Happy Turtle

F.A.Q. ( domande frequenti )

Segue un'elenco di F.A.Q. Se la risposta che cercate non è presente nemmeno in questo post, vi chiedo gentilmente di pormi la vostra domanda via mail. Grazie.

• E' facile allevare una tartaruga? Assolutamente no, molti pensano sia facile e che ciò non richieda tempo: sbagliato. Come prima cosa, bisogna dedicare tempo a questo rettile che, in alcune circostanze, è molto "fragile" (dato che non vive nel suo ambiente naturale). Bisogna informarsi molto riguardo le tartarughe, prima di prendere la decisione di adottarne una ( per quasto scopo esistono blog come questo e forum ).
  
• Una vaschetta di plastica riempita con acqua va bene per la mia tarta? Anche in questo caso la mia risposta è NO. Nel caso delle acquatiche avrebbero bisogno di un laghetto esterno ( questo sarebbe l'ideale ), mantre le terrestri adorano i recinti all'aperto. Se non ci si può permettere un laghetto esterno, può andare bene anche un acquario ( ovviamente per tartarughe ) di grandi dimensioni. Ricordatevi che le tartarughe crescono molto: se non vi potete permettere una di queste ipotesi che ho scritto sopra, non siete pronti per avere una tartaruga.
  
• Di cosa si nutrono le tartarughe acquatiche? Le tartarughe sono carnivore e questo no bisogna dimenticarlo mai. Somministrare loro della carne non è molto idoneo: le fa divenire aggressive. Abituate il vostro rettile a mangiare la verdura ( spesso tendono inizialmente a rifiutarla, vi consiglio di avvolegere la verdura con della carne bianca ). i vegetali più graditi dalle tartarughe sono: la lattuga romana, la cicoria, il tarassaco, il trifoglio, l'insalata belga, gli spinaci, i cavoli ( quantità limitate ), pomodori ( in quantità limitate ), zucchine, i fagliolini e le carote. Adorano anche i pesci come: i latterini, il salmone, il nasello,cavedani e sanguinerole. Gradiscono anche i lombrichi ed altri anellidi e, soprattutto, frutta (mere,pere,arance,clementine,banane,papaya,mango,meloni).
  
• Quali sono le sistemazioni possibili per affrontare il letargo, nel caso delle acquatiche? TARTARUGA SUDAFRICANA O AFRICANA: va benissimo posizionare l'acquario in salotto e sottoporre la tarta ad una temperatura di 26°C.
  TARTARUGA CINESE: consiglio di posizionare l'acquario nel box e sottoporre la tarta ad una temperatura di 6°C. TARTARUGA NORDAMERICANA: in un laghetto esterno con del fango sul fondo, ad una temperatura di 4°C circa.
  
• Quali sono i sintomi di malattia? Penso sia abbastanza semplice capire quanto una tarta non sta bene. Solamente osservando quotidianamente le tarta che allevate, potrete capire perfettamente rilevare segni e sintomi riguardanti una determinata malattia, eccone alcuni: mancanza o riduzione di appetito, presenza di ferite, crescita del becco corneo, postura innaturale della testa o degli arti, presenza di noduli, scolo nasale, feci molli, macchie biancastre sul carapace.
  

NO ALLA VENDITA ( ED ALL'ACQUISTO ) DI TARTARUGHE 

Molti lo sanno e pochi ne parlano. Le tartarughe ( soprattutto di inverno ) soffrono il nostro clima. Sono animali tropicali e andrebbero trattati come tali. La cosa migliore da fare sarebbe evitarne la vendita ed, infatti, questa sarebbe vietata nell'UE, ma pochissimi seguono questa legge. Soprattutto per le specie più a rischio, bisognerebbe fare in modo che esse rimangano nel loro habitat naturale. Cosa possiamo fare noi? Evitare di acquistarle. Soprattutto nel caso delle tartarughe acquatiche ( che raggiungono dimensioni notevoli da adulte e richiedono perciò molto spazio ), la maggior parte di queste viene abbandonata nei laghetti pubblici. Perchè, quindi, acquistarne una se poi la si abbandona innesorabilmente?!? Le tartarughe sono, secondo me, un bene prezioso ( come tutti gli altri animali del pianeta ), e bisogna unirsi tutti assieme per proteggerle dal consumismo e dalle importazioni.

