femmina. Le uova impiegano 2-3 mesi per schiudere, e a volte la schiusa avviene dopo l’inverno. I piccoli alla nascita misurano 2-3,5 cm, e alla fine della prima stagione di crescita raggiungono le dimensioni di 3,5-5,5 cm.

Dimorfismo sessuale e determinazione del sesso
Nei soggetti adulti il riconoscimento del sesso non presenta difficoltà. Le femmine raggiungono una taglia maggiore dei maschi, i quali presentano una coda più lunga e le unghie degli arti anteriori molto lunghe . Nei soggetti giovani il riconoscimento del sesso è molto difficile.
La determinazione del sesso è legata alla temperatura di incubazione. Se le uova vengono incubate al di sotto dei 27°C nascono solo maschi (tempo di incubazione 100-120 giorni), invece sopra i 30°C nascono femmine (tempo di incubazione 60-70 giorni). A temperature intermedie nascono maschi e femmine in proporzione variabile. In commercio si trovano quasi tutti soggetti di sesso femminile. Infatti negli allevamenti vengono utilizzate temperatura nel range superiore, per accelerare la schiusa, portando alla nascita quasi esclusiva di femmine.

 
Allevamento in cattività
Le tartarughe dalle orecchie rosse sono importate dagli Stati Uniti a decina di migliaia ogni anno, ma la maggior parte muore ancora prima di essere venduta, a causa delle condizioni inadatte in cui sono tenute, e moltissime muoiono prima di un anno di età, per mancanza di cure adeguate da parte dei proprietari. Quando crescono e diventano troppo ingombranti spesso vengono liberate, danneggiando la fauna locale (esistono già insediamenti stabili di T. scripta in Israele, Francia, Germania, Olanda, Sud Africa. Possono vivere molto a lungo, anche 30 anni e più, se accudite in modo appropriato, per cui richiedono un impegno a lungo termine.Il mantenimento ideale in cattività delle Trachemys è rappresentato da un laghetto all’aperto, il che raramente è realizzabile per il proprietario. Il laghetto deve essere provvisto di un muretto o una recinzione per evitare che gli animali scappino, di una zona asciutta per permettere alle tartarughe di uscire dall’acqua e riscaldarsi al sole, ed eventualmente di un’area adatta alla deposizione delle uova.In alternativa la soluzione migliore consiste nell’utilizzare un acquario di vetro, materiale che ha il vantaggio di essere facilmente lavabile e disinfettabile. Un paio di Trachemys fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Man mano che crescono la vasca deve essere proporzionalmente più grande. Si deve evitare un affollamento eccessivo perché sono animali molto aggressivi.La profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm. Per quelle più grandi la profondità deve essere pari alla lunghezza del carapace, ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda 10 cm. Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona asciutta, che può essere costituita da un pezzo di legno o delle rocce. Occorre porre molta attenzione affinché gli animali non abbiano la possibilità di restare intrappolati sott’acqua smuovendo oggetti pesanti, perché questo ne causerebbe l’annegamento.La temperatura dell’acqua deve essere di 24-26°C di giorno, con una riduzione di circa 5°C di notte. Ciò si ottiene con dei riscaldatori collegati a un termostato, facendo attenzione che le tartarughe, specialmente quelle più grosse, non li danneggino. E’ sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente.Non si deve utilizzare come materiale per il fondo sabbia, ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possano essere ingoiate, perché causano facilmente costipazione intestinale.E’ necessario mettere una lampada riscaldante in corrispondenza della zona asciutta, in modo da creare un punto caldo di 30-31°C, in cui le tartarughe possano uscire a riscaldarsi come se si esponessero al sole. Un punto caldo all’interno del terrario permette inoltre di creare un gradiente di temperatura, indispensabile per il benessere del rettile, che può in questo modo regolare la sua temperatura corporea.La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno. Oltre a utilizzare una lampadina a incandescenza (da 40-100 watt a seconda delle dimensioni del terrario) per il calore, si deve utilizzare una lampada a raggi ultravioletti (UVB), che permette alle tartarughe di sintetizzare la vitamina D3 di cui hanno necessità.La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre però tenere bene presente che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti ed è perciò inutile. Durante le giornate calde e soleggiate è un’ottima pratica permettere alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta. Si deve prestare la massima cura ad evitare problemi di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendo la possibilità di ripararsi all’ombra se la temperatura aumenta troppo. Il calore eccessivo può uccidere un rettile in pochi minuti.
Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio l’acqua deve essere periodicamente cambiata e il terrario disinfettato. Prima lo si lava con cura con acqua calda e sapone, poi si utilizza un disinfettante (la varechina diluita è efficace ed economica), e quindi si risciacqua abbondantemente per eliminare ogni residuo di disinfettante. I disinfettanti a base di fenoli devono essere evitati perché sono tossici.

