MIO DIARIO DI BORDO

SOTTO IL SOLE


"ANTO'... FA CAAALDO..." Ricordate questa pubblicità, vero?Per fare caldo, fa caldo, certo, manco a dirlo… mentre scrivo ho dei rivoli di sudore che mi scendono lungo il collo… ho l’AC ma non la sopporto granchè, per cui patisco… e punto.E mentre sto qui a sciogliermi, trattengo sulle labbra uno sbuffo di malsopportazione e sulla punta della lingua qualche laido epiteto… li trattengo perché mi è tornata in mente una scena colta oggi per strada, mentre mi concedevo una passeggiata in centro per godermi un po’ di shopping, con la gioia addosso che può procurare solo l’andare a spendere soldi per regalarsi anche tutto quello che può non servirti…Il sorriso che avevo sotto i baffi, però, è stato cancellato all’istante nel vedere un paio di bei ragazzoni a torso nudo, che stavano asfaltando il centro della strada… Il sole era della serie "mezzogiorno di fuoco" – si boccheggiava… No, non mi ha attratto la loro virile ‘mascolinità’ esibita ed in bella mostra... no...Quei poverini, lì a lavorare… sotto il sole a picco… e per di più… col catrame bollente! Questo mi ha fatto rallentare il passo e riflettere…Li ho osservati per un po’… erano giovani, intorno ai trent’anni… ma sembravano cinquantenni…Schiena curva, rastrello in mano, sigaretta in bocca… pelle arsa, sudata… solchi sul viso scavati prima del tempo… Ho pensato a tutto il genere di questa categoria; alla loro stregua muratori, carpentieri, giardinieri curatori di aiuole comunali…Io mi stavo bruciando il cervello per poca strada fatta sotto il solleone e quei lavoratori… ma come fanno, mi son chiesta?..... Non dovremmo farci un piccolo esame di coscienza, noi, che chiusi nei nostri comodi uffici, sbuffiamo e ci lamentiamo del caldo, nonostante l’aria condizionata…??