PROFESSIONE DI FEDE

CREDO

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Quando l'ambiente
ti è ostile,
le persone ti usano,
i tuoi affetti
sono distanti,
le cose non vanno,
la salute
ti abbandona.
Ricordati che sei
nelle mani di
"Dio"

 

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Post n°185 pubblicato il 12 Aprile 2015 da IOSONOLAVITA1

La recita della Coroncina deve essere così composta

All’inizio il Segno di Croce : Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Segue:

1 Padre Nostro – 1 Ave Maria – Credo

sui grani del Padre Nostro o che sono comunque staccati dalla decina successiva si recita:

Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

sui grandi dell’Ave Maria si recita per dieci volte consecutivamente:

Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

dopo aver ripetuto la sequenza per 5 volte alla fine si recita per 3 volte consecutivamente:

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero

Si conclude la preghiera facendosi li segno della Croce: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

L’ora della Misericordia

Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che Lui stesso ha chiamato “un’ora di grande Misericordia per il mondo intero” (Q. IV pag. 440).

“In quell’ora -ha detto successivamente- fu fatta Grazia al mondo intero, la Misericordia vinse la giustizia” (Q V, pag. 517).

Gesù ha insegnato a Suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di:

1- invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori;

2- meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la Grazia della comprensione del suo valore.

3- Consigliava in modo particolare: “in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via Crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi” (Q V, pag. 517).

Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:

la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;

deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.

“In quell’ora -dice Gesù- non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione” (Q IV, pag. 440).

Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia.

Diffusione del culto della Divina Misericordia

Parlando delle forme di devozione alla Divina Misericordia don I. Rozycki menziona anche la diffusione del culto della Misericordia, poiché‚ anche a questa forma sono legate promesse. A tutti promette protezione materna durante l’intera esistenza e “tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto (...) queste anime nell’ora della morte non avranno paura. La Mia misericordia le proteggerà in quell’ultima lotta” (Q. V, p. 508).

A tutti sono dirette dunque due promesse:

1- la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita,

2- la seconda riguarda l’ora della morte.

Un particolare invito Gesù rivolge ai Sacerdoti assicurando che “i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore” (Q. V, p. 504).

Gesù non definisce -oltre all’omelia- altri modi di diffusione del culto della Misericordia, dunque essi possono essere intesi abbastanza largamente. Essere apostolo della Misericordia di Dio significa innanzitutto dare testimonianza di vita nello spirito di fiducia in Dio e di misericordia verso il prossimo. Tale esempio ci ha lasciato Suor Faustina, esempio che attira gli altri alla fiducia totale in Dio infinitamente buono e onnipotente, e a fare atti di carità verso il prossimo.

L’Apostolato della Divina Misericordia

Il 27 giugno 1938 ha scritto nel Diario: “Il Signore mi ha fatto conoscere la sua volontà quasi in tre sfumature, pur essendo una cosa sola” (Q. III, p. 393). Così dunque questa “nuova congregazione” possiede come “tre forme”.

La prima è costituita dalle “anime isolate dal mondo/ che/ arderanno come vittime davanti al trono di Dio ed impetreranno la Misericordia per il mondo intero... Ed imploreranno benedizioni per i Sacerdoti e con la loro preghiera prepareranno il mondo per la venuta finale di Gesù”
(Q. III, p. 393).

La seconda ”sfumatura” sono le congregazioni che uniscono la preghiera agli atti di misericordia. “In modo particolare proteggeranno dal male le anime dei bambini (...) si impegneranno a risvegliare l’amore e la Misericordia di Gesù nel mondo pieno di egoismo”
(Q. III, p. 393).

La terza “sfumatura” deve essere costituita dalle persone che vivono fuori dai conventi. A questo gruppo “possono appartenere tutte le persone che vivono nel mondo”, che pregheranno e compiranno azioni di misericordia, almeno una al giorno. Pur non essendo “vincolati da alcun voto”, tuttavia “parteciperanno a tutti i meriti e privilegi della comunità” (Q. III, p. 393).