Alimentazione
Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni; man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3 volte alla settimana negli individui adulti. L’alimentazione delle tartarughe acquatiche può creare grossi problemi di igiene dell’acqua. Per tale ragione è meglio evitare alimenti molto grassi od oleosi, e la somministrazione eccessiva di cibo, che causa l’intasamento dei filtri e degrada la qualità dell’acqua. L’ideale è di alimentare le tartarughe in una vasca separata, oppure di mettere il cibo in una zona asciutta, anche se le Trachemys preferiscono alimentarsi in acqua. La vasca usata per l’alimentazione va lavata e disinfettata dopo l’uso.In cattività si deve offrire una varietà più ampia possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; lumache e molluschi; Tubifex; cibo per gatti in pellet reidratato con aggiunta di un integratore minerale-vitaminico; pellet commerciale per trote (in particolare Purina Trout-chow) e piccole quantità di cibo in scatola per cani a basso contenuto di grasso; lattuga romana; carote grattate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore.In commercio esistono alimenti già pronti per tartarughe d’acqua. Un tipo viene definito "mangime composto completo", ma non deve costituire che una parte (25% al massimo) della dieta. Il mangime costituito di soli gamberetti essiccati, definito come "mangime semplice", non è assolutamente indicato come alimento esclusivo: è completamente sbilanciato e privo di vitamine indispensabili. Le tartarughine alimentate solo con questo tipo di mangime finiscono invariabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche, che se non vengono corrette in tempo le porta a morte. I gamberetti essiccati possono essere offerti saltuariamente come complemento dell’alimentazione. La carne non è un alimento bilanciato: non contiene calcio; inoltre se fornita cruda può potenzialmente trasmettere infezioni da Salmonella.Nella vasca si può mettere un osso di seppia, che è molto utile per fornire calcio. Un paio di volte alla settimana si somministra un buon integratore minerale-vitaminico per rettili. E’ una pratica assolutamente inutile mettere le vitamine nell’acqua, il che oltretutto favorisce la moltiplicazione batterica.Molte tartarughe rifiutano di assumere vegetali. Un trucco per indurle a mangiare vegetali consiste nel mescolare una quota di vegetali a pezzetti con un alimento particolarmente gradito alla tartaruga, ad esempio carne macinata. Progressivamente si aumenta la quota di verdure e si riduce quella dell’alimento gradito, in modo da indurre l’animale ad accettare le verdure.

Letargo
Le Trachemys scripta elegans possono essere fatte andare in letargo, ma ciò non è assolutamente necessario per la loro salute. Il letargo invece è indispensabile se si vuole farle riprodurre, per stimolare l’attività riproduttiva.Se si trovano in un terrario all’interno, la temperatura va gradualmente abbassata nel corso di alcune settimane fino a 4°C. Durante questo periodo di preparazione non devono essere alimentate, per dare modo al loro apparato digerente di svuotarsi. Il terrario va posto in una stanza fredda; la temperatura deve essere accuratamente monitorata utilizzando un termometro che registri la temperatura massima e minima. Il periodo di letargo può essere di 6-12 settimane, secondo la taglia e delle condizioni fisiche; per le tartarughe giovani deve essere più breve. E’ molto importante ricordare che se la temperatura non scende sotto i 10°C le riserve corporee vengono consumate troppo in fretta, perché il metabolismo non è sufficientemente rallentato. Se invece la temperatura scende sotto i 4°C si possono creare danni da congelamento, e se la temperatura scende sotto zero la morte può avvenire in poche ore.Per l’ibernazione all’aperto occorre seguire alcune regole. Il laghetto o la vasca devono avere un’ampia superficie ed essere profondi almeno 1 metro, e deve esserci sul fondo un sufficiente strato di fango per immergersi. Secondo alcuni autori la superficie non deve essere lasciata congelare per più di due settimane.
Non si devono mandare in letargo le tartarughe malate o in condizioni fisiche non ottimali, o quelle molto piccole. Vanno tenute tutto l’inverno in un terrario riscaldato a 24-26°C, con 12-14 ore di luce, con una lampada ad ultravioletti, e vanno alimentate regolarmente.

