Creato da SulleAliDellAmore74 il 19/11/2007
Poesie di Giuseppe Ciotti

 

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L'elfo

Post n°6 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da SulleAliDellAmore74

Padre coraggioso,

cacciatore di tesori,

compagno affettuoso,

abitatore delle montagne.

 

Istinto intelligente,

personaggio dagli antichi poteri druidici,

natio forse dei Celti,

orecchie a punta.

 

Vive lontano da occhi indiscreti,

si veste all’antica;

scrittore runico,

mangiatore di funghi.

 

Adoratore di nessun dio,

sta fra il nano e l’uomo,

è lui, l’elfo,

a cantare e ascoltare canzoni di oggi e d’altri tempi.

 
 
 

I Bardi

Post n°5 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da SulleAliDellAmore74

I canti profondi ed ameni dei Bardi

si diffusero ad un tratto nella sala;
occhi meravigliati li scrutarono,
elogiando le loro grandi personalità.

Mai più un canto simile
avrebbe allietato un luogo;
mai più avrebbe rapito gli animi dei presenti.


E quando morirono,

lasciando le loro arpe nelle tombe,
il dio supremo Thor si diffuse nei cuori di coloro

che li avevano ascoltati cantare;
e così essi diventarono popolari in tutta l’Irlanda.

 
 
 

I Celti

Post n°4 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da SulleAliDellAmore74

Abilissimi guerrieri dalle spade leggendarie,

imprendibili fortezze di pietra,

druidi dai pugnali affilati,

terribili draghi nascosti in vallate oscure,

agili donne guerriere,

bardi dalla musica incantatrice,

maghi potenti.

Sono presenti in gran numero

creature misteriose che si scontrano con uomini coraggiosi

eppure impotenti davanti alla loro incredibile forza;

antiche stirpi dimenticate,

che contendono la terra per generazioni agli invasori celtici

o che si fondono armoniosamente con loro;

druidi terribili in battaglia e senza pari nell'uso della magia,

grandi conoscitori della natura e dotati di vera preveggenza;

arpisti dal talento così grande da uccidere un uomo ascoltandoli;

spade invincibili che tagliano anche le montagne;

elfi, nani e gnomi che difendono le loro antiche fortezze;

troll ricoperti di quercia avanzano con i loro massicci rami

che non si piegano mai.

 

L’amore per l’immaginazione e per il mistero era già presente

nelle leggende celtiche di oltre duemila anni fa,

permeate di un sottile velo enigmatico

che sembra lasciare sempre un dubbio sulla sua vera natura,

od anche sulla sua semplice esistenza.

 

Affidarono alla mitologia

tutti gli archetipi ed i modelli

da cui era necessario trarre esempio,

descrivendo con enfasi la selvaggia bellezza

della loro cultura e della loro vita

in un affresco difficile da decifrare.

 
 
 

Il mondo celtico

Post n°3 pubblicato il 27 Settembre 2008 da SulleAliDellAmore74

Immaginate di trovarvi in una radura

contornata da maestosi alberi secolari[1],

dove la brezza leggera del vento

vi porta il profumo della resina

e, con le nuvole, disegna simboli antichi.

 

Immaginate di scoprire mille volti amici

di gente mai conosciuta

che siede attorno ai falò[2]

intenta a condividere storie, musica e leggende.

 

Immaginate di vedere un’antica pietra eretta[3]

al centro della radura, attorno alla quale

sembra di poter scorgere le fate danzare in cerchio

e antiche figure di re, guerrieri, elfi[4], troll[5] e druidi[6]

avanzare con vesti variopinte e armi scintillanti.

 

Immaginate di udire una dolce melodia d’arpa

proveniente dal tocco esperto di un artista-poeta,

un bardo d’altri tempi, capace di catturare la vostra fantasia

e riempirla di doni.

 

Immaginate migliaia di persone danzare

i balli d’Irlanda e di Scozia,

ammirare il volteggio dei costumi della Galizia,

assistere all’accensione di un enorme fuoco

al centro di una vallata circondata da vette imponenti.

 

Immaginate un intero bosco adornato con stoffe colorate,

dipinte con simboli e spirali,

illuminato ovunque con luci soffuse

e ricolmo di suoni, canti e tamburi.

 

È questo il risveglio degli uomini d’oggi d’Irlanda e di Scozia

che fa rivivere il mondo antico dei Celti,

scotendosi tra fuochi, danze e musica

senza il rimpianto degli innumerevoli déi che ivi dimorano.



[1] Gli alberi secolari sono le querce.

2 I falò sono dei piccoli fuochi da campo.

[3] L’antica pietra eretta di cui parlo in questa poesia è la mitica “Stonehenge”, ossia “Tempio di pietra” (in copertina), che è considerata l’esempio più importante del livello raggiunto dai druidi come costruttori di templi. Essa si trova in un punto di passaggio tra la storia e la magia, dove ogni anno migliaia di turisti si sentono attratti dal richiamo misterioso del famoso circolo di pietra. Infatti un esempio è il solstizio d’estate (1° maggio, festa di Beltaine, in Irlanda o di Calendimaggio, in Italia), quando accorrono numerose persone, le quali ritengono l’area un “catalizzatore delle energie solari”. Questo circolo di pietre (cromlech) si trova nella piana di Salisbury (Wiltshire), nel sud dell’Inghilterra. In realtà, della struttura circolare complessiva resta solo un colossale frammento, perché nel Medioevo i monoliti di Stonehenge furono usati per costruire edifici, e sono così andati dispersi. La circonferenza più esterna è un fossato profondo, del diametro di circa 100 metri, che delimita un terrapieno in cui sono stati scavati 56 pozzetti, chiamati Aubrey Holes, “buchi di Aubrey”, dal nome dell’archeologo che li scoprì nel 1666. Procedendo verso l’interno si trovano altre buche, disposte a doppio semicerchio. Da queste si innalzano i poderosi monoliti, ciascuno dei quali pesa dalle 30 alle 50 tonnellate. Il gruppo esterno, chiamato Sarsen Circle, “cerchio di Sarsen”, dal nome della pietra in cui sono stati intagliati i monoliti (si tratta di arenaria grigia, una pietra più dura del granito), ha un diametro di 30 metri circa. Le 16 lastre verticali, alte quasi 6 metri, sono sormontate da 6 architravi. Di altezza doppia sono i triliti (cioè 2 monoliti verticali con un architrave) della struttura più interna, che arrivano a 10 metri di altezza. Tra i due colonnati sono poste le Bluestones, “pietre azzurre”, e al centro della struttura si trova distesa la Altar Stone, “pietra dell’altare”, lunga 5 metri; all’esterno vi sono le Slaughter Stone, “pietra del sacrificio”, di 7 metri e, nel viale di accesso al monumento c’è la Heel Stone, “pietra del tallone”. Quindi si crede che Stonehenge sia costruita ancora prima dell’avvento dei Celti (VIII secolo a.C.). Anche se incompleta, e in buona parte distrutta, la colossale architettura di Stonehenge ha mantenuto il suo fascino intatto attraverso i millenni.

[4] Gli elfi sono una razza che è fra la metà di un uomo ed il nano, con orecchie a punta; non si sa, con precisione, quando si è evoluta, ma sicuramente con l’avvento dei Celti, nell’VIII secolo a.C. Gli elfi vivono tuttora anche in Italia, nelle montagne della Toscana, lontani da occhi indiscreti.

[5] I troll, secondo le leggende, erano giganti con il corpo ricoperto da cortecce di alberi.

[6] I druidi erano dei sacerdoti o stregoni che praticavano dei sacrifici umani e/o animali.

 
 
 
 
 

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