MIO DIARIO DI BORDO

MAI FIDARSI DEGLI SCONOSCIUTI (mai credere alle favole)


La bambina ci era salita spontaneamente sull'altalenasi era piazzata comodamente sul seggiolinoaveva iniziato a farsi a spingere e volare.Arrivava in alto, a voltee rideva, cantava, urlava dalla gioia...Che bello guardare il cielo da lassùe quel solletico allo stomacoinebriante, la vita le girava dentro.Alcune volte chiudeva gli occhiper godersi quel rollioper respirare a piene nariciquell'aria frizzante, quella felicità.Le sembrava di lievitaredi diventare più grande, più bella, più potentenessuno poteva infastidirla lassùera un altro mondostare in alto, leggerasospinta dal bambino gentileche appoggiava le mani sulla sua schienae la spingeva dolcementee lei volava...L'aveva invitata lui'vuoi fare un giro? Ti farò divertire...' le aveva detto.La bambina aveva accettato subitolui sembrava diverso da tutti gli altri ragazzinisi era fidata all'istante, chissà perchènon l'aveva visto bene in voltosolo di sfuggita ma le era parso buonoe aveva una voce gentile, molto sincera, così le era parsa...e allora lei era salita sull'altalenaavrebbe voluto non scendere piùvolare, volare, arrivare sempre più in altoera un sogno, quasi...non si sentiva più sola, finalmente...Ma ad un certo punto...il bambino gentile e disponibilele diede una gran spinta, forte, sul sederela buttò giù...s'era stufato forse...lei cadde dal seggiolinofaccia a terrae sentì un CRACera caduta sul suo stesso cuoreche s'era rottoma continuava a battere per fortuna...così potè girarsi indietroforse non l'aveva fatto appostaforse l'avrebbe aiutata e carezzata'non piangere' le avrebbe detto...Ma il bambino non c'era piùlo vide solo dopolontano, che spingeva un'altra altalenaera andato a cercare un'altra bambinaquel parco giochi era grandec'erano tante bambine e tante altalene...Perciò non seppe mai chi era quel bambinodall'apparenza gentileNon le restò che prendere i suoi cocciraccogliere i pezzettini del suo cuoreforse si sarebbe potuto ripararee scappò via da quel luogoscioccata...Forse aveva sognato, pensòforse era stata lei a caderenon s'era tenuta forteo forse aveva solo sbagliatomai fidarsi dei bambini sconosciutiTornò a casa suacoi pezzettini stretti in mano'Basta piangere' si disse.Ora aveva da farericostruirsi il cuorechiusa nella sua cameretta.E per un pò, non si sa ancora per quantonon visse certo felice e contenta.