Iceland Project
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A man on the moon
"Mhh che strano, sembra che l'aereo stia ormai atterrado, ma dal finestrino non scorgo nessuna luce, tutto buoi, impossibile!!!", poi senza neanche accorgermene sento l'attrito del carrello targato IcelandExpress col terreno. "Non mi sono accorto di nulla, ma perchè??". Semplice perchè Keflavik è un aereo porto costruito in un deserto di lava. Il nulla intorno a questo posto. Il paesaggio è lunare, assurdo. La natura qui è tanto fredda quando caldo e accogliente è l'interno della struttura, in un attimo sono sull'autobus che mi porterà in Reykjavik Down Town. Ore 00.15 arrivo alla mia GuestHouse, e dopo qualche convenievole con la signora della reception piego in branda, stravolto da un viaggio iniziato alla mattina presto.
La sveglia suona, sono le 9.00, guardo fuori, buoi totale. In un amen mi butto in doccia, "Cazzo è sta puzza?!?! L'acqua fa un odore strano!!". Mi vesto e mentre il sole albeggia (9.30) vado in reception per il Check in. Solita routine e poi pronto per la prima giornata all'università, solo dopo aver saputo che dall'acqua per la doccia qui nella terra del fuoco esce acqua termale, quella che in Italia paghiamo a peso d'oro in Terme extralusso.
Passeggio per la strada principale, ora c'è il sole, vento lieve e sul termometro della piazza scolpito un bel -1. La città è carinissima, piccolissimi shop come si vedono in cartolina spuntano da tutte le parti, guanti berretta e sciarpa obbligatori. Mi accorgo subito dello spettacolo che offre la vista sul mare, il golfo di Reykjavik e a padroneggiare su di esso una montagna infinita completamente innevata. Spettacolo...In giro l'asfalto nasconde a fatica le rocce vulcaniche che spuntano da tutte le parti. Il paesaggio è assurdo, sembra in certi punti una città costruita sulla luna...
ora mi fermo qui.
"Cari capitani, è con enorme piacere che leggo il vostro ricordo, un giorno non lontano tornerò tra voi e porterò con me la verità."
L'ormai Svenson
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Inviato da: pand4
il 01/11/2005 alle 19:34