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Post n°2 pubblicato il 15 Gennaio 2009 da biking

...per fare del PANE per 1 per 2 per 3 per 4 per 5 per 6 per 7 per 8 biscotto!
Una delle filastrocche che dicevamo da bimbi per fare "la conta".
La cantilenavate anche voi?

Mangiate il pane? Vi piace?

Questa mattina ho fatto il PANE.
Volete un consiglio?
Fate voi il vostro pane, è bellissimo.
E magari (quando poi vi viene bene) regalatene ogni tanto ai vostri vicini, amici, parenti.
Ne saranno da prima meravigliati, poi contenti e anche un pochino invidiosi.

Iniziai a fare il nostro pane un paio di anni fa.
Vi confido che il primo tentativo rischiò di trasformarsi in una disfatta totale.
Devo dire grazie a mia moglie che mi consolò e dette il suggerimento giusto, addirittura ovvio, io però ero troppo innervosito per credere che potesse risolvere una situazione che s'era fatta troppo appiccicosa!!
Dicevo che è bellissimo e ci vuole, in fin dei conti, veramente poco, di quel poco il maggior ingrediente deve essere l'amore.
Se ci si mette l'amore, l'intenzione di fare un pane buono, dopo un pò di esperienza, sarete pienamente soddisfatti e soprattutto potrete mangiare un ottimo pane.
Ieri sera ho preparato l'impasto; una volta presa la mano e fatta un minimo di esperienza, non impiegherete più di 15 minuti.
Questa mattina ho rimaneggiato l'impasto e mia moglie lo ha infornato.
Questa sera il nostro pane sarà lì, affettato sulla nostra mensa, naturale e fragrante: per circa tre o quattro giorni si conserverà benissimo.
Non l'ho mai congelato, anche perchè il più delle volte finisce in frettissima; questo è uno degli aspetti che più entusiasma mia moglie che dice che il pane scongelato non riesce mica a digerirlo bene.
Preparare l'impasto è anche rilassante.
Gli ingredienti sono pochi e semplicissimi li conoscete; dopo aver ottenuto un buon pane semplice, viene voglia di complicarsi un pò la vita e aggiungere qualche ingrediente particolare: a questo punto si può dare sfogo alla fantasia.
L'unica fase delicata è rappresentata dalla quantità di acqua che bisogna impiegare; questo è il punto chiave.
Solo l'esperienza e soprattutto gli insuccessi vi consentiranno di capire fino a quando aggiungere acqua.

Io sono abituato a farlo così:
in una terina piuttosto capiente, setaccio circa mezzo chilo di farina,
aggiungo un cucchiaio di olio extravergine di oliva,
due cucchiaini di sale,
un cucchiaino di miele o di zucchero
il lievito (in polvere, in panetti,... sulla confezione è sempre specificata la dose)
e mentre inizio a mischiare con una mano, con l'altra inizio a versare, un poco alla volta, acqua tiepida quanto basta
fino a quando gli ingredienti si compattano e con pazienza ottengo un impasto omogeneo ne troppo asciutto ne troppo bagnato;
da qualche parte lessi un modo di dire che mi è rimasto in mente: quando si impasta, bisogna sentirne il respiro.
E' proprio così nel momento in cui non c'è più farina polverosa nella terina, non si appiccica più alla mano,
impastando sentirete quello "sbouff" che rappresenta il respiro dell'impasto,
allora basta acqua e da questo momento almeno 10 minuti di energici massaggi e vigorosi strappi dell'impasto con entrambe le mani su un bel tagliere.
Un panno umido sotto il tagliere evita di farlo scivolare.
Se comunque tende ad appiccicarsi al tagliere, uno sbuffetto di farina polverosa risolverà la situazione.
La pasta schiacciatela con i palmi delle mani, infilateci i pollici, strappatene lembi e ricompattatela.
Continuate e continuate così per 10 minuti durante i quali gli sudate dentro il vostro amore; quel pane se ne ricorderà quando lieviterà e cuocerà, restituendovi l'amore ricevuto con gli interessi per voi e i vostri cari.
Lavorato così l'impasto deve riposare (minimo 2 ore, anche tutta la notte) nella terina suddetta; incidete una bella X con un coltello e copritelo con un canovaccio umido.
Di solito lievitando aumenta di volumre quasi il doppio, quindi usate una terina bella grande.
A lievitazione ultimata, prima di passarlo in forno, togliete nuovamente la pasta dalla terina e sgonfiatela con i pugni e i palmi delle mani per un paio di minuti ancora.
Fatto questo date forma al vostro pane, praticate delle incisioni con un coltello, sbizzarrite la fantasia in entrambe le azioni: è divertentissimo.
Quindi in forno: io ho un forno elettrico e imposto 35 minuti a 200° con modalità ventilata.
Quando il forno suona la campanella, controllate con uno stecchino che il centro del pane sia asciutto: se non lo fosse, cuocete altri 5 minuti e ricontrollate.
Quando è cotto, estraete il vostro pane e fatelo raffreddare coperto dal canovaccio e infine infilatelo in un sacchetto di carta.

Se ho incuriosito qualcuno ne sono contento.
Fatemi sapere cosa ne pensate e come vengono i vostri pani, panini, grissini.

Da poco ho iniziato a fare tipo dei grissini di un centimetro di diametro ne prendo tre e li intreccio: risultato scenico clamoroso.
Non so se alla fine della fiera si risparmia pure; può darsi che venga a costare più che a comprarlo già bello e fatto, ma prima di arrivare a una conclusione dovreste assaggiare il vostro pane.
Non so dalle vostre parti, ma dove vivo io, il pane quello buono, il pane del fornaio, costa un fracco.
Sbizzarritevi con le farine dei vari tipi che trovate in commercio, aggiungete semi (girasole, lino, sesamo,...) fino ad arrivare a pani speciali con le olive, le uvette, il rosmarino...
Attenzione le farinte speciali (kamut, segale...) queste si costano tanto.
Un pochino di farina per polenta renderà il vostro pane stranamente granuloso sotto i denti.

Divertitevi e rasserenatevi impastando con le vostre mani: lasciate perdere le macchine per il pane, le mani, le mani, le vostre mani sono migliori.
Trovare del tempo per fare il vostro pane, otterrete del tempo per voi stessi.

Prendete e mangiatene tutti, disse Gesù.
Ma noi prima dobbiamo farlo!!!

un saluto
biking

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