Il pensiero scomodo

Questione mediterranea


 Questo periodo probabilmente passerà alla storia come la "rivoluzione nordafricana", a precindere dall'esito di tutte le insurrezioni.All'ordine del giorno c'è la questione libica, di cui l'Italia è diretta interessata, sia per motivi strettamente economici (approvvigionamenti energetici), sia per motivi socio-culturali (immigrazione clandestina). Che la Libia soddisfi all'incirca il 15% del nostro fabbisogno energetico è un dato di fatto, che le coste della Sicilia siano le più vicine al paese africano pure. C'è poco da ragionare su queste faccende.Ma questo è il punto di vista italico. Proviamo un attimo a vederla dal punto di vista di un ragazzo libico.La Libia è uno stato che è ancora, se non ancora politicamente, almeno moralmente, diviso in due grandi pseudoregioni: la Tripolitania, che fa riferimento a Tripoli e la Cirenaica, che fa riferimento a Bengasi. Da quasi 42 anni è al potere un regime dittatoriale che fa capo a Gheddafi, che ha il suo quartier generale a Tripoli. Gheddafi, ormai quasi 42 anni fa, ottenne il potere rovesciando il vecchio re Idris I, che aveva il suo quartier generale a Bengasi. Negli ultimi 42 anni, Gheddafi non è mai riuscito completamente ad avere il pieno controllo della Cirenaica. E questo è l'inizio.Negli ultimi 42 anni, Gheddafi è diventato mostruosamente ricco, ha generato una caterva di figli e li ha piazzati nei punti strategici del regime. Nepotismo e malaffare all'ennesima potenza. Le ricchezze accumulate sono state sostanzialmente frutto dei giacimenti petroliferi di quello che durante il fascismo veniva definito nient'altro che un "blocco di sabbia". Le conseguenze degli effetti del commercio del petrolio sono state due: Gheddafi s'è arricchito immensamente, la qual cosa gli ha consentito di stringere con la comunità internazionale una sorta di tacito accordo: petrolio in cambio di occhi chiusi sul regime. La seconda conseguenza è stata che l'enorme flusso di ricchezza ha consentito a Gheddafi di poter concedere alla propria gente (6 milioni di persone) uno stile di vita, seppur povero, almeno migliore dei paesi limitrofi (vedi Tunisia e Marocco). La seconda conseguenza, a sua volta, gli ha consentito di mantenere il potere per tutto questo tempo, fino ad oggi. O forse ieri.Già, perchè il relativo benessere del popolo gli ha, da un lato, consentito di governare a lungo ma, dall'altro, fatto aprire gli occhi alle giovani generazioni libiche (la maggior parte della popolazione). Perchè i ragazzi sono stanchi. Non ce la fanno più. Non riescono a sopportare un regime di questo genere, in cui può esistere un dottore che vive vendendo frutta al mercato e che, costretto a sloggiare, non vede altra soluzione che darsi fuoco.Il vento di democrazia soffia fortissimo in nord Africa. Le conseguenze sono tutte da decifrare. Per esempio, in Egitto, alla caduta di Mubarak ha fatto seguito la presa del potere da parte dell'esercito, in vista di libere elezioni. Ma, si faranno? E la campagna elettorale?In Libia, almeno in questi giorni, la situazione è di stallo: da un lato ci sono i vecchi marpioni legati al regime di Gheddafi, con un'orda di mercenari centraficani. Dall'altra tantissimi ribelli, che hanno sostanzialmente conquistato la Cirenaica, facendo di Bengasi la nuova capitale. La guerra civile sta logorando il paese. E' difficile che Gheddafi riesca a sopravvivere. Sembra avere le ore contate.Intanto, sul fronte internazionale, nè l'Ue nè gli Usa hanno preso posizione. Cioè, sia chiaro, le dovute rimostranze verso quel tiranno ci sono state, ma nessuna azione significativa, tranne qualche millantata azione economica. Perchè mai tanta titubanza? Forse perchè la Libia non vale il sangue di un soldato europeo? O per il veto di Cina e Russia, la prima, ormai, unica potenza economica mondiale e la seconda, da un bel pò, potenza solamente di fama (tipo la Juve nel calcio...)?Fatto sta che, intanto, la gente muore per le strade. In Europa le uniche conseguenze (peraltro nefaste) sono il prezzo della benzina e l'immigrazione. Ma lì la gente muore per le strade. Scorre sangue. Gheddafi bombarda il suo popolo! Il suo regime sta per finire e lui mente e vaneggia in Tv. Ma sta per crollare. La qual cosa ha un che di familiare....Gustavo Marigliano