Come si deduce dalla descrizione di Suor Faustina, non si tratta di una congregazione in senso stretto, ma di una unica grande comunità di persone, di varie condizioni e vocazioni, che sono unite dal mistero della Divina Misericordia.

È una comunità di persone, che attraverso la pratica della devozione alla Misericordia Divina vive con lo spirito evangelico di fiducia e di Misericordia e cerca di realizzare i compiti che Gesù ha affidato a Suor Faustina: invocare la Misericordia di Dio per il mondo e proclamare in modo particolare questo mistero di Fede al mondo intero.

Gli stessi compiti -professare e proclamare la misericordia di Dio al mondo smarrito, fare opere di misericordia e invocare la pietà di Dio sull’umanità- sono stati affidati dal Santo Padre Giovanni Paolo II a tutta la Chiesa quando ha canonizzato Santa Faustina. Del resto la Chiesa ha vissuto questo spirito nei primi secoli della cristianità, di cui ci parlano gli scritti dei Padri della Chiesa.

Al centro della grande comunità di devoti e di apostoli della Divina Misericordia c’è la figura di Santa Faustina. Ella, in modo perfetto, ha realizzato nella sua vita lo spirito e i compiti che Gesù ha posto davanti a lei e alla “nuova congregazione”.

Grazie ad essa Suor Faustina ha raggiunto le vette della mistica ed è diventata un modello visibile della via alla santità e dell’apostolato per tutti coloro che sono attratti dal mistero di Dio e dal desiderio di rendere felici gli altri.

In Polonia e oltre i suoi confini molti Sacerdoti, molte congregazioni religiose e persone laiche si sono unite in diversi modi a questa grande comunità di devoti e apostoli della Misericordia di Dio.

Sono sorti e continuano a nascere nuovi istituti di vita consacrata, che si dedicano a tale scopo, gruppi di preghiera e quelli che all’orazione uniscono l’attività caritativa, vivendo nel mondo. Ci sono pure molte persone che non appartengono ad alcun gruppo, ma vivono lo spirito della devozione alla Divina Misericordia e in questo modo appartengono a quella grande comunità di devoti e apostoli della Divina Misericordia.

Speriamo che le persone coinvolte in questa opera siano sempre più numerose, poiché‚ il mondo ha bisogno di vivi testimoni di Dio e di mani unite nella preghiera per impetrare la misericordia, perché‚ -come ha detto Gesù a Suor Faustina- “l’umanità non troverà pace, finché‚ non si rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia” (Q. I, p. 132).

 
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PADRE,
DAMMI IL DONO PIÙ BELLO

Padre, dammi il dono più bello, più grande, più prezioso che possiedi: Gesù.
Quando sono ammalato,
dammi Gesù, perché egli è la Salute.
Quando mi sento triste,
dammi Gesù, perché egli è la Gioia.
Quando mi sento debole,
dammi Gesù, perché egli è la Forza.
Quando mi sento solo,
dammi Gesù, perché egli è l’Amico.
Quando mi sento legato,
dammi Gesù, perché egli è la Libertà.
Quando mi sento scoraggiato,
dammi Gesù, perché egli è la Vittoria.
Quando mi sento nelle tenebre,
dammi Gesù, perché egli è la Luce.
Quando mi sento peccatore,
dammi Gesù, perché egli è il Salvatore.
Quando ho bisogno d’amore,
dammi Gesù, perché egli è l’Amore. 
Quando ho bisogno di pane,
dammi Gesù, perché egli è il Pane di vita.
Quando ho bisogno di denaro,
dammi Gesù, perché egli è la Ricchezza infinita. 
Padre, a qualsiasi mia richiesta, per qualsiasi mio bisogno, rispondi con una sola parola, la tua parola eterna : Gesù!

Don Serafino Falvo

 

 


 

Io sono mite
e umile di cuore.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mit
e e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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