Creato da famigliaventuri2006 il 11/11/2006
qualche riflessione su di me e sul mondo che mi circonda

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

fugadallanimacall.me.Ishmaelenrico505christie_malrysognimondomlr777JOKERJ0LLYfamigliaventuri2006antropoeticomartinosalutetobias_shuffleMarc0Pol0Curio_sityiris73dgl0lolay_1
 

Ultimi commenti

puoi anche seguire Supertennis sul canale 46 della TV
Inviato da: JOKERJ0LLY
il 12/09/2015 alle 14:18
 
Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 15:28
 
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 21:45
 
Complimenti per il post!! ...Saluti Mary
Inviato da: Anonimo
il 17/12/2007 alle 13:11
 
Buongiorno e buona domenica!
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 16:24
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« ubuntu, aria nuova al pc...arridatece Mario Monti, ... »

L'economia della cultura e del divertimento ai tempi del digitale

Post n°33 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da famigliaventuri2006
 
Foto di famigliaventuri2006

Eccovi la mia opinione sull'economia della creativita' e della cultura. Parto un po' alla lontana perché è un tema assai intricato, anche senza voler metter dentro tutti i dettagli del legalese (che, se possibile, complicano ancora..)

E' un business che fa gola a molti perchè all'origine dei tempi, per portare la voce dei "creativi" ai fruitori, si infilava(per necessita' data dalla tecnologia dell'epoca..) una bella risma di personaggi.
case di produzione, distributori, dettaglianti
poi, infine i fruitori.
Di recente sempre piu' cultura e intrattenimento hanno potuto essere veicolate digitalmente. Questo ha comportato vantaggi e svantaggi al vecchio sistema nel suo complesso.

Da una parte il vantaggio e' stato che questa trasformazione digitale ha permesso ai contenuti di "scalare" come volume in maniera virtualmente infinita. pensate cosa avrebbe significato produrre tanti dischi in vinile o tanti CD o tanti libri quanti sono quelli che "virtualmente" abbiamo adesso nelle nostre disponibilità elettroniche.

Inoltre far viaggiare i bit invece degli atomi come ha già efficamente illustrato Nicolas Negroponte (quello buono..) in Being Digital oltre dieci anni fa, ha l'indubbio vantaggio di portare i contenuti dovunque, anche qui con scarsi impatti ambientali.
Il nostro povero pianeta non ce l'avrebbe fatta a tollerare tutto questo content prodotto e distribuito in forma atomica.

Il lato "negativo" (per i pochi fortunati che controllano la distribuzione)  di questa digitalizzazione è che il modello dei contenuti così come è stato concepito, a "peso" e calato dall'alto, non funziona più.

Ora che c'è l'alternativa "pratica" di duplicare a costo zero (o marginale) un bene digitale (NB senza nulla togliere alla disponibilità del bene in origine!), il prezzo non lo fa più il venditore che vende ma il compratore che acquista in base alla sua sensibilità. Se si supera una soglia scatta "il piano B(ittorrent)".

E' ovvio che sto semplificando molto, anche in questo ecommerce ci sono "corner case" legati ad elementi esterni come la facilità all'accesso al bene, etc.

Sembra strano da capire? no.. certo è diverso da come andavano le cose prima..

La prima dimostrazione chiara viene dal grande successo dell'album dei RadioHead In Rainbow, che vi incentivo ad andare ad acquistare on-line col giusto prezzo delle vostre possibilità e della vostra stima della musica del gruppo . ma anche se non vi piacesse, suggeritelo a terzi perché qui stiamo parlando di incentivare un processo di trasformazione del business, verso una maggiore efficienza, verso una maggiore sostenibilità,  che a i pochi che profittavano del precedente non sta bene.

Per questo lottano come titani contro il P2P.. anche se le statistiche dei principali provider che evidenziano che bittorrent e emule superano il 70% del traffico internet, ed il ciò dimostra ancora che il loro approccio e' perdente in partenza.

Come diceva Churchill, se in una stanza c'e' un cartello "vietato fumare" ed in una riunione uno fuma, lo multano, se fumano in 10, gli chiedono di andare fuori, se fumano in 50 si toglie semplicemente il cartello!

PS io sono contro il fumo e "metterei al palo" i fumatori in locali chiusi, pertanto il fatto che usi proprio questa metafora dimostra quanto mi sembri efficace!!

Purtroppo i segnali che indicano un orientamento più progressista degli attuali padroni del vapore, latitano.

Faccio un esempio (che poi è quello che ha scatenato questo post..): da anni, sono state scritte le licenze Creative Commons, al fine di creare un "framework" dove si potesse fare un commercio più giusto tra creatori e fruitori (e tenendo bene a mente che sempre più spesso questi due ruoli sono presenti nella stessa persona!)

Quindi ribadisco, le Creative Commons, ci sono e sono "adatte" anche allo sfruttamento economico della creazione artistica.

Bene; è di oggi la notizia che è in atto un progetto pilota di valutazione di queste licenze, allo scopo di dare "legalità" al "fair use" (quella cosa per cui se detieni un disco in vinile di un opera, potresti anche farti una copia su CD per l'automobile senza sentirti un delinquente..)

Ma il fair use è un diritto basilare di chi compra un bene che ci potrà fare quello che caspita vuole! ci vogliono altri studi ed altre leggi per ribadirlo?

E' ovvio, secondo me, che quello che vogliono ottenere è soltanto confondere le acque, far finta di non capire che è il modello economico che va "rivisto" e che loro stanno solo frenando l'innovazione e la creatività (che invece era lo spirito della legge che ha introdotto il copyright, se non sbaglio..)

Questa per fortuna è una battaglia che è già stata sostanzialmente vinta nel mondo del software da Stallman (Gnu project)  e con Linux e co.  quindi possiamo sentirci abbastanza tranquilli che procederà anche in altri comparti come questo. Ovviamente "bottom up"..

Un consiglio?  Abbracciate il cambiamento!

Ciao

Andrea

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963