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Le 8 cose da sapere su Ebola

Post n°4 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da ANC0RA.I0

Che cos'è Ebola? Da dove arriva il virus? C'è una cura o un modo per fermare l'epidemia di febbre emorragica? Domande e risposte su un virus terribile.


ebola
Una vittima della recente epidemia di Ebola. Per il virus non esistono vaccini e cure.

La peggiore epidemia del virus Ebola da quando è stato scoperto il virus, nel 1976, è iniziata attorno al mese di aprile 2014. A ottobre la situazione è grave e sempre più preoccupante: potete seguirne gli sviluppi (diffusione e dati dell'Oms) con gli aggiornamenti pubblicati nella pagina Speciale Virus Ebola.


La diffusione dell'epidemia preoccupa le autorità sanitarie mondiali, che ancora oggi non riescono a capire se e quando si fermerà l’epidemia. Preoccupa anche molti che temono che prima o poi arrivi in Italia: il rischio è del 5-10%.


Per fare chiarezza riassumiamo qui sotto ciò che è importante sapere sul virus e sulla sua pericolosità.
 
1. Cos'è il virus Ebola e quali sono i sintomi?
È un virus è estremamente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae, come il virus Marburg, che causa problemi simili. Ebola provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.


Nello specifico i sintomi di Ebola sono:  febbre, forte mal di testa, dolore muscolare, diarrea, vomito, dolori addominali ed emorragie inspiegabili.

Il periodo di incubazione (dal momento del contagio all'insorgenza dei primi sintomi) va da 2 a 21 giorni. La morte è fulminante e sopraggiunge nello stesso periodo (2-21 giorni).

Il materiale genetico è RNA, che va incontro a mutazioni non particolarmente rapide e contiene solo sette geni. Sono stati isolati finora cinque ceppi diversi del virus, di cui quattro sono letali per l'uomo. La prima scoperta del virus risale al 1976, in Congo e Sud Sudan. Di solito il virus è molto infettivo e virulento, e quindi se colpisce una o due persone di un villaggio si diffonde con estrema rapidità e "consuma" tutte le persone che colpisce.


2. Da dove proviene EBOLA?
Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono molto probabilmente le volpi volanti, grossi chirotteri che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali; si pensa che il virus "viva" all'interno di questi animali da moltissimo tempo perché non causa in essi nessuna sintomo.


Per arrivare all'uomo il virus potrebbe essere passato dalle volpi volanti alle scimmie, o altri animali della foresta, e infine all'uomo attraverso il fenomeno del bush-meat, cioè la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di fonti di minerali. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati.


3. Come si trasmette EBOLA?

La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con aghi o coltelli usati dall'ammalato.

Anche se di solito questi virus non si trasmettono attraverso l'aria, è stata dimostrata nelle scimmie la trasmissione in goccioline contenenti il virus. È probabile che la trasmissione possa avvenire anche attraverso i rapporti sessuali. Nei villaggi o nelle zone più remote i contatti frequenti tra gli ammalati e i parenti aiuta la trasmissione del virus.


Esempi di come si può contrarre il virus Ebola:

Baciare una persona malata;Toccare qualcosa su cui è caduto del fluido corporeo di una persona malata, per esempio un cellulare, la maniglia di una porta o la tastiera di un bancomat.Come può accadere una cosa simile? Il virus Ebola sopravvive alcune ore all’esterno di un organismo; se si tocca la superficie infetta e poco dopo ci si toccano gli occhi o si mettono le dita in bocca potrebbe avvenire il contagio. Mangiare il cibo di un malato. Per la stessa ragione di sui sopra, può essere entrato in contatto con la saliva infetta.Essere punti dall'ago di una siringa usata per curare un paziente con Ebola.Pulire il cadavere di una persona morta a causa di Ebola. È una delle principali vie di diffusione del virus nei Paesi africani, dove si seguono particolari rituali durante i funerali.Fare sesso con un malato o con una persona guarita da Ebola. Sembra infatti che il virus rimanga attivo nello sperma anche a distanza di 3 mesi dalla guarigione.  

