Creato da Tokins_Ale il 17/08/2007

Hi Tokins...KT65

...

 

 

Il pane distruttore...

Post n°27 pubblicato il 14 Settembre 2007 da Tokins_Ale
 

Capitolo 24

Nella giungla gli Allosauri scampati alla furia del Giganotosauro stavano scappando in direzione del loro nido. Fiutarono degli odori, e si fermarono. Qualcosa non andava, gli spazzini erano entrati nel loro territorio. Non lo facevano mai almeno che non ci fosse qualche carogna o cibo facile. Il nuovo capobranco ci pensò su un attimo e seguì la traccia dell’odore degli spazzini.

I piccoli dinosauri piumati si radunarono tutti e venti intorno ad un pezzo di cibo, non era carne, ma era morbido, non lo avevano mai mangiato, e finì subito. Esplorarono la zona in cerca d’altro cibo, ma non trovarono niente. Gli Allosauri erano ormai prossimi al bunker.

Poteva un pezzo di pane causare una catastrofe?...

 
 
 

Che caldo...

Post n°26 pubblicato il 13 Settembre 2007 da Tokins_Ale
 

Capitolo 23

Faceva caldo, anche di notte, e Cromwell stava scoppiando. Controllò l’orologio e scese per farsi dare il cambio da Richard. Gironzolò per trovare il suo letto e gli si avvicinò silenziosamente per non svegliare nessun altro. Gli scrollò una spalla e il ragazzo mormorò qualcosa, si svegliò e si mise a sedere

«Cromwell? È gia ora del cambio di guardia?»

«Si, ma abbassi la voce…»

«Va bene vado subito…»

«No aspetti, andiamo a bere un caffé, che ne dice Mr.?»

«Ottima idea…»

Richard si alzò in piedi e seguì Cromwell giù per le scale, entrarono in cucina e l’uomo prese una busta con scritto “CAFFE’ SOLUBILE”, fece bollire dell’acqua sui fornelli e ci versò dentro un paio di cucchiai di granuli marroni. Richard bevve tutto il caffé e prese anche un pezzo di pane dallo scatolone. Cromwell andò a dormire e Richard si collocò sulla torretta e continuò a sorseggiare il caffé, si stufò invece del pezzo di pane, si mise in piedi, caricò il braccio e lanciò il pane ad una distanza considerevole, fuori dalla cono di luce delle potenti torce. Si sedette soddisfatto e incominciò a spaziare con lo sguardo.

 
 
 

Hamburger & M-16... Che coppia...

Post n°25 pubblicato il 12 Settembre 2007 da Tokins_Ale
 

Capitolo 22

Rientrarono nell’edificio e cercarono qualcosa di somigliante ad una cucina. Trovarono un tavolo con delle sedie,entrambi in plastica, un fornello elettrico a piastre ed alcuni piatti di plastica in buste impolverate. Poi Cromwell entrò in una stanza adibita alla conservazione dei cibi, piena di scaffali metallici in fila come in un supermercato e dopo poco se ne tornò con uno scatolone ammuffito. Lo posò sul tavolo e lo aprì: conteneva diverse voluminose buste con scritte in varie lingue e il solito marchio dell’esercito stampigliato sopra. Gibbs ne afferrò curioso una e lesse l’etichetta, scorse fino a trovare la riga con la lingua inglese

«Mmmm, questa è carne, questo e pollo, poi c’è il pane, e dei pesci essiccati, tutti scaduti immagino, pesci a parte»

«Non si preoccupi Mr. Gibbs: queste razioni possono durare per tanti anni, sono sottovuoto e a lunghissima conservazione. Non posso garantire per il sapore, ma di certo non fanno male»

«Ma dai? Vuoi vedere che…»

Gibbs aprì una busta di pane, afferrò una tonda pagnotta e le diede un morso, masticò per un po’ e deglutì

«Se piace ad uno schizzinoso come me, piacerà anche a voi!»

Richard si alzò

«Vado a vedere se c’e del tonno in scatola e della maionese, nel cartone non ne ho vista»

«Sì, chef, vedi se trovi del caviale o delle ostriche…»

«Simpatico come sempre…»

Tornò con della salsa, del tonno, e dei salumi sottovuoto. Li depose sul tavolo e si sedette stanco. Cromwell invece si alzò ed andò a cercare del latte tra gli scaffali. Quando tornò la Lyell stava tentando di cuocere due hamburger, mentre Albert la guardava e rideva alla grande. Cromwell scrollò la testa

«Non ha pensato a mettere prima una padella sul fornello?»

