Il pensiero scomodo

Numero 9


Cari ragazzi,questo è il 9° numero de "Il pensiero scomodo". Dato il putiferio mediatico scatenatosi questa settimana, non abbiamo potuto che incentrare questo numero sullo scandalo Ruby. Occhio anche all rubrica "Italia: l'origine dell'anomalia" e alla seconda parte di "I duri hanno due cuori". Di seguito il primo pezzo del Numero 9, "Il mondo gira intorno a te.": Ci risiamo. Da che punto la si guardi, la faccenda è sempre la stessa. Il Paese va a puttane, l'economia va a puttane, il futuro va a puttane, l'unità nazionale va a puttane. E il capo del governo che fa? Si adegua.E' da una settimana che si sta svolgendo un processo mediatico: da un lato i berluscones, con in testa il Cav in persona (lo strumento dei videomessaggi copiato da Osama Bin Laden è spettacolare), che cercano di negare la più nitida evidenza (tipo la Santanchè: "Ma chi lo dice che sono prostitute?"; certo, perchè una trentina di donne giovani, sexyssime e disinibite all'ennesima potenza e prone agli interessi del drago previo pagamento sono da considerarsi moralissime donzelle...) o di sabotare i programmi che descrivono precisamente la situazione (fate voi, Annozero o Kalispera?); dall'altro i "comunisti", categoria che racchiude chiunque abbia una testa pensante, sia conscio di cosa sia accaduto e di cosa stia accadendo, voglia riferire agli italiani la reale percezione dei fatti e che abbia, non tanto ma abbastanza, a cuore le sorti del paese. Ah dimenticavo: per essere precisi, devo menzionare anche i giudici che intendono processare Berlusconi, i poliziotti che hanno perquisito gli appartamenti di via Olgettina; e, vaffanculo, anche quelli del Pd, perchè se non lo avessi fatto probabilmente qualcuno avrebbe potuto credere che quelli del Pd non sono di sinistra. Meglio precisarlo, anche perchè più di chiedere 10 milioni di firme per cacciare Berlusconi non fanno. Ma ci torniamo dopo.Intanto però i legali di Berlusconi fanno sapere che non risponderanno alla richiesta di presentarsi per l'interrogatorio. Berlusconi dice che non vede l'ora di affrontare i Pm per smontare le loro accuse. Poi ne ha la possibilità ma non lo fa. Si giustifica, dice che i giudici di Milano non sono sereni nei suoi confronti. Qualcun'altro si sarebbe presentato in aula, avrebbe ricusato i giudici, e cambiamo arbitri. Invece lui no, a lui i giudici fanno proprio schifo, solo l'odore da lontano gli procura fastidio.Ad oggi non c'è nessuna verità giudiziaria. Chissà se ci sarà. Quello che di sicuro c'è già, è lo smacco (eufemismo), che l'immagine dell'Italia e di noi italiani ha avuto agli occhi del mondo. Di nuovo. Non voglio entrare nel merito del processo in se, tanto lo hanno fatto praticamente tutti in tutte le trasmissioni, basta avere un quoziente intellettivo superiore a Maurizio Belpietro per capire quale sia la verità su tutta la faccenda. Vorrei sottolineare solo una cosa: i pm hanno chiesto il rito immediato. Di solito questa procedimento si attua quando si viene colti in flagranza di reato o quando le prove raccolte sono talmente tante che sembra inutile dilungare il processo. Chi ha orecchie per intendere...A prescindere da come finirà questa storia, Berlusconi resta un uomo solo. La Chiesa, la base elettorale, la base politica, persino i suoi più fidati collaboratori (Fede ha praticamente tentato di estorcergli quattrocentomila euro!) lo stanno spremendo come un limone. Sia per soldi, sia per potere. Non ho citato Bossi e la Lega, perchè adesso si passerà all'analisi politica della faccenda. Un evento significativo di questa settimana è stata la nascita ufficiale del "gruppo dei responsabili". Si tratta di quei deputati