Esempi di come NON si può contrarre il virus Ebola:

Entrare in contatto con persone senza sintomi (ma che poi sviluppano la febbre emorragica). Ebola si può prendere solo da persone che hanno già i sintomi della malattia: prima il virus non è presente nei fluidi perché non ha ancora colonizzato con alte concentrazioni l’organismo. Viaggiare in aereo con una persona che poi ha sviluppato i sintomi.Attraverso la puntura di una zanzara. Ebola si diffonde solo tra mammiferi e non non ci sono prove dirette che venga trasportato dagli insetti come avviene per esempio per la malaria con le zanzare. Al momento solo uomini, scimmie, primati e pipistrelli possono venire contagiati (e trasmettere) il virus.


4. È il più pericoloso virus conosciuto?
Ebola ha una percentuale di fatalità del 68% tra le persone colpite (vedi tabella a fondo pagina). Pur essendo mortale non è riuscito a diffondersi al di fuori dei villaggi in cui è scoppiata l'epidemia, fermato solo dalla fatto che colpiva regioni e agglomerati remoti e isolati. Qui spesso uccideva la maggior parte della popolazione e l'isolamento e la mancanza di strade rendeva facile iniziare una quarantena. Per questo l'arrivo in una città popolosa e con rapidi collegamenti con l'esterno potrebbe essere molto preoccupante. Le condizioni di una grande città sono ideali per la trasmissione di un virus così aggressivo.


Volpi volanti in vendita in un mercato di Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo: una ricerca afferma che tre specie di volpi volanti sono portatrici sane del virus Ebola (foto © Jiro Ose/Redux/contrasto).

5. Perché colpisce solo adesso?

La scoperta del virus è relativamente recente probabilmente perché è aumentata anche la penetrazione nelle foreste da parte delle grandi compagnie del legname o minerarie, che hanno spinto gli abitanti dei singoli villaggi a nutrirsi del bush-meat (vedi sopra).
 
6. Perché la preoccupazione per la diffusione in una città?
Poiché l'infezione è estremamente veloce e la virulenza molto alta, se un virus di questo tipo "conquista" una città potrebbe colpire la popolazione molto rapidamente, prima che le autorità siano in grado di fermarlo.
 
7. C'è una cura o un vaccino?
Non esistono cure o vaccini, anche se ci sono stati tentativi con la trasfusione di individui colpiti ma sopravvissuti. Sono alla studio metodi estremamente avanzati, come la cosiddetta tecnologia antisenso o il farmaco sperimentale Zmapp, ma non si hanno ancora risultati clinici.

A oggi - quando le vittime vengono immediatamente idratate, nutrite e curate con appositi farmaci antipiretici - c'è comunque una probabilità di sopravvivenza, come è successo a due medici a cui è stato somministrato in via eccezionale il farmaco Zmapp ma soprattutto curati negli Stati Uniti con farmaci antipiretici e reidratati (leggi).


8a. È VERO CHE Ebola potrebbe mutare e diffondersi anche per via aerea?
Come spieghiamo in modo più dettagliato in questo approfondimento, l'ipotesi del cambiamento nelle modalità di trasmissione del virus Ebola non ha per ora nessun fondamento, e trova poche evidenze anche nella storia delle epidemie virali. È vero che Ebola - come tutti i virus - è soggetto a modificazioni genetiche, ma queste non sono mai tali da determinare un cambiamento delle caratteristiche di trasmissione. 

Per diventare trasmissibile per via aerea, Ebola dovrebbe iniziare a replicarsi nelle cellule delle vie respiratorie dell'ospite. Ma il virus per sua natura non è interessato a questa parte del corpo: colpisce i vasi sanguigni e il fegato.


 
8b. È vero che dopo molto tempo i patogeni perdono la loro virulenza?
È una specie di leggenda urbana, perché si pensava che un virus o un batterio si evolvesse in modo da essere sempre meno virulento più a lungo dura il suo rapporto con l'ospite. Ma il danno che un virus o un batterio infliggono all'ospite dipendono da molti fattori, in particolare la facilità di trasmissione. La cosiddetta "ipotesi del compromesso" suggerisce che il patogeno debba stare in equilibrio tra il tempo in cui è in grado di stare in un ospite e la velocità di trasmissione. In breve, il danno che si crea all'ospite e la trasmissione debbono esser bilanciate per massimizzare la diffusione. Un patogeno che si trasmette attraverso l'aria (sia autonomamente sia attraverso vettori come gli insetti) è molto facile che non divenga affatto più "buono" col tempo, ma rimanga estremamente dannoso; questo perché può spostarsi da un ospite all'altro anche se il colpito è fermo a letto, malato. Le specie che si trasmettono per fluidi corporei o in generale attraverso il contatto diretto hanno bisogno che l'ospite si muova e incontri altri "contagiabili" e quindi non devono creare troppi danni agli ospiti stessi. È stato dimostrato che aumentare la difficoltà di trasmissione diminuisce anche la virulenza di un virus.


