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l'andata e ritorno del cuore
 

 

« il colore biancoLa casa »

Dalla strada al letto

Post n°134 pubblicato il 15 Giugno 2015 da Syrdon

 

A.

Il gusto del tuo peccato
raccattato dalla strada
riempie la bocca
quasi mi soffoca

Non godevo così da tanto…
Arrivo al limite guidato
dal tuo corpo che oscilla
come un metronomo su me

Poi non mi biasimare se cola
del liquido sul telo
steso sul materasso, è solo
il primo di una lunga sera.

B.

È una casa borghese.
tre stanze, una cucina.
Appesi quadri comprati
sui banchi di un mercato
di quelli fatti in serie
da una mano poco esperta.

I muri color pesca
non sono quelli adatti
a una notte di passione.
ma guardandoti negli occhi
spariscono i muri la casa il soffitto
e mi trovo a volare nell’infinito
tenendo a bada il tuo bacino
in una lotta impari
di corpi nudi e le tue
labbra chiuse senza baci
come se non fosse la vagina
la porta dell’anima
ma la bocca, che ospita la lingua…

E tu l’anima
non la dai a nessuno
se non vuoi.

 

 

C.

Ti ho scelta perché non eri la più svestita di tutte.
Stavi a parte, all’ombra di un androne, nella pioggia.
Il tuo spazio prenotato da una bottiglia di plastica vuota come a dire:
occhio che qui ci sono io, questo spazio costa e non me lo faccio fottere.
La tua poesia costava cinquanta euro
Ma ne meritavi altri cinquanta.
Sono un cattivo cliente:
non dovrei donarti troppo
piuttosto tenere a stecchetto la tua brama
di soldi che accende il tuo talento
per far godere un uomo.
Invece no, mi piace scopare
con una tranquilla
che guadagna oltre la mezz’ora.
E poi, ci metto tempo a venire, non devi farmi fretta,
i miei soldi li ho spesi e devo esserne contento
andare a casa togliendomi le voglie
non tormentare mia moglie tra le gambe
avere l’uccello sfamato e la bocca piena
di un tuo gusto acidulo di pelle
per il resto così liscia.
Questo il segreto di un lungo matrimonio.

D.

Se volesse, potrebbe possedermi.
Sono un uomo, lo so.  Ho voglie patentate
mi piace fare l’amore visceralmente
trovarmi avvinghiato a un corpo di donna
e sentire la vagina fremere quando
entro in lei che aspetta
e socchiude gli occhi deglutisce
come se ci fosse un boccone da mandar giù.
Amarsi non è una cosa semplice
specie se dura nel tempo
è la corsa di un treno con due passeggeri
uno scontro di particelle nel sincrotrone…
si arriva a non sopportarsi e all’improvviso
ci si innamora di nuovo e ci si odia infine.
I corpi diventano estranei
materie che non si fondono
l’amore incallisce come la pietra
toglie la voglia di tenersi per mano
di darsi un bacio della buonanotte
l’amore rende solitari e avvezzi al rifiuto
fino a quando altro amore non risale
dal profondo del mare dell’anima…

 

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