IMO

ogni volta che passo per una edicola, getto un'occhiata ai giornali di informatica e guardo come cresce il settore di quelli dedicati al software libero, penso al "potenziale" nascosto dentro a CD/DVD che contengono da 4 a 8 GB di software compresso, distribuzioni, applicazioni, e penso anche alla capillarità della distribuzione.
All'edicola dell'isola d'elba, quest'estate, i CD di linux c'erano, sempre, economici, disponibili.
E ho pensato: sono li', basta prenderli, basta installarli al posto del SO precedente, per risolvere seriamente i problemi di licenza, di anti-virus, di controllo del proprio "DNA digitale" (che ognuno, persona od azienda che sia, ha sempre più come fondamento delle proprie attività.. commercialista o macellaio che sia..)
Perché non avviene? Cosa non funziona?
Manca la comunicazione, una comunicazione seria tra chi sa e chi no.
Perché oggi la comunicazione "tradizionale" (fuori da Internet intendo) è ancora in mano ad un ridotto gruppo di potere con i "suoi" interessi..

Questa del software libero, ragazzi, è una rivoluzione dal basso, e quindi richiede necessariamente un attivismo come da titolo..

Se io, utente GNU/linux, penso: "non posso aiutare la community perché non sono un programmatore", sbaglio. perché NON E' PIU' una questione di programmazione. ora si tratta solo di diffusione, comunicazione , "personalizzazione", supporto.
Per questo non servono competenze tecniche, ma metodo e volontà.

La mia speranza è che, se ognuno si prende in carico di "educare" e supportare 10 (dieci) persone esterne ad internet, a passare/utilizzare software libero, il cambiamento sarà immediato.

Se usare una distribuzione libera è un passo troppo elevato, si può sempre cominciare dal software applicativo, ad es. come quello raccolto da "the open cd": http://www.theopencd.org

Perché software libero é libertà. Ma la libertà spesso costa (un pò) fatica..

It's all about control

ciao

andrea