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le mense,chi ci guadagna

Post n°88 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da lombardia88

 

30/01/2012quanto costa una mensa e chi ci guadagna, 5,5 euro al pasto è un costo sociale o di mercato, penso sia di mercato e che i comuni possano abbassare i prezzi ,oppure ammortizzare il costo degli alunni poveri,ma ci sono le tangenti per chi da un appalto di m

io non capisco perchè il servizio mensa non sia parte del servizio scuola,ossia come l'insegnante ci deve essere la mensa,poi non capisco i prezzi di tale servizio,come non capisco i vari appalti e giochi e giochini di come viene gestita la mensa,ai miei tempi,dove lavoravo,chi si prendeva il servizio mensa era fortunato,poi era pure molto bravo verso chi gli aveva permesso di avere tale fortuna,mi ricordo che una segrataria raccontò di regale a natale, dal tappeto di 8 milioni, al gioiello e varie alla segreteria del posto, oggi chissà come va la stori, ma analizziamo i costi, mi viene in mano un giornalino del posto con l'elenco dei servizi che il comune da, la mensa è data dalla chiesa al prezzo di 5,5 euro al pasto, la chiesa offre sempre a pagamento il dopo scuola ,insomma mi chiedo paga le tasse o in nome di dio si mette in tasca il tutto, e poi è dio in persona e il prete ad elargire sto servizio,mi pare che il prete venga in trasferta, cioè c'è crisi di vocazione, allora chi ci lavora in questa mensa di dio al prezzo di 11.000 lire delle vecchie lire, dunque se vado all'iper ,un pasto completo costa 5,9 euro, lì non regalano nulla è un centro commerciale, se vado in una trattoria per camionisti vedo che è un pò più caro 7 euro,ma si sa mica hanno una mensa,è trattoria, cioè possono fare 20 pasti come 0 in un giorno, allora questo servizio che il comune da a pagamento è ad un prezzo giusto o come sempre ci mangiano tutti, per me come ieri, anzi di più c'è dietro il magnamagna, vediamo un piatto di pasta per primo che costerà 50 cent,un secondo, che sarà 80 cent, poi la michetta il frutto, il contorno, ma dai se spendono due euro è tanto, allora che 3,5 euro di guadagno,ma è cuccagna, ma non dovrebbe essere la mensa di dio, che fa la carità,ma la chiesa non da amore e pane, ma mi sa che prende soldi, cioè non è più carità a costo zero,ma la paghi la carità, mi chiedo se le mense dovessero chiudere,oltre ai posti di lavoro che si persono,ma chi perderebbe oltre a loro, chi piangerebbe ,per me i soliti politici che si riempono le tasche da sempre, magari non più con gioielli e tappeti, ma con euro messi in una scatola di scarpe, ma si alla bresciana

 mensa-scolastica.jpg

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/29/piccole-adro-c...

 

Piccole Adro crescono. Anche a Somma 

niente mensa per i figli delle famiglie morose I bambini non in regola rimarranno fuori dal refettorio. Il comune del varesotto si giustifica: "Mai voluto compiere quel passo". Ma in realtà non è un caso isolato. Giri di vite anche a Como, Gerenzano e SavonaAdro ha fatto scuola. Anche a Somma Lombardo, in provincia di Varese, l'amministrazione comunale ha deciso di tagliare la mensa scolastica alle famiglie morose. Una storia già sentita, che in tempi di vacche magre rischia di diventare una costante. Le casse dei comuni sono infatti sempre più in difficoltà e chi si trova a dover fare i conti taglia dove può, anche sui pasti dei bambini. Così a Somma Lombardo (paese di 18 mila abitanti a guida Pdl-Lega) nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha deciso di negare, a partire dal 1 febbraio, il servizio di refezione scolastica ai bambini di elementari e medie i cui genitori non avranno pagato il dovuto.

 

"Non avrei mai voluto compiere questo passo, l'ho sempre considerato l'ultima spiaggia - ha commentato l'assessore Renato Leoni al quotidiano La Provincia di Varese -. Sono stato costretto da chi continua a non pagare un servizio che sceglie. Credo non sia giusto approfittarsi del Comune e di chi paga invece regolarmente. Il periodo è duro per tutti e ho sempre dichiarato la disponibilità dei nostri uffici ad andare incontro alle esigenze delle famiglie. Sono stati concessi pagamenti dilazionati a chi l'ha chiesto. Ma non si ammettono più furberie. Anche chi paga regolarmente 4,70 euro al giorno, potrebbe essere in una condizione di fatica e sacrificio. Perché un altro dovrebbe non pagare, se non ha un buon motivo?".

 

Ogni mese la scuola controllerà lo stato dei pagamenti e chi non è in regola resterà fuori dalla porta e dovrà tornare a mangiare a casa. Dal trattamento sono esclusi i bambini della materna, dove l'orario della mensa è parte integrante del tempo scuola, ma anche in questo caso sono in arrivo solleciti e richieste di regolarizzazione. Nel caso di Somma Lombardo, nel solo anno scolastico 2010/2011 l'arretrato per il servizio mensa non pagato ammontava a 20 mila euro, cifra che è salita a 40 mila nei primi mesi di questo nuovo anno scolastico.

 

Ma non si tratta di un episodio isolato. Dall'inizio di questo anno scolastico anche il comune di Como (guidato da un'amministrazione Pdl e Lega) ha operato un giro di vite sul servizio mensa quando mancavano all'appello circa 150 mila euro, chiudendo le porte ai bambini che non risultano in regola con i pagamenti (300 su un totale di 4000 utenti del servizio). Prima lo avevano fatto già altri, come Gerenzano in provincia di Varese o Savona (a guida Pd).

 

Ad inaugurare l'usanza era stato nel 2010 il comune di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dove nove bambini erano stati lasciati letteralmente a pane e acqua perché "inadempienti" (ovvero i genitori non avevano pagato la retta della mensa). Subito dopo è arrivato il caso di Adro (Brescia), tornato d'attualità in questi giorni, dopo le parole del sindaco Oscar Lancini, che si è scagliato contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, reo di aver concesso un'onorificenza ad un cittadino adrense che intervenne per ripianare il debito delle famiglie morose.

 

Tra i tanti che fanno cadere le colpe dei padri sui figli, c'è anche chi, come il comune di Concorrezzo (Monza e Brianza), di fronte al medesimo problema ha scelto una strategia diversa. Linea dura sì, ma contro i veri morosi, senza sospendere l'erogazione del servizio ai bambini. Ovvero, i piccoli utenti della mensa potranno continuare a mangiare, ma per recuperare i 50 mila euro di buco maturato sul servizio, il Comune ha annunciato che ricorrerà a tutti i mezzi a propria disposizione, fino a mettere le ganasce alle auto dei "furbi" che non pagano la retta.

 

 

 
 
 
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