Scuse...

Mi scuso infinitamente con tutti i lettori del Blog se in questi mesi non ho potuto aggiornare il mio blog con nuove notizie ma, tra scuola ed impegni personali, non riesco mai a trovare un minuto di tempo.
Vi assicuro che, non appena ci saranno le vacanze di Natale, incrementerò il Blog con nuove ed interessanti discussioni.
Grazie per l'attenzione
Giulia

Tartaruga Marina incinta salvata da alcuni diportisti

Fonte: notizie.alice.it


Roma, 28 ago. (Apcom) - E' stata trovata, in condizioni disperate,
da alcuni diportisti che veleggiavano nello Stretto di Messina. Per
giunta, dalle dimensioni si capiva a prima vista che era incinta.
Soccorsa, è stata curata e tenuta sotto osservazione nella eventualità
che dovesse partorire anticipatamente. Ma per fortuna si è ripresa e
ora è in perfette condizioni di salute. Protagonista della vicenda una
tartaruga marina della specie Caretta caretta: 30 anni, 65 chili di
peso per 79 cm di lunghezza e con in grembo circa 100 uova pronte per
essere deposte, trovata a Villa San Giovanni, nello stretto di Messina.

Grazie alla tempestività della segnalazione sono scattate
immediatamente le operazioni di soccorso e la tartaruga è stata subito
trasportata nel Centro di Recupero Tartarughe Marine Cts di
Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, dove un'equipe di biologi
e veterinari l'ha subito sottoposta a tutte le visite di routine per
verificare il suo stato di salute: naturalmente non potevano passare
inosservate le sue dimensioni più grandi del normale. L'ecografia
effettuata con un apparecchio portatile ha subito rivelato ciò che
tutti speravano: si sono viste chiaramente le uova, un centinaio,
pronte per essere deposte.

Mamma tartaruga è stata curata e
tenuta sotto osservazione 24 ore su 24 dallo staff del Centro
Tartarughe e, dopo essere stata sottoposta a tutte le cure necessarie,
ha ripreso le normali funzioni e ha anche ripreso ad alimentarsi. Dalle
dimensioni di accrescimento delle uova i veterinari avevano
inizialmente ipotizzano una deposizione imminente: tutto lo staff era
quindi pronto per un eventuale parto assistito in acqua, in accordo con
il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. In
caso di espulsione, le uova sarebbero state immediatamente trasportate
nell'adiacente hatchery, un tratto di arenile dove vengono traslocati i
nidi a rischio, e sepolte al sicuro sotto la sabbia come se si
trattasse di una normale nidificazione. Ma per fortuna non c'è stato
bisogno di ricorrere al parto assistito e al nido artificiale: mamma
tartaruga si è rapidamente ristabilita ed è quindi stata restituita al
mare.

Ora dovrà trovare un habitat idoneo che le consenta di
deporre le sue uova in assoluta tranquillità. Il momento della
deposizione, per le tartarughe marittime, è infatti la fase più
delicata: la tartaruga risale sulla spiaggia durante la notte ed in
questa fase è particolarmente suscettibile. Raggiunta la spiaggia scava
una buca profonda circa 50 cm e depone in media un centinaio di uova.
Dopo avere ricoperto il nido si allontana verso il mare, per ritornare
a deporre sulla stessa spiaggia dopo due o tre anni: l'incubazione
delle uova di norma dura circa 60 giorni. E' la prima volta nel
Mediterraneo che viene salvato, curato e riabilitato un esemplare di
Caretta Caretta incinta: è stata una rete a salvare la vita di mamma
tartaruga e dei suoi piccoli, spiega Stefano Di Marco vice presidente
nazionale del CTS che collabota con il network nazionale per la tutela
di questa specie con il progetto Life Natura Tartanet, finanziato dalla
Commissione Europea, cofinanziato dal ministero dell'Ambiente e
sostenuto dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Elenco Veterinari Regione per Regione