«No…è che…»

«Lasci Miss ci penso io…»

Cromwell cercò in uno scaffale e trovò una padella enorme, inserì la presa del fornello e mise gli hamburger sulla padella.

«Mr. Gibbs mi prenderebbe dell’olio dagli scaffali? A, anche dei condimenti, tipo sale e pepe»

«Certamente…»

Si alzò e tornò con una saliera e una bottiglia di olio da frittura del colore di quello da macchine.

Richard si alzò e si andò a sedere vicino al quasi-dottore

«Ciao, io sono Richard, hai curato tu la ferita di mio padre, e alla grande, con il kit e non ti ho ancora ringraziato a dovere, e poi non so ancora come ti chiami, eri così indaffarato che non mi hai detto il tuo nome»

«Oh…non è che non te lo volevo dire è che ero scioccato in un modo tale che non riuscivo quasi più a parlare…poi quando il mostro ci ha attaccati non ho avuto tempo per essere scioccato e mi sono messo a gridare come un matto»

«Perché era così scosso?»

«Ho sempre avuto il terrore di volare…e lo ho tuttora…comunque mi chiamo Chrétien, Louis Chrétien»

«Molto piacere, cosa preferisci, Louis, carne o tonno?»

«Tonno! Assolutamente!»

Prepararono gli hamburger, dei panini al tonno e beverono acqua, calda, poi salirono al secondo piano, dove secondo la piantina c’era la sezione riposo. Era piccola e bassa, spartana con i letti ancora fatti, coperti da un lieve strato di polvere, in un angolo c’era una scaletta che conduceva ad una botola nel soffitto. Cromwell salì le scale ed aprì la botola che cigolò, c’era anche una zanzariera che era miracolosamente intatta; l’aprì ed uscì sul tetto. C’era un leggero venticello che rinfrescò il soldato. Dentro il bunker faceva molto caldo, l’impianto di circolazione dell’aria non funzionava a dovere. Richard uscì a sua volta dalla botola e respirò profondamente. Cromwell sistemò una branda di plastica tra l’angusto spazio della torretta, facendo scappare due grossi ragni, Richard si domandò se ce ne fossero altri in giro.

«Se non le dispiace il primo turno lo faccio io»

«D’accordo e io il secondo»

«Perfetto, ah, potrebbe raggiungere il casotto delle armi, e portarmi qualcosa per difendermi? Lo vede, è basso e largo»

«Visto, che cosa preferisce: un lanciamissili o un cannone?»

«Forse un missile è meglio!» Risero rumorosamente.

Richard scese e tornò poco dopo con un gigantesco zaino pieno di fucili che spuntavano. Risalì la scaletta e consegnò un fucile Colt M4 ed una strana pistola che aveva trovato in una scatola con scritto sopra Glock, ed un paio di caricatori. Cavolo, pensò Richard, in quell’armeria c’era di tutto: mitragliatori pesanti, granate bombole di gas, fucili, pistole, mitragliette portatili,…

Cromwell guardò il fucile, poi la pistola e rimase stupito

«Una Glock? Perfetto! La mia arma portatile preferita»

«Bah cosa ne so io,…ma è fichissima, cene erano solo due una per me una per lei…per gli altri, pistole automatiche, e degli M-16 come nei film del Vietnam»

«Gli M-16 sono ottimi fucili d’assalto, ma questo è un M4, il successore dell’M-16»

«Ahhh…»

«Bene buona notte»

Cromwell accese le sei torce elettriche potentissime e le puntò al suolo per illuminare vari dinosauri feroci.

Tutti si scelsero un fucile e una pistola li sistemarono nei loro zaini, ed andarono a dormire nelle polverose brandine militari.

 
 
 

Ecco il n°21... E vai con le luci!

Post n°24 pubblicato il 11 Settembre 2007 da Tokins_Ale
 

Capitolo 21

Insieme si diressero verso la porta del corpo centrale dell’ edificio. Era molto arrugginita e il catenaccio che la chiudeva si spezzò facilmente; entrarono anche se c’era molto buio, e Gibbs estrasse la sua torcia dallo zaino accendendola. L’ambiente era spartano, tipicamente militare. Il vecchio fece ballare la torcia fino a quando il cono di luce illuminò un cartello: una planimetria del bunker.

