IL BRODO DI PRODI

ALLA RICERCA DI UNA COMUNITA'


Tra i tanti mezzi per comunicare il blog è certamente uno di quelli più efficaci: non solo perché, senza interpolazioni e intermediazioni, consente di raggiungere un gran numero di utenti (virtuali), ma soprattutto perché, come una raccolta di giornali, permette di ricostruire una traccia cronologica, e dunque di maturazione, della vita più o meno recente del proprietario.Il blog è un diario a volte molto personale, nel senso che è diretto a pochissime persone (a volte una sola) e circoscrive perfettamente questo spazio intimo con l’uso di linguaggi che sono codici e riferimenti a situazioni ed episodi di vita vissuta, che solo i diretti interessati possono “capire”.Il più delle volte, invece, è un diario, sempre personalissimo, ma aperto agli altri, ai quali anzi è richiesto un intervento (commenti, suggerimenti, ecc.), spesso a carattere consolatorio.Pochi sono quelli “a carattere pubblico” (come intende essere, forse, questo).Perché si sente sempre di più il desiderio di condividere dolori e momenti di serenità? Perché lo si fa, il più delle volte, a viso coperto?Devo dire che girovagando per i blog di questa community mi sono fatto una mia opinione che forse ancora devo organizzare.Quello che comunque mi sembra più interessante è l’enorme voglia di raccontarsi, di comunicare, di restare meno soli in un mondo in cui vogliamo sentirci sempre di più parte di una comunità e in cui, spesso, scontiamo una insopportabile condizione di solitudine.