Il pensiero scomodo

Demagogia e melina: un premier pietoso, un governo fantasma.


Un'altra settimana si chiude, niente ancora è stato deciso. Da questa empasse che si sta trascinando dal 14 dicembre sembra quasi non esserci via d'uscita.Sbagliava chi ha creduto che il caso Ruby avrebbe definitivamente fatto fuori (politicamente) Berlusconi: sbagliava anche, però, chi credeva che il premier ne sarebbe uscito indenne. Non è così.Il fatto è che ormai ha le ore contate. Poteva essere l'evasione fiscale, la bancarotta fraudolenta, l'abuso d'ufficio, la corruzione, la mafia, invece, incredibilmente, sarà la prostituzione minorile la pietra tombale dell'immagine pubblica del premier. Ad oggi il 60% degli elettori non saprebbe chi votare: turandosi il naso, difficilmente la maggior parte di loro voterebbe ancora l'uomo più viscido tra quelli papabili (anche se gli altri per ora non ci sarebbero nemmeno, sembra difficile che a sinistra e il terzo polo trovino qualcuno di più riprovevole). Seppur dovesse magicamente resistere per altri due anni (non è assolutamente detto che non ce la faccia), perderà sicuramente. Ecco perchè cerca di resistere con tutte le sue forze. E con le strategie che proprio lui, accusando Fini, Casini e Bersani, aveva tirato in ballo: giochini da Prima Repubblica.Il giochino di cui si parla viene chiamato genericamente "federalismo". Il termine federalismo, in senso stretto, indica una condizione in cui più stati o entità territoriali riconoscono una sorta di unità, mantenendo un certo grado di autonomia. Di solito si viene a formare quando più stati pre-esistenti si riuniscono sotto lo stesso tetto. Gli Stati Uniti ne sono il classico esempio.Quello di cui si sta parlando in questi giorni è, però, un'altra cosa. Lo chiamano "federalismo fiscale" e lo pubblicizzano in questo modo: "Il sistema attuale è questo: i cittadini pagano le tasse, lo Stato centrale preleva, mette tutto nel calderone, poi decide a chi inviare, e quanto. Con il federalismo fiscale, i soldi resteranno ai Comuni, che decideranno quanto chiedere e quanto spendere, cosicchè il cittadino, votando, giudicherà l'operato del sindaco." Che bello. Sembra fantastico.La Lega cavalca l'onda dalla sua nascita. E' questo il loro principale obiettivo: smettere di pagare tasse che verranno utilizzate per pagare le spese di cittadini del sud, spreconi, ladri e scansafatiche. Con il federalismo fiscale tutto questo avrà un freno. Almeno a parole.Perchè, si sa, le parole lasciano il tempo che trovano. E, questo governo, in quanto a parole non lo batte nessuno. Ricordate la munnezza? "Sparirà tra tre giorni". Dopo un anno era ancora lì, e chissà quando sara scacciato lo spettro. "Questo governo è quello che, nella storia d'Italia, ha combattuto meglio la mafia." E poi i poliziotti sono andati ad Arcore a scioperare per i pesanti tagli ai fondi, mentre il premier fa scortare le gentili ospiti delle sue feste. Per non parlare dei continui tentativi di piazzare una belle leggina contro le intercettazioni: vorrei sapere quanti processi per mafia verrebbero cancellati semmai dovesse essere approvata una legge bavaglio del genere. "La riforma Gelmini è un pesante attacco ai baroni. Vincerà il merito!". E poi nelle scuole elementari non c'è più carta igienica, migliaia di ragazzi diversamente abili non hanno più il loro maestro di sostegno, i ricercatori stanno per strada e Cepu sforna dottori (coma la Bocconi e la Normale). Ah, già, dimenticavo: con i tagli alle borse di studio, chi non ha abbastanza soldi non potrà laurearsi. Sono i soldi il metro del merito, mica le capacità e la preparazione!Quando qualcuno afferma qualcosa del tipo "Vogliono fare cadere il governo perchè non possono vedere Silvio Berlusconi. Ognuno in casa sua fa quello che vuole, purchè governi bene!" mi innervosisco come una bestia. Cioè, ma stiamo scherazando? A parte il fatto che ognuno può fare quello che vuole nei limiti della legge, ma poi vogliamo svegliarci e renderci conto di quanto male sta facendo questo Berlusconi III al paese? Alzi la mano chi vuole contraddire almeno una delle mie confutazioni agli slogan dei berluscones. Questa sorta di "federalismo fiscale", comunque vada a finire, rischia