Tratto dal web 21 Settembre 2014 (Marco Ferrari)

 Focus.it

 
 
 

Bologna: centri massaggi hot

Post n°3 pubblicato il 05 Agosto 2014 da ANC0RA.I0

Un giro illecito di affari, con al centro lo sfruttamento della prostituzione anche minorile, è stato sgominato dalle forze dell’ordine a Bologna, dopo mesi di lavoro investigativo finalizzato ad assicurare alla giustizia i responsabili dei vari reati identificati, con prove certe ed un raggio di azione delle indagini destinato ad allargarsi.

Nel mirino degli inquirenti, da mesi, erano finiti i gestori di due centri massaggi adibiti part time a case di appuntamento grazie alla particolare formula adottata dai titolari delle attività finite sotto la lente dei magistrati bolognesi: le testimonianze spontanee di diverse ragazze, alcune delle quali di età inferiore ai diciotto anni ma tutte straniere, hanno dato il via all’inchiesta, culminata nell’arresto di un 44enne palermitano e nella denuncia a piede libero una donna di nazionalità rumena.

Gravi i capi d’accusa accumulati dall’uomo, individuato come il vertice dell’organizzazione che riforniva i clienti dei centri massaggi di giovanissime escort, sottoposte a sfruttamento sessuale e costrette a fornire al loro “principale” prestazioni di prova prima di accedere all’umiliante lavoro nell’istituto di bellezza.

 

In particolare, sembra che vi fosse un sistema ben collaudato che permetteva un continuo ricambio delle ragazze offerte alla clientela, con fasce di prezzo diversificate a seconda del trattamento effettuato (masturbazione e rapporti orali gli optional forniti dalle massaggiatrici a luci rosse).

Secondo quanto è stato accertato dagli inquirenti, sia all’interno del Rosy Relax di via del Gomito a Bologna che tra le mura del Paradiso del Benessere di Bargellino di Calderara di Reno, l’esercizio della prostituzione era la regola e garantiva ai gestori degli istituti lauto guadagni, peraltro distribuiti solo in minima parte alle schiave del sesso ingaggiate per i massaggi hard.

Il pubblico ministero Maria Gabriella Tavano prima e il gip Bruno Giangiacomo nella fase decisiva delle indagini hanno scoperto che una percentuale alta delle lavoratrici svolgeva la propria attività in nero, con l’aggravante che tra le persone identificate figuravano alcune minorenni.

 

Tratto dal web

 
 
 

Raffaella Fico e Gianluca Tozzi a Saint Tropez, una vacanza d’amore

Post n°2 pubblicato il 05 Agosto 2014 da ANC0RA.I0

Paparazzati a vista, la Fico e Tozzi non si sono di certo lasciati intimidire dai flash. Coccole, baci, carezze... In acqua la coppia non si trattiene e dà spettacolo. Complice il costumino bianco di lei, che lascia ben scoperto un lato B in perfetta forma, Gianluca perde la testa e la marca stretta. Così stretto che sembra quasi voler affondare la faccia in mezzo ai suoi seni, mentre gioca con lei nelle acque chiare del litorale francese.


Il matrimonio è rimandato, la loro passione invece no. L'anello resta al dito della Fico e lei non ha nessuna intenzione di mollarlo... Con Tozzi ha ritrovato la serenità e insieme a lui sta vivendo un momento d'oro e una nuova carriera da cantante. L'abito bianco, in fondo, può aspettare.

 

tratto dal web

 
 
 

La dieta dimagrante

Post n°1 pubblicato il 01 Agosto 2014 da ANC0RA.I0

 Una dieta dimagrante non è uno scherzo. Non è una  cosa che si può improvvisare, o seguire in base alla moda del momento. Stiamo parlando di diete dimagranti vere, che funzionano, ma che vanno preparate da un medico o da un dietista, personalizzandole in base ad ogni singolo caso. Una dieta dimagrante funziona se la si segue con costanza e un po' di determinazione, anche quando i risultati sembrano non arrivare. Ma deve essere una dieta "seria".

