IdV SONDRIO

Riprendere orgogliosamente dall’IDV, dalle nostre battaglie, dai nostri valori

Riprendere orgogliosamente dall’IDV, dalle nostre battaglie, dai nostri valori che non mi rassegno a vedere infangati dal comportamento indegno di alcuni nostri rappresentanti ed all’origine dei nostri guai: sono il nostro DNA!

Caro Carlo, cari Amici,
ho letto con attenzione la tua lettera sulla quale ho riflettuto e di seguito esprimo a tutti voi le mie considerazioni.

Abbiamo perso le elezioni con una proposta, Rivoluzione Civile, che non è stata recepita dai cittadini italiani: l’oscuramento mediatico e il troppo poco tempo per farla passare come una novità, in una condizione del nostro Paese di grave crisi e che si aspettava risposte più incisive, ha fatto si che la stessa passasse come una vecchia sommatoria di sigle e di uomini uniti solo dal tentativo di entrare nelle istituzioni (diciamolo francamente: non hanno funzionato i partiti, non ha funzionato la società civile che abbiamo proposto!).

Un grazie sincero ad Antonio Ingroia, che non conoscevo prima di questa esperienza: contrariamente ad altri, che magari oggi criticano ma fino a ieri sono stati sulla sponda del fiume ad attendere il cadavere dell’ “amico” o peggio, impegnati a spingere l’ “amico” nel fiume, ha messo il cuore ed un impegno straordinario che però non è bastato.

Andare avanti e voltare pagina.

Riprendere orgogliosamente dall’IDV, dalle nostre battaglie, dai nostri valori che non mi rassegno a vedere infangati dal comportamento indegno di alcuni nostri rappresentanti ed all’origine dei nostri guai: sono il nostro DNA!

Ci sono responsabilità politiche? Certamente si.

Dell’Ufficio di presidenza che ha deciso di aderire al progetto di Rivoluzione Civile.

Responsabilità collegiale da cui non mi sottraggo, anche se, come sapete, al nostro interno non tutte le posizioni erano convergenti (per esempio: Ivan ed io quando si discuteva dell’accordo abbiamo inviato una mail alla nostra community dal titolo “Io sto con IDV”, che ha avuto migliaia di adesioni degli iscritti e simpatizzanti ma anche le critiche di alcuni dirigenti che invece volevano andare oltre).

Dell’Esecutivo Nazionale che ha deciso di condividere il progetto di Rivoluzione Civile.

Anche in questo caso, responsabilità collegiale pur in presenza di alcune opinioni contrarie: ricordo che all’esecutivo nazionale del 27 dicembre la votazione sul punto si concluse con 49 voti a favore e 6 contrari.

Tu dici congresso domani; io dico congresso oggi!

Ma come sai un congresso ha bisogno innanzitutto di regole, di organizzazione e pertanto richiede tempi tecnici durante i quali il nostro partito deve comunque dare segnali di esistenza in vita!

In 40 giorni,  in una Italia in rapidissima trasformazione, per di più, essendo fuori dal Parlamento,  se non interveniamo sulle questioni politiche (per favore in maniera collegiale e non singola! siamo capaci tutti a finire sui giornali!), corriamo il rischio di scomparire e di  fare un congresso per pochi intimi.

Che intendi per ordinaria amministrazione? Lo comprendo per una società ma per un partito politico…

Ce lo ha insegnato Antonio Di Pietro, al quale sono profondamente legato ed al quale va il mio grazie e  tutta la mia stima e il mio apprezzamento per averci fatto vivere una speranza e un sogno al quale ho creduto e credo e per il quale mi sono impegnato con tutto me stesso, bisogna stare sul pezzo, agire e comunicare.

Credo quindi, che l’unico organo legittimato a scegliere regole, linee, uomini e futuro, sia soltanto la base, i nostri iscritti, i 1.500 amministratori ancora orgogliosamente presenti nelle istituzioni.

C’è la nostra community, con oltre 150.000 contatti IDV che insieme ad Ivan abbiamo coinvolto e interrogato in questi anni e che spesso, per dirla in dipietrese, “ci ha azzeccato” più dei dirigenti.

E da li che bisogna partire per dare una svolta vera.

Caro Carlo tu parli di “terremoto” ma io non ho mai visto un terremoto partire dall’alto, al massimo una “pioggerellina primaverile”! E allora ecco la proposta:

Oggi e non domani, coinvolgere la nostra base e renderla, una vota per tutte, protagonista del proprio futuro:

- sulla linea politica da tenere da qui al congresso, concordando cosa dichiarare sui temi di attualità e come stare nel dibattito politico;

- sulle regole e sui tempi congressuali: ognuno faccia le sue proposte sulla community e poi si adottino le regole scelte dalla maggioranza (es. ha diritto di partecipare chi fino ad oggi non ha rispettato le regole ? Possono partecipare quegli amministratori che non hanno rispettato gli impegni di contribuzione, offendendo quanti hanno contribuito alla loro elezione?);

- sulle modalità di adesione: io penso che debba essere simbolica e on line aperta a tutti quelli che vogliono esserci in questo difficile, straordinario ed entusiasmante processo di cambiamento;

- temi del nostro impegno: io penso giovani, lavoro, scuola, economia, cultura e legalità, europa ma come coniugarli, in che direzione andare,  non spetta più all’ufficio di presidenza ne all’esecutivo nazionale ma alla nostra base.

- se partecipare e in che modo alle regionali del Friuli Venezia Giulia, dove si vota il 21 e 22 aprile (in questo momento mi trovo in Friuli Venezia Giulia dove ho convocato il coordinamento regionale, coordinamenti provinciali, eletti ed iscritti,  per ragionare insieme su come procedere considerato che qui abbiamo già sottoscritto l’accordo con Debora Serracchiani, candidata alla presidenza della regione e che questa potrebbe costituire una buona occasione di rilancio e di dialogo all’interno del centro sinistra)  e alle amministrative di maggio (votano 800 comuni tra cui Roma e altri 18 capoluoghi): ritengo che un partito che esiste partecipa ma bisogna stabilire con chi e se  fare alleanze ?

- come organizzarsi a livello territoriale: io penso a strutture leggere dove si abbandoni la burocrazia e si riscopra il gusto di fare politica.

Vedi Carlo, secondo me, l’Italia dei Valori non può aspettare domani o, peggio, altri 40 giorni (come da te proposto) ma  bisogna iniziare oggi se vogliamo ancora sperare, sognare e costruire insieme un domani! Un abbraccio a tutti.

Ignazio