seriamente di fare la fine degli altri slogan. Anche se in salsa leghista. Il problema è questo: come al solito, le buone intenzioni dichiarate collidono con la triste realtà: questo federalismo è un pastrocchio, i Comuni dovranno fare i salti mortali per reperire le risorse e, slegati da ogni freno, cominceranno a chiedere tasse su tasse (s'era parlato di sbloccare l'addizionale irpef, della tassa di soggiorno e altre diavolerie). Castelli ad Annozero, incalzato da Bocchino, l'aveva buttata sul demagogico "Bocchino parla così perchè sa che i sindaci del sud sprecano denaro in quantità, sarebbero penalizzati senza i soldi che arriverebbero dal nord". Che tristezza. Aveva candidamente ammesso il probabile aumento delle tasse, però aveva distolto l'attenzione buttando lì l'ennesima dichiarazione diffamatoria. Ma usciamo per un attimo dal merito della legge: ciò che preoccupa, ancor più della sostanza, è la forma. La situazione politica, ancora in equilibrio instabile, poggia su questa parolina quasi magica per evitare di precipitare.La Lega non può permettersi di andare alle elezioni senza federalismo: la base è già troppo scottata dagli scandali riguardanti il premier, i leghisti lo sanno ed hanno paura. Se poi ci aggiungiamo che Bossi e company si stanno comportando proprio come i vecchi membri della Prima Repubblica, così tanto bistrattati pur di poter prendere il loro posto (un fatto su tutti: si diceva di Roma ladrona, ma Renzo Bossi, il Trota, merita di guadagnare oltre dodicimila euro al mese, in quanto figlio del Senatur? Nonostante il fatto che abbia ripetuto più volte l'esame di maturità? Io non credo....) il quadro è completo. Quindi la situazione è questa: oggi, di andare al voto, non se ne parla proprio. Meglio provare in tutti i modi a far passare il federalismo. Poi ne parliamo.Per Berlusconi le elezioni sono ancora peggio. Già si è scritto, la gente non gli crede più. La pesante opera di disinformazione da parte dei suoi leccapiedi non ha potuto nulla questa volta. La gente non gli crede più. Quindi non gli resta che tirare a campare. Facciamo passare la bufera Ruby, poi ne parliamo.Ed è qui che c'è l'inghippo, il giochino da Prima Repubblica. Avete presente il federalismo? Bene, la bicameralina, l'ha respinta. Berlusconi e Bossi sembravano aver sudato freddo, poi in serata, nonostante il parere negativo del Parlamento, l'hanno approvata. Le opposizioni hanno gridato finanche al golpe! Beh, proprio un golpe no, ma non s'era mai visto il governo legiferare contro il parere del Parlamento. Ma è qui che c'è stato il colpo di genio: il federalismo è passato nelle mani di Napolitano, Presidente della Repubblica. E cosa avrebbe mai potuto fare? Semplice! La legge non passa, deve essere prima presentata interamente alle camere. Ed il giochino è bello che pronto.Perchè il punto è questo: discuterlo in Parlamento significherebbe far passare almeno due-tre mesi. Ergo, lo spettro elezioni sarebbe spostato almeno fino all'autunno. Con buona pace di Berlusconi, che tira a campare ancora un pò prima del rinvio a giudizio e della Lega, che può rimandare le elezioni che, ad oggi, non sarebbero il plebiscito che avrebbero potuto essere prima del 14 dicembre. Ma nei prossimi giorni ne sapremo di più. Accontentiamoci della dietrologia.Qualche rigo lo vorrei spendere per il caso Ruby e quello Barbareschi.L'inizio della prossima settimana sarà caratterizzato dalla richiesta da parte dei Pm di poter ottenere il rito abbreviato: poi il gip dovrà decidere se le prove sono sufficienti per instaurarlo. In qualche settimana si dovrebbe decidere chi presiederà e quando, e come, verrà processato Berlusconi. O, almeno, se proprio lui riuscisse a trovare l'ennesimo salvacondotto, tutti gli altri, dalla Minetti a Fede, passando per Lele Mora.Barbareschi non sarebbe un politico, ma un attore. Il mese scorso sputava merda su Berlusconi. Oggi, dopo aver colloquiato con lui, è pronto a ritornare nel Pdl, o al massimo, cedere la sua poltrona da parlamentare ad un berlusconiano di ferro. Un solo commento: è vergognoso, gli sputerei in faccia.Concluderei buttando giù qualcosina per quanto riguarda le opposizioni: ma dove cazzo stanno? Gustavo Marigliano.