Cromwell corse a consultarla, mosse il dito e lo battè su di un’indicazione

«Vi prego di seguirmi»

Lo seguirono tutti senza fiatare, passarono un corridoio e uno stanzino ed uscirono all’aperto. Fuori sotto un casotto di legno e lamiera c’era un generatore elettrico a benzina, in disuso, ma splendente come uscito dalla fabbrica. Portava la sigla dell’esercito americano, ed era quasi interamente ricoperto di uno strato spesso di plastica molto dura. Cromwell lo guardò con attenzione

«Perfetto!»

Gibbs lo guardò

«Perfetto, cosa?»

«Questo fantastico generatore, sapete, potrebbe rimettersi a funzionare in qualsiasi momento?»

«Non ci credo…»

«Lei non conoscerà di certo questi generatori, Mr. Gibbs, ma questo, in particolare è di un tipo militare per situazioni estreme, una tecnologia sviluppata una decina di anni fa. È ricoperto di uno strato di plexiglass spesso due centimetri, le uniche parti non coperte sono il motore, che tanto è quasi di oro puro contro le corrosioni, e la presa d’aria; l’aria e l’acqua non lo possono corrompere, quindi può funzionare dopo anni e anni di non uso.»

«Ma dai…»

«Guardi…»

Cromwell afferrò una manichetta di benzina e la collegò alla pompa. Controllò che la batteria di emergenza funzionasse e premette il pulsante di avviamento. Un ronzio…,poi il generatore cominciò ad ingranare le marce e partì a pieno regime. Il bunker si illuminò fievolmente e la recinzione cominciò a sprizzare alcune smorte scintille.

Gibbs sospirò

«Tutto qui?…»

«Sì, ora si accende il generatore principale»

Cromwell abbassò un interruttore, e si udì un ronzio ancora più forte e un generatore ancora più grande si mise in moto. La luce del bunker divenne ancora più intensa e la rete sprizzò scintille molto forti.

«Bene possiamo cuocere persino un dinosauro con quella rete, e con i fornelli un bell’ hamburger, chi ne vuole uno?»

 
 
 

Toc Toc...

Post n°23 pubblicato il 09 Settembre 2007 da Tokins_Ale
 

Capitolo 20

Cromwell fischiò, e attirò l’attenzione di tutti. Gli si avvicinarono, e lui indicò semplicemente in direzione del massiccio edificio grigiastro.

Tutti si voltarono e ci rimasero di sasso.

Si avvicinarono in gruppo, e quando furono a una decina di metri dall’edificio fu chiaro cosa fosse:

un grosso edificio in cemento armato, circondato da una rete di metallica molto robusta, un tempo forse elettrificata. La casamatta in sé era un tronco di piramide quadrata con due bracci, uno conduceva ad un casotto basso e largo, e l’altro portava un tempo ad una torre di osservazione ormai crollata. L’edificio principale non aveva finestre ma solo dei tagli nel cemento, sottili, fatti per vedere e sparare fuori. Sul tetto, c’era una torre di osservazione e delle luci al quarzo spente, l’edificio era ricoperto di verde muschio ed era pieno di spaccature ed infiltrazioni, dell’edera era cresciuta nelle fessure e creava un’affascinante decorazione.

I sei avvicinandosi poterono vedere l’edificio in tutta la sua imponenza. Gibbs raccolse un sasso e lo lanciò per sicurezza contro la recinzione, non successe niente. Infilò la mano tra le strette sbarre della porta e tirò: niente, il battente non si mosse. Fece segno a Cromwell di raggiungerlo, e insieme riprovarono. La forza del militare riuscì a smuovere di poco la porta, che si aprì abbastanza per fare entrare una persona, anche se di corporatura robusta.

Richard seguì per un poco la rete, e vide un camion ribaltato che attraversava la recinzione. Tornò indietro e riferì a Cromwell, e decisero di entrare per esplorare l’edificio.

Quando furono dentro tutti, Cromwell tentò di richiudere le mastodontica porta. Il battente si spostò un po’, si udì forte rumore metallico, e la porta si stacco da uno dei cardini bloccando l’uscita.

 
 
 

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