Dieta ed esercizio fisico dovrebbero essere sempre associati per migliorare lo stile di vita. Passare meno tempo a tavola o in auto o davanti alla televisione, scegliere i cibi prestando attenzione alla qualità e al conto calorico, ma senza rinunciare ai sapori, dovrebbero essere scelte prioritarie. L'esercizio fisico aiuta poco nel perdere peso, ma sicuramente aiuta a prevenire sia l'ingrassamento che il riacquisto di peso quando la dieta viene interrotta. Vari studi indicano comunque che l'esercizio fisico, anche se non influenza la perdita di peso, migliora la ridistribuzione del grasso corporeo, riducendo il grasso viscerale; cioè, anche se non fa perdere peso in modo importante, contribuisce a ridurre la "pancetta".

La dieta funziona se è fatta con metodo. Parlando di diete per perdere peso si deve subito dire che non ci sono differenze di risultati tra diete iperproteiche, o ricche in vegetali, o Weight Watchers, o bilanciate, o "a zona". Importanti studi dimostrano che a sei mesi e a un anno dall'inizio della dieta, la perdita di peso è la stessa con differenti diete seguite correttamente.

Si deve stare attenti alle diete sbilanciate o alle diete improvvisate; questi effetti sono stati oggetto di studi controllati: con una dieta a basso contenuto in carboidrati (e quindi iperproteica), da principio si notano vantaggi metabolici [riduzione dei trigliceridi nel sangue, aumento di HDL-colesterolo (buono) e riduzione di LDL-colesterolo(cattivo)]; alla lunga però, per il necessario aumento di proteine e grassi nella dieta, si rischiano calcoli renali e si rischia di provocare aterosclerosi.

Si deve poi considerare con attenzione ed estrema cautela diete che non hanno alcun fondamento scientifico, tante diete commerciali, tra cui la cosiddetta "dieta dei gruppi sanguigni"; basti pensare che sono in circolazione ben dodici (se non più) libri che trattano la dieta dei gruppi sanguigni, mentre in PubMed (la banca dati del National Health Institute, punto di riferimento della letteratura scientifica mondiale) non esiste un solo articolo scientifico sull'argomento negli ultimi venti anni, se non una review che pone seri dubbi sulla validità della dieta dei gruppi sanguigni.

l principio della dieta bilanciata è che deve contenere circa il 15% in proteine (ricordarsi anche i legumi oltre alla carne e al pesce), circa il 30% in grassi (preferendo l'olio di oliva al burro e alla margarina), circa il 55% in carboidrati (vegetali, pane, pasta, patate). Questo vale sia per le persone sane che per le persone affette da malattie metaboliche (diabete mellito, sindrome metabolica). Se la durata della dieta è breve si possono tentare diete particolari, secondo i gusti della persona che si mette a dieta, ma se la dieta deve durare a lungo è consigliabile ricordare quanto detto prima.

Importante è la durata della dieta; nelle prime settimane si perde subito un po' di peso, ma si perde anche liquidi; poi la perdita di peso rallenta, ma non smette se la si continua. La perdita di peso rallenta perché l'organismo "entra in riserva", diminuendo il metabolismo basale. Quindi, prima di mettersi a dieta ci si deve domandare: quanti chili devo perdere? È ovvio che se si devono perdere per esempio otto chili, non basteranno 8 settimane, ma ci vorrà più tempo, diciamo all'incirca sei mesi. Se la perdita che ci si propone per motivi di salute è molto maggiore (nell'ordine dei 30 chili) la probabilità di successo diminuisce drasticamente; se stiamo parlando di obesità grave, si deve considerare la possibilità di un intervento non solo basato sulla dieta, ma con l'aiuto di uno dei presidi bariatrici (palloncino intragastrico o chirurgia vera e propria), dal momento che di farmaci per l'obesità in questo momento ce ne sono proprio pochi e di efficacia limitata.

Ci si dovrebbe rivolgere a medici con esperienza nel campo della nutrizione, che lavorino assieme a dietisti, possibilmente in un centro referenziato. Diffidare della pubblicità miracolistica, e ricordarsi sempre che una dieta è un problema serio. Ricordarsi infine l'importanza di essere parte attiva nella dieta; non si riceve, ma la si discute, la si deve capire, si devono capire gli errori, e si devono verificare i risultati, misurando ad esempio il peso una volta alla settimana.

tratto dal web

 

 
 
 
 
 

 

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ANCORA IO

 

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