 
Contenimento
I soggetti di piccole dimensioni non presentano particolari difficoltà per il contenimento, e possono essere afferrati a livello di corazza e piastrone (come un panino). Invece le tartarughe di grandi dimensioni richiedono qualche precauzione, in quanto sono molto forti e possono infliggere morsi e graffi dolorosi. La presa più sicura consiste nell’afferrarle per il bordo posteriore del carapace, con le dita nella fossa inguinale. Alcuni individui sono particolarmente docili, e si lasciano manipolare senza manifestare atteggiamenti aggressivi. In ogni caso occorre avere cura di non lasciare cadere l’animale, il che può causare fratture degli arti o della corazza.
Dopo avere maneggiato una tartaruga o aver toccato l’acqua in cui vive, come per tutti i rettili vale la regola di lavarsi con cura le mani, per evitare il pericolo di contrarre un’infezione da Salmonella.

 
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I cinesi mangiano le tartarughe

Post n°11 pubblicato il 19 Luglio 2008 da giulia.turtle
 
Tag: News

Ho trovato in internet queste immagini molto forti, ma mi sembrato giusto farle vedere anche a voi...e pensare che esistono anche delle ricette a base di tartaruga...!!!

E' necessario farsi un esame di coscienza...

 
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Premetto che non sono una veterinaria, tutto ciò che è presente su questo blog amatoriale è stato tratto da siti internet  o  sono fonte della mia esperienza.  Questo blog ha due scopi principali: archiviare le cose che so' di questo rettile su un blog di facile accesso e di aiuto nei vostri confronti, per aiutarvi a capire tutti i segreti di questo fantastico quanto incredibile animaletto.
 

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Se avete qualche domanda da pormi a cui non avete trovato risposta all'interno del mio blog, potete trovarmi all'indirizzo : giulia.turtle@libero.it. Vi risponderò il prima possibile e cercherò di essere il più esauriente possibile.

 

UN SOGNO CHE SI REALIZZA:

Il giorno 19/08/2008 sono stata all'acquario di Genova e ho realizzato il mio sogno più grande: Vedere una tartaruga marina a pochissimi metri da me. Ecco la foto:


Stupenda vero??
 

Tartaruga in possesso:

Ho una Trachemys Scripta Elegans di nome Scorza !



 

Pesi e misure di Scorza:

  

Peso: 620g

Lunghezza: 14,5cm

Larghezza: 11cm

 

I miei link preferiti

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Scambio Pseudemys rubiventris maschio con femmina di pari specie che abbia la lunghezza del carapace pari a 13-18cm. Ecco i dati del maschio:

Specie: Pseudemys rubiventris maschio  

 Nascita: forse autunno 2005 o inizio 2006                                                         

Dimensioni:                                                                                                       132x112mmx371g                                                                                  

Luogo dove si trova: Nichelino (TO)

Per info o contatti con il proprietario della tartaruga : 

www.alex-alex.it 

 

Leggiamo un po'...

Ecco un elenco di libri molto utili ed interessanti che trattano il tema delle tartarughe:

  • Guida alle tartarughe Acquatiche/ Millefanti/ De Vecchi editore
  • Il grande libro delle tartarughe/ Millefanti/ De Vecchi editore
  • Le tartarughe terrestri/ Marta Avanzi/ De Vecchi editore
  • Tartarughe acquatiche e palustri: la guida completa/ Andrea Luison e Stefano Redaelli/ Testudo edizioni
  • Tartarughe di terra e di acqua dolce/ Alessandro Mancini/ Olimpia

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