Creato da: I_F_R_I_D il 19/04/2005

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   Messaggio N° 6  COMMENTI: 1
 

Post N° 6

C’è una lampadina nascosta nel nostro cuore che difficilmente si fulmina. E’ quella piccola luce che ha la capacità di far sorridere tutto il nostro corpo. Lo fa danzare e, al tempo stesso, lo irriga di gioia.


Una piccola lampadina che molti cercano di accendere “manualmente” per simulare gli effetti “psicogeni” della luce da lei prodotta.


Ma “Lei” non ha interruttore. “Lei” non ha filamento, non ha bulbo, non ha impanatura e non è collegata ad alcuna fonte di energia. E’ “Lei” stessa energia. Lampadina che non ha colore…. è calore!


In giovine età viene sottoposta ad un notevole stress da iperlavoro, e gli effetti sono palesi nei cuori di milioni di giovani… la felicità dell’essere, le avventure, la conoscenza dell’altro sesso… sono tutte tappe che arroventano questa lampadina, la surriscaldano… e “Lei” è sempre pronta ad ogni chiamata della vita per inondare di gioia le speranze e la felicità dei giovani amanti. Poi, con il passare del tempo, essa tende ad affievolire il proprio lavoro all’interno del singolo organismo. Ci sono anche dei casi che non hanno mai fatto brillare quella luce, ma fortunatamente sono sporadici. Questi tragitti, sono da considerarsi “normali” in un arco di tempo definibile “crono” (non quantizzabile a misura umana).


Succede a volte che in alcune persone, questa lampadina abbia, sì funzionato correttamente, ma che durante il proprio percorso lavorativo sia stata volutamente “spenta”.  Ad operare questa disgiunzione si suppone essere “Signor Destino”, l’unico a poter influire in modo sovrumano su di noi. Esso entra in azione quando, a nostra insaputa, effettuiamo manovre incorrette per le quali tendiamo a “simulare” a noi stessi un determinato appagamento. E’ il cosiddetto “salvavita” che tutti conosciamo. Ed è al “Destino” che tocca il compito di redarguirci sulla nostra condotta… sulla nostra onestà di intenti, sulle nostre qualità morali, su tutto quanto compartecipa a far sì che il “pilota” si accorga di ciò che sta succedendo fuori e dentro di lui, provocando il “blackout”.


Altre volte capita invece, a taluni che nella giovinezza sono stati scevri da un soverchiante surriscaldamento, che la lampadina inizi ad scaldarsi all’improvviso. Il soggetto in quel momento ha come un contraccolpo, è come se dal buio qualcuno gli avesse tirato un cazzotto… si gira intorno frastornato… non vede nessuno… non capisce… non si spiega cosa gli stia capitando! Nei primi momenti è sperduto… ha perso traccia degli effetti benefici di quella lampadina e, prima cosa, scambia quel battito per un principio d’infarto: “tachicardia - si domanda - eppure non fumo, faccio vita regolare, non ho stravizi da secoli….” lecite riflessioni… paura!


In quei momenti lì, egli non ha memoria dei benefici di quei preziosi battiti, di quel positivo picchiettare del muscolo subpettorale posto sotto la canotta della salute! Prurito sul petto…arsura, sudorazione, quasi panico!


In quei casi la lampadina non perdona  e s’avvampa come mai aveva fatto, urla, manda invisibili input a tutto l’organismo. Provoca il risveglio… simula la “Primavera”… ne imita il tiepido calore, i tenui colori, la distesa predisposizione d’animo… scalda le mani… irrora la pelle di quanta aria possa mandare il vento… crea un mondo “parallelo” interiore che possa ricondurre l’individuo a razionalizzare cosa gli stia accadendo: “Ehi, amico, sveglia!!!!.... son io... l’amore!!!!!, rammenti????” Ed è solo a quel punto che il nostro “caso umano” inizia ad avere cognizione… Ora, mentre si guarda attorno con nuovi occhi, ogni cosa assume i propri colori… gli scenari escono dalla foschia, limiti ed orizzonti acquistano perfettamente messa a fuoco, in quel preciso istante entra in ballo la solita guastafeste… “Madame Razionalità”!


Lei è sicuramente la maggior responsabile dello sterminio di “fiammelle” interiori che il genere umano abbia mai conosciuto! E ci si pone di fronte a gambe aperte, pugni sul fianco, ponendo la sacrale domanda : “Beh… cosa intendiamo fare?”… Sulle prime l’individuo barcolla… è disorientato ma, oramai adulto, sfrutta questa condizione per saggiare il tempo.


La fragilità umana e l’umana debolezza vanno a braccetto… sono mosche che ti ronzano intorno provocando fastidiosi pruriti che cerchi di scacciare con le mani, ma dopo due secondi sono nuovamente lì… inutile acciaccarle, si clonano per scissione e ti assalgono ancor più. Eppure, proprio in quei momenti, ci vorrebbe che il “Ragionevole Destino” andasse dritto come un “kamikaze” verso una “Ragionevole Razionalità”, provocando un’implosione tale da far volare in alto quelle rare circostanze in cui ci si sente di dover seguire l’istinto, l’eco del proprio cuore, il canto del proprio tempo. E questo quando, tra le mani, scopri che ti è scoppiata la “Primavera”, quando comprendi che l’ipocondria è solo un’ offesa alla propria dignità umana. Quando senti che il sonno non ha sonno, che i pensieri non hanno meta, quando vedi i tuoi occhi seguire il volo impazzito di una rondine, quando senti odore di “casa” oltre la tua finestra. Questo, praticamente, è amore!

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 16:10:5826/04/2005

 
  Inviato da molly1973 il 30/04/2005 @ 09:48 via WEB
bellissimoooooooooo
 (Rispondi)
 
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