lieve scorrere

Ah il vino


 Ah il vino, il vinoIl vino che consolaIl vino che confondeIl vino che accompagna Il vino che abbandonaDolce, brusco, soffice incazzatoIl vino antico, il vino giovaneIl vino che ha fatto la storiaE il vino che nulla ha potuto alla storiaUno, due, tre sorsi e poi ancora giù, più giù al fondo del fondo dello scrigno di vetroDove esso in attesa, fiero riposa.Ah il vino, bello rubino scivola nel ventre del calice schiumando come mare in tormenta, alte onde spariglianti. Eccola la tua mano.Accarezza il calice, tale sottile cristallo che alla lucerna sembra docile anima tra la tua pelle e ambrosia nettare di tutti gli dei e di tutti i comuni mortali.I tuoi occhi sono li, esistere apposta per incantarmi.Ah il vino, il vino.Come io potrei incantarmi a te cosi smisuratamente se esso non scivolasse tra le nostre labbra?!Ah il vino, questo vino Che sapore desolato avrebbe se non ci fossero i tuoi occhi delicati come un interminabile vespro che si inoltra nel tepore di una notte d’inverno.Ah il vino, il vinoChe ci rende tutti audaci poeti dalla bocca impastata.