fuoriusciti dagli altri partiti ma che hanno votato per la fiducia a Berlusconi. Ne dovevano essere esattamente venti, il numero minimo per formare un gruppo. Invece no, uno di loro ha abbandonato. Ne sono diventati 19, numero insufficiente. E allora il colpo di genio: due parlamentari sono passati dal Pdl al neonato gruppo: si è raggiunta quota ventuno, ed il gruppo è nato. Dopo che i Tg di Berlusconi (non solo il Tg1, anche quelli di Mediaset) avevano annunciato in pompa magna la nascita di quel celeberrimo gruppo, "Il giornale", altra proprietà di Berlusconi, l'ha sparata grossa "Altri ventuno parlamentari dalle opposizioni a Berlusconi". Che grossa stupidaggine. Quelli che facevano parte del gruppo di responsabilità avevano già votato la fiducia a Berlusconi, altrimenti non avrebbe vinto nemmeno per tre voti. Quindi in pratica già facevano parte della maggioranza. Quel giochetto numerico è servito a gettare fango negli occhi. O almeno, queste erano le intenzioni. Perchè quel siparietto ha chiaramente dimostrato che Berlusconi non è riuscito ad allargare la maggioranza.Se Berlusconi a molti elettori del Pdl non piace più, agli elettori della Lega non è mai piaciuto. Men che meno adesso, dopo l'ennesimo scandalo a sfondo sessuale. Bossi lo ha praticamente quasi scaricato "meglio che vada a riposare che ci pensiamo noi". I problemi che la Lega sta riscontrando nell'attuazione del federalismo, decideranno le sorti del governo. Finchè non verrà approvato, la Lega lo terrà in piedi. Il giorno dopo, però, succederà quello che è già successo nel 1994: Bossi farà lo sgambetto a Berlusconi e lui si ritroverà col culo per aria, con i giudici pronti a metterglielo in quel posto e Alfano impotente con i suoi ombrelli...La mossa della Lega è semplice ed efficace: il federalismo è stato il loro cavallo di battaglia, quando lo raggiungeranno potranno dichiarare il raggiungimento dell'obiettivo. Poi, immediatamente, grazie anche al travaso di elettori dal Pdl alla Lega, farà faville in sede elettorale. Questa è quasi una certezza matematica.Per Bossi e i suoi non si tratta che di mettere la parola fine alla questione federalismo (cosa peraltro non così semplice come sembra) per poi tornare alle urne. Ed incassare.Il Terzo Polo è pronto ad approfittare della situazione. L'idea iniziale di Fini era buona "una destra alternativa a Berlusconi". Iniziativa lodevole, ma la partita l'ha persa a Montecitorio. Adesso Casini tiene le redini.Si è scritto male del Pd. Beh, non si può fare altrimenti. In un momento di debolezza assoluta del Cav si sarebbe potuto approffittare subito per iniziare una nuova campagna elettorale. Decidere un leader (Vendola? Bersani? Mister X?), stilare un programma e pubblicizzarlo in tv. E invece no. Il male atavico del partito, la presenza di tanti galli in un solo pollaio, ma con poco mangime, è raffiorato. Bersani l'ha sparata grossa "raccoglieremo 10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi". E poi? Mica ha detto cosa vorrebbe fare. "Il Pd deve essere il centro della coalizione che si oppone al Pdl." Lodevole. Ma quale coalizione? Di Pietro aspetta sempre una risposta, Vendola è pronto da mesi: quando si fanno le primarie e si decide il cavallo su cui puntare?Perchè il problema, nel Pd, in fondo è questo: Bersani, Veltroni, Franceschini, Bindi, Finocchiaro, Fioroni. Ognuno ha le sue opinioni (vedi Mirafiori), ognuno ha i suoi interessi e i suoi obiettivi. E tutti vorrebbero essere leader. Prima ancora di voler governare questo Paese. Ritrovarsi al Lingotto non basta, ma almeno è un passo avanti. Perchè, sia chiaro, adesso nessuno ci sta governando. Il prossimo giro però, toccherà a loro.