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Consumi e Crisi.

Post n°29 pubblicato il 27 Aprile 2009 da biking
 

Goccia di acqua

Come anticipato qualche giorno fa, ho partecipato ad una conferenza sul tema: crisi dei consumi e consumo critico.
Il prof. Di Stefano è un giornalista che ha scritto (o scrive ancora, non ricordo bene) su importanti quotidiani nazionali, ma soprattutto è direttore di una rivista che prima non conoscevo affatto: Valori.
C'è anche un bel sito www.valori.it. E' un mensile di economia sociale e finanza etica.
Inoltre chi ascolta Radio Popolare potrebbe averlo sentito parlare in una sua rubrica settimanale.
Mi ero immaginato di sentire parlare di argomenti con un orizzonte meno amipio.
Invece sono state dette cose interessanti che riguardano la situazione econominca in cui ci troviamo.
In modo comprensibile ai non addetti, ci ha raccontato e spiegato cosa è successo e cosa sta succedendo.
Quello che ho capito fondamentalmente è che il modello che da tanti decenni è stato adottato dalle economie occidentali, è un modello ingiusto.
Le cosiddette 'bolle' sono speculazioni finanziarie disgustose; quella immobiliare che ha mandato in tilt l'economia dell'intero pianeta non è stata la prima; si nota che più andiamo avanti e più sono grosse.
Falsi mercati liberi (quello dell'energia, quello delle comunicazioni...).
Certe assurdità del consumismo (emblematico quello delle acque minerali in bottiglia).

Questo è un caso sotto gli occhi di tutti, che tutti possono comprendere.
Personalmente è da qualche anno che ho preso coscenza di questa distorsione.
Bisogni indotti.
Ne siete consapevoli?
Fateci caso: quanta pubblicità gira in tivvù, in radio, sui giornali? quanta di questa pubblicità ci invita a bere acqua imbottigliata? E quanti sono i santi votati a darcela a bere?
Se smettessero di pubblicizzare telefoni e telefonini, auto, banche e acque in bottiglia non avremmo più interruzioni o quasi.
Io ricordo ancora da bimbo, da ragazzo quando si aveva sete era naturale aprire il rubinetto di casa riempire il bicchiere o la bottiglia di vetro da mettere in tavola.
Oggi è naturale 'andare' a 'comprare' un pacco di bottiglie di plastica, imballate in altra plastica.
Costa poco in confronto alle altri merci, non ce ne accorgiamo neanche: ma l'acqua non è una merce!!! NON E' UNA MERCE!!! E' UN DIRITTO DI TUTTI, E' IL DIRITTO ALLA VITA.
E ce la fanno pagare.
Per noi oggi è normale comprare, come qualsiasi altra merce, l'acqua da bere: ma dove siamo?
Io uso la bici per sport: dove sono le fontanelle? Comuni! Perchè togliete le fontanelle pubbliche? Non posso montare un serbatoio d'acqua sulla bici; finita la borraccia cosa ca..o bevo? Devo entrare in un ca..o di bar e comprare una mezza minerale a 1 euro? se va bene...
Girate la vostra città quante fontanelle sono rimaste?
'Mi scusi, è del posto?'
'Si'
'Mi sa dire dov'è una fontanella?'
'Come? Fontanella? aspetti... ah... si, allora continui dritto di qua, prenda la terza a sinistra.. non è proprio vicina, continui per 500 metri alla rotonda a destra e continui, la fa tutta fino in fondo...'
oooohhhh!!! ma dove siamo?
Dalle mie parti molte delle fontanelle sono state o tolte oppure sono a secco. Quelle che sono rimaste a volte lasciano un saporaccio in bocca.
Nel mio paese (12mila abitanti) ne conto solo 1.
Nella città dove sono nato poco distante (122mila abitanti) me ne vengono in mente solo 2; sono convinto che ce ne siano altre, ma anche io non sono più abituato ad usarle.
Nella vostra quante ce ne sono?
Quando avete bevuto l'ultima volta da una fontanella pubblica?
Ci sono dei comuni che sono avanti da questo punto di vista.
Visitate questo sito: http://www.casadellacqua.com
Si tratta in buona sostanza di una fonte pubblica; ho le mie bottiglie di vetro, sempre quelle, non produco immondizia e inquinamento (la bottiglia di vetro, quando si rompe, si può riciclare totalmente); vado alla fonte a riempirle ogni 2 o 3 giorni, incontro amici, conoscenti e sconosciuti che magari poi parlandoci diventano nuovi amici; e risparmio.
Risparmio soldi, non inquino, guadagno nuovi incontri, socilizzo coi miei concittadini. Non è una bella cosa?
Io ho mandato una mail al mio comune segnalando l'iniziativa e chiedendo se avessero mai pensato ad installare una casa dell'acqua.
Risposte: zero!
Ho deciso di scrivere nuovamente al mio comune.
Se continua a non darmi risposta, li tempesterò di mail. Ne parlerò con i vicini, con gli amici e cercherò di convincerli a scrivere anche loro.
L'ACQUA E' UN DIRITTO!!!

Questa è una delle logiche che stanno alla base di un G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale).
Un gruppo di famiglie unite da idee e intenti condivisi che dirottano i loro consumi dal 'fast-shopping' e 'self-market' della grande distribuzione verso i produttori locali o quasi o comunque garanti di equità sia del prezzo che delle condizioni di lavoro delle persone e qualità del prodotto.
Parola d'ordine: consapevolezza.
Quando comprate un barattolo di yogurt al supermercato, una camicia nel grande magazzino, pagate la bolletta della luce...
siete consapevoli di quello che state alimentando?
Se per una qualche strana magia avessimo questa consapevolezza, sono convinto che cambieremmo i nostri acquisti.
Sapete quanto viene pagato ad un allevatore un litro di latte vaccino? dai 0,20 ai 0,30 centesmini di euro. E lo sapete quanto costa al supermercato vero?
Queste sono ingiustizie.
Per spezzare una lancia a favore del mio comune, devo dire che nella piazza principale è stata installata da più di un anno un impianto di distribuzione del latte crudo.
Latte locale, controllato, sicuro, economico. Buono.
Ho sentito di alcune campagne contrarie a questi impianti, dicono manovrate dalle società che si vedono diminuita la richiesta e quindi i guadagni.
Altre che le difendono.
Nel mio comune la spina del latte continua a funzionare e pure bene.
Io non consumo latte vaccino (agli adulti non fa bene), ma tra poco diventerò padre e spero di potermene servire nei prossimi anni.
Voi avete questa opportunità? Cosa ne pensate?
Comprare e consumare del riso sapendo quanto è stato pagato per la materia prima, per il lavoro dei contadini, per il trasporto; sapendo chi l'ha seminato, curato, raccolto non perchè c'è la foto sul pacchetto ma perchè sono andato a conosceli, gli ho stretto la mano, c'ho bevuto un bicchiere di vino insieme.
Certo, ci vuole del tempo, del gran tempo. Ma sta a noi scegliere se impiegarlo davanti al Grande Fratello oppure in altri modi un poco più costruttivi.
Spegnamo la tivvù.

Vi saluto.
biking

 
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