Che c'è?

Mi ci bagno.

L'acquariofilia sta vivendo un momento particolarmente felice, rispetto a tempi andati, per il rinnovato spirito con cui ad essa ci si può accostare. Lontani i tempi di una reliquia colonialista, il nostro giardino acquatico e foriero di balsami salutari, che sanno convincere grandi e piccini sulla validità di una compagnia domestica di qualità. Sono pochi coloro che non hanno ancora conosciuto questo fenomeno; di più coloro che non si sono avvicinati abbastanza da ritenerlo un'esperienza opportuna. Troppo facile disfarsi del dubbio liquidando l'oggetto con qualche battuta qualunquista, nascondendo il timore di non essere capaci di reggere la sfida di un visione più critica, di una riflessione più diretta e sincera che porti in superfice i nodosi tormenti delle nostre vicissitudini. A coloro che temono di sbagliare il primo passo, facendo tutti i conti richiesti posso fare un esempio di come valutare i benefici delle diversi dimensioni di una vasca, portando l'esempio di una porta, la cui altezza è paragonabile ai litri di una vasca. Una porta normale è alta circa 200 centimetri e così è per i litri di un acquario. Capite che a 120 centimetri/litri, ci si passa accovacciandosi, ma sempre in piedi ed a 60 si sta carponi. Il motivo principale di questa difficoltà sta nel fatto che gli accessori e gli ingredienti, per il funzionamento di una vasca fanno si che l'impegno nel suo uso vari in base ad una scala del genere esemplificato. Una visione più specialistica ed altamente qualificata potrà anche trarre altre conclusioni, ma quella della prima esperienza senza dubbio non si troverà di fronte ad altro.

Si troverà sul tavolo anche il problema del riscaldamento per i consumi che determina. Anche qui sono diversi i fattori da mettere in campo tra cui uno è l'altezza da terra in una stanza con temperatura normale. La situazione qui è tutt'altro che risolta dai materiali in commercio che di rado superano i 75 centimetri di altezza. Si può applicare anche qui la stessa proporzione di adeguatezza. I 2 metri sarebbero la proporzione umana ed a 75 si passa carponi, talche arrivare almeno ai 120 è cosa fattibile ed opportuna. Io sono arrivato a 210, con un impianto specifico che deve avere una solidità straordinaria visto i pesi ed i rischi in ballo.

In tempi di blocco della circolazione, a causa dell'inquinamento atmosferico, con il quale temo dovremo fare i conti ancora per molto tempo, l'acquario aumenta i fattori a suo favore, anche per chi non ritiene sufficenti i motivi fondamentali del suo sussistere. A differenza degli altri impianti per animali domestici, la nostra vasca di acqua è in grado anche di purificare l'aria catalizzando polveri 24 ore al giorno. Non è tutto, ma è molto, se neanche a casa propria si può evitare l'inquinamento. Per chi sottovalutasse questo aspetto, posso proporgli di fare un esperimento controllando con un panno la polvere che si deposita sui mobili presenti nella stessa stanza, con e senza una bella vasca tropicale.