Il pensiero scomodo

Fumo negli occhi e colla sulla poltrona.


 Un'altra settimana di logoramento. Ci ritroviamo questa settimana a dover tirare il punto della situazione. Non che sia successo chissà cosa, ma, a questo punto, la consueta e settimanale analisi dei fatti politici si sta rivelando sempre più un semplice "bollettino di guerra". E, in quest'ottica, limitiamoci a ricordare i fatti più importanti di questa settimana.Innanzitutto, sempre ammesso che si tratti di politica, i pm di Milano hanno finalmente avanzato la richiesta di rito immediato per i due reati contestati a Berlusconi: concussione e prostituzione minorile. Adesso la palla passa al gip, Cristina Di Censo, che entro cinque giorni (non vincolanti) dovrà decidere in merito alla fondatezza delle accuse.In settimana sono emerse novità, il nome di Iris Berardi per esempio, altra minorenne che sarebbe coinvolta. Qualcuno ha parlato di presunte foto che ritraevano il premier in desabille. Sara Tommasi, d'altro canto, avrebbe parlato di droga, presente ai famosi festini di Arcore.Non ha più senso continuare ad analizzare la situazione, perchè ormai anche gli orsetti lavatori hanno capito le cose come stanno: resta da vedere solo se il premier riuscirà ad evitare il processo (e quindi la condanna).Un fatto prettamente politico è quello annunciato dal governo in relazione alla "scossa" auspicata da Berlusconi in una lettera al Corriere. Bene, il piano sarebbe questo: modifica dell'articolo 41, 97 e 118 della Costituzione. Senza entrare nemmeno questa volta nel merito delle decisioni, basti ricordare che:la modifica della Costituzione prevede doppia votazione in entrambe le camere, senza modifiche e non prima di tre mesi: cioè a dire che, se tutto filasse liscio, si dovrebbe aspettare almeno un anno e mezzo prima che le suddette leggi entrerebbero in vigore;il miracolo economico degli anni '60 è avvenuto "nonostante" l'esistenza dei suddetti articoli ergo non sono il vero macigno che frena l'economia.Inoltre il governo ha citato, per l'ennesima volta, il piano sud e il piano casa. Argomenti buoni per tutte le stagioni. Solo che non funzionano. Basta riguardarsi la puntata di Ballarò di martedi scorso e osservare bene la faccia del ministro (pfui!) Sacconi. A parte la ridicolaggine del doversi far suggerire gli interventi da fare da parte di un parassita del pubblico, ma poi ci rendiamo conto che non riesce ad addure una spiegazione plausibile alle questioni sollevate in trasmissione?Prendiamo le liberalizzazioni: perchè le assicurazioni devono costare (annualmente!) più delle automobili? Perchè un giovane laureato in farmacia ha bisogno di 8-9 milioni di euro per ottenere una licenza? Perchè gli ordini professionali dovrebbero redigere le norme che dirimono le questioni legate a loro stessi? Bah...Il vero problema è, checchè ne dicano i berluscones, questo ennesimo tentativo di gettare fumo negli occhi della povera gente ha due finalità: cercare di conquistare nuovamente l'elettorato perso malamente, non a causa di Ruby, ma a causa di anni di malgoverno e tentativi di evitare la galera senza tenere conto del fatto che il nostro paese ha bisogno, prima di ogni altra cosa, di crescita; cercare di restare incollato alla poltrona di Palazzo Chigi, sempre per potersi difendere dal processo (badate bene, "dal" e non "nel" processo).Ormai il re è nudo. Da un lato cerca di aggraziarsi nuovamente il popolo, servendosi di evidente populismo e poi tenta in tutti i modi di evitare i processi. E, badate bene, davvero tutti i modi possibili: leggi bavaglio, questione di competenze, tribunali di ministri e scudi vari. Tutto, purchè i processi non vadano avanti.Intanto, in Egitto, Mubarak non molla. Cede i poteri, ma sta lì, non si fa da parte.Difficile trovare differenze tra la situazione egiziana e quella italiana, probabilmente una di queste è che loro sono affamati e noi no. Ecco perchè tutti sono stati, sono e saranno in piazza fino all'annientamento del vecchio regime.Anche se, nell'aria, qualcosa sta cambiando. Il premier continua ad usare i suoi servi per illudere i cittadini che hanno la tv come unico mezzo di informazione ( stile Giuliano Ferrara). Ma la rete è magica: chi vuol sapere, sa. E allora è venuto fuori che domani, in tutta Italia, il Popolo Viola protesterà chiedendo dimissioni. Così come hanno fatto al Palasharp le migliaia di persone presenti al convegno Libertà e Giustizia. Noi non abbiamo ancora veramente "fame", però le tasche piene si.Se si è arrivati a sensibilizzare una generazione di "sfaticati", quale è la nostra, vuol dire che il vaso è colmo. Ma davvero. E di merda, per altro.Un'altra delle rare congruenze tra popolo egiziano e popolo italiano è questa: entrambi sono daccordo nel non voler più il loro dittatore ed entrambi non sanno quale sia l'alternativa migliore. La cosa che più conta, adesso, è che se ne vadino. Poi vediamo...I sondaggi parlano chiaro: almeno il 40% delle persone non ha la più pallida idea di chi votare, in caso di elezioni. Più di un terzo della popolazione. In pratica si parla di quasi 25 milioni di persone. In compenso, oltre il 60% delle persone non vuole più Berlusconi premier. Qual è il motivo di tanta approssimazione? E' facile. La poca sostanza dell'opposizione. Nei sondaggi sulle intenzioni di voto, non solo si deve azzardare più di una ipotesi sulle possibili coalizioni, ma anche più ipotesi riguardo agli eventuali leader di coalizione. E' un casino totale.La sinistra è davvero, come detto da alcuni, la stampella di questo governo. Da mesi si attende un compattamento, la scelta del leader (ci si accontenterebbe anche di Bersani, purchè si decida...) e della coalizione. E invece niente. Tutto tace. Il Pd perde consensi, non serra le fila, non fa nulla. Qualche esponente (la Bindi...) accenna ad un fantomatico "programma", Vendola continua a vendere "sogni", ma il progetto, anzi no, il Progetto dov'è? Si corre tutti insieme da Fini a Vendola, passando per Casini? Si forma sto benedetto centro-sinistra, con Di Pietro e Vendola alle spalle di Bersani? Boh. Non si sa.E' questa forse, di tutte la variabili, quella più deprimente. Tutti siamo d'accordo nel non volere questo leader e questo governo, ma siamo sicuri che ci sia un'alternativa?Secondo me per adesso no. Ma credo di essere abbastanza sulla stessa lunghezza d'onda degli egiziani: intanto mandiamo via Berlusconi, che peggio di così le cose non potrebbero andare. Poi se ne parla...